Cos’è la sindrome di Horner che si manifesta sia nel cane che nel gatto? Ecco che cosa dicono gli esperti su questa patologia.
Alcune patologie che interessano gli esseri umani si manifestano anche negli animali. Inoltre, ci sono alcune sindromi che possono manifestarsi in modo uguale sia nel cane che nel gatto che in altre specie.
Oggi tratteremo la sindrome di Horner nel cane e nel gatto per capire di che cosa si tratta, quali sono i sintomi evidenti, le cause e come intervenire.
Ovviamente, queste riportate di seguito sono indicazioni generali. In caso di necessità è sempre opportuno rivolgersi direttamente ad un esperto e seguire le sue indicazioni. Mai fare di testa propria. Ma andiamo per ordine.
Sindrome di Horner nel cane e nel gatto: cause e sintomi
La sindrome di Bernard Horner potrebbe essere confusa con una patologia che interessa gli occhi dell’animale perché i sintomi si concentrano in quella parte del corpo. Tuttavia, si tratta di una condizione neurologica.
In particolare, è un danno o un malfunzionamento al tronco del simpatico, una definizione che interessa un gruppo specifico di nervi. Questa sindrome interrompe le comunicazioni tra il cervello e gli occhi.
Dunque, è normale che, a seguito di questo meccanismo interrotto, ci siano dei sintomi molto evidenti negli occhi del cane o del gatto, dal momento che entrambi possono essere colpiti da questa patologia.
I sintomi sono i seguenti:
- muso asimmetrico
- un occhio affossato
- arrossamento
- abbassamento della palpebra
- membrana nittitante ingrossata
- pupilla ristretta
- congiuntivite
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In genere, la condizione interessa una metà del muso dell’animale, quindi, interessa principalmente un solo occhio. Tuttavia, in casi rari potrebbe manifestarsi ad entrambi gli occhi.
Tra le cause più frequenti ci sono:
- trauma al collo
- malattie che interessano la parte posteriore dell’occhio
- tetano
- mielite
- diabete
- ipotiroidismo
- urti della colonna vertebrale
- atrofia muscolare
- infiammazione dei nervi
Potrebbe esserci una sindrome di Horner che non dipende da nessuna di queste cause e allora si parla di sindrome idiopatica che, in genere, si risolve spontaneamente.
Il trattamento
Naturalmente, soltanto il veterinario, a volte con il supporto di un neurologo, può individuare questa patologia e distinguerla da altre condizioni con sintomi simili.
Il cane o il gatto verrà sottoposto ad una serie di accertamenti come TAC e risonanza magnetica. Poi, una volta esaminati tutti gli elementi si potrà individuare facilmente la causa del problema. È proprio su questa causa che l’esperto interverrà.
Infatti, curando e sistemando cosa provoca la sindrome di Horner, anche quest’ultima rientrerà. Attenzione, però. Il fatto che la condizione possa essere risolta non dà il diritto di trascurarla. Infatti, bisogna comunque agire in tempi brevi altrimenti la patologia potrebbe aggravarsi.
Mai tralasciare o trascurare un sintomo, anche molto lieve, nel proprio animale domestico. Potrebbe essere un campanello d’allarme molto utile per risalire ad una malattia e avere tutto il tempo per estirparla senza conseguenze gravi per la sua salute.
Nel caso della sindrome che vi abbiamo appena descritto, ricordatevi sempre di osservare il musetto del vostro amico a quattro zampe e se notate delle differenze tra la parte destra e sinistra rivolgetevi subito all’esperto.