Sindrome del nuotatore nel cucciolo: cause, sintomi e trattamento

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By Raffaella Lauretta

Salute dei Cani

La sindrome del nuotatore nel cucciolo una patologia non molto frequente e singolare nelle sue manifestazioni. Vediamo le cause, i sintomi e il trattamento.

sindrome del nuotatore nel cucciolo
Il cucciolo, apparentemente normale alla nascita, ha la tendenza a rimanere steso.(Foto Pixabay)

La sindrome del nuotatore nel cucciolo, è una patologia neonatale che appare in cuccioli di molte razze, spesso nei cani condro-distrofiche. Il cucciolo, apparentemente normale alla nascita, ha la tendenza a rimanere steso e non riesce a mettersi su un fianco quando è in fase di riposo.

Ne risulta un’incapacità per il cucciolo colpito di stare in piedi, tenere la testa tesa e dritta o gattonare. Si muove con un movimento simile al nuoto, da cui il nome di sindrome del nuotatore nel cucciolo. I sintomi di questa sindrome compaiono durante il periodo durante il quale il cucciolo inizia a camminare, intorno alla 2a-3a settimana di vita.

Le razze più colpite dalla sindrome del nuotatore nel cucciolo sono il Golden Retriever, il Siberian Husky, il Labrador Retriever e i cani con torace molto sviluppato e zampe corte, come: il bulldog inglese, il bulldog francese e il pechinese. tendenzialmente, i cuccioli di razze di taglia media sono più colpiti, ma la sindrome del nuotatore nel cucciolo colpisce anche altre razze, inclusi i gatti.

Causa della sindrome del nuotatore nel cucciolo

 

cucciolata
La sindrome del nuotatore nel cucciolo si verifica maggiormente nelle cucciolate numerose.(Foto Pixabay)

Le cause di questa anomalia sono ancora poco comprese. Innanzitutto, la sindrome è maggiormente diffusa nelle cucciolate di pochi elementi, in quanto i cuccioli nascono più grandi, consumano più latte e tendono ad essere più pigri.

Un’altra causa è il terreno troppo liscio che non consente ai cuccioli di riposare sulle loro gambe, così come una temperatura troppo alta che non li agevole e invoglia nella loro evoluzione e nella ricerca di camminare. Altre situazioni sono ancora allo studio, come quella della dieta di una madre che allatta troppo ricca di proteine, un ritardo nella maturità nel sistema nervoso o un deficit nella taurina.

Attualmente un’ipotesi che si sta facendo strada è che la causa di questa sindrome del nuotatore nel cucciolo sia un difetto dell’orecchio interno, per il quale il “riflesso di raddrizzamento” di alcuni cuccioli risulta eccessivo, tale da non permettere una posizione laterale durante il riposo.

Sintomi della sindrome del nuotatore nel cucciolo

Sebbene la causa della sindrome del nuotatore nel cane non sia ancora del tutto chiara, i sintomi saranno visibili nelle prime settimane di vita ma solo nella quarta e quinta settimana, saranno o maggiormente evidenti, ossia quando i cuccioli imparano a camminare. I sintomi principali a cui faremo caso sono: debolezza muscolare e incapacità di muoversi.

Inoltre, questa posizione delle gambe provoca dolori articolari e tramite l’utilizzo dei raggi X, si osserverà come le ossa non si adattano bene l’una all’altra e acquisiscono posizioni strane. In base alla gravità della situazione, possono anche presentare il torace piatto, che è stato deformato stesso dal peso del cane che è lasciato in costante contatto con il suolo, causando problemi respiratori.

Altri sintomi sono la presenza di aree senza peli), nelle aree della pelle di attrito con il suolo, difficoltà di alimentazione. La sindrome del nuotatore nel cucciolo, non permette per niente all’animale di poter restare in piedi neanche con l’aiuto sollevandolo e trattenendolo in posizione normale, cadrebbe appena verrebbe. Allo stesso modo, se lo mettiamo in posizione sdraiata dorsale (a faccia in su), non può girarsi e rimarrebbe in quella posizione simulando una tartaruga capovolta.

Trattamento della sindrome del nuotatore nel cucciolo

cane
Per intervenire su questa patologia sono utilizzate diverse tecniche efficaci.(Foto Pixabay)

La sindrome del nuotatore nel cucciolo, comporta rischi reali e può essere fatale a causa delle difficoltà respiratorie che possono causare soffocamento nel cane e della polmonite da aspirazione. Per intervenire su questa patologia sono utilizzate diverse tecniche efficaci per porre rimedio a questi sintomi e trattare i cuccioli affetti.

Bisognerà intervenire rapidamente per rendere quanto più favorevoli le possibilità di recupero. Infatti è consigliato intervenire sui sintomi prima dei 2 mesi. Per aiutare il nostro amico a quattro zampe con la sindrome del nuotatore nel cucciolo, è indispensabile avere pazienza e agevolare quanto più la vita al cane.

Assicurarti di lasciarlo su una superficie del pavimento più aderente, per questo un tappetino specifico è ideale perché la sua struttura è abbastanza solida per aiutare i cuccioli a progredire. Inoltre intervenire con la riabilitazione è possibile e consiste in massaggi e manipolazioni muscolari.

L’idroterapia consente anche progressi visibili. Vediamo quali i consigli degli specialisti:

  • Massaggi per cani, per attivare la circolazione sanguigna e nutrire i muscoli.
  • Un programma di riabilitazione e fisioterapia. L’importante è diagnosticare in tempo ed eseguire gli interventi chirurgici necessari, al fine di stabilire un piano di fisioterapia il più presto possibile:
  • Idroterapia. Sarebbe l’ideale se il cucciolo potesse muovere le gambe in acqua. Quando fluttuano, le articolazioni soffrono meno ed è più facile trasportare peso, mentre la resistenza al movimento del corpo idrico rende i muscoli più forti.
  • Possiamo progettare amache o altri gadget per mantenere il cucciolo in piedi e promuovere l’aumento di peso a livello articolare e muscolare nel cane. I vassoi per le uova possono essere utilizzati come superficie per aiutare il cucciolo a muoversi.
  • Potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. Nel caso in cui il posizionamento delle ossa nelle articolazioni sia errato, in quanto ciò può causare molto dolore all’animale e l’impossibilità di sostenere gli arti.
  • Man mano che migliora e inizia a sostenere il peso e ad articolare le sue gambe, possiamo creare circuiti per favorire il coordinamento del corpo insegnandogli a camminare.

Raffaella Lauretta

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