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Salute dei Cani

Sindrome cerebellare nel cane: cause, sintomi e trattamento

Sindrome cerebellare nel cane, una forma patologica anomala che può colpire in vari modi. Vediamo di capirne le cause, i sintomi e il trattamento consigliato.

(Foto Unsplash)

Per l’amico a quattro zampe possono manifestarsi disturbi o malattie sin dalla nascita, purtroppo. Fido può essere colpito da infezioni o sviluppare anomalie già durante la gravidanza e, appena cucciolo, i problemi possono aggravarsi. Vediamo, in questo articolo, cos’è la sindrome cerebellare nel cane e come intervenire a riguardo.

Sindrome cerebellare nel cane: cause e sintomi tipici

Parliamo di una patologia che può essere ereditaria o che può svilupparsi tramite alcuni fattori nel cane. Leggiamo meglio quali sono le cause principali e i sintomi tipici che si manifestano nell’animale domestico.

(Foto Pexels)

Non tutti i cagnolini vengono risparmiati da brutte malattie e fastidiosi disturbi. Spesso, ci si trova a dover affrontare problemi gravi insieme al piccolo peloso di casa.

Oltre ai problemi di salute più comuni sui quali, più o meno, si è sempre informati, esistono delle malattie che possono colpire una zona ancora più delicata, il cervello del cane.

Una patologia chiamata sindrome cerebellare è quella che consiste in un’anomalia del cervelletto nell’animale, riguardante il suo sviluppo.

Il cervelletto è responsabile degli impulsi motori nel cane e, se esso viene colpito, risulterà complicato per lui poter fare i movimenti più semplici e restare in equilibrio.

Si tratta di una malattia ereditaria ma non si esclude che fido possa acquisirla nell’utero materno, qualora l’animale sia stato malnutrito, avvelenato, infettato o anche vaccinato.

Come abbiamo accennato, il cervelletto presente nella zona inferiore del cervello ha la funzione di controllare le attività motorie e dei muscoli.

Insieme ad una natura ereditaria, però, questa patologia si può sviluppare in conseguenza di una malnutrizione nella gravidanza, l’ingestione di tossine e per un’infezione intrauterina.

Sintomi tipici della sindrome cerebellare nel cane

Questa sindrome cerebellare, che tende a colpire alcune razze specifiche quali Boston Terrier, Setter Irlandese e Chow Chow, può manifestarsi a partire dalla sesta settimana di vita del cane. I sintomi che si presentano variano e sono i seguenti:

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Fido e la sua patologia: diagnosi e trattamento previsto

In caso di sospetta sindrome cerebellare nel cane, occorrerà sottoporre bau ad alcuni esami e test per effettuare una corretta diagnosi e decidere per il trattamento adatto a lui. Leggiamo, nello specifico, come si interviene in aiuto del peloso colpito da questa malattia.

(Foto Pixabay)

La prima cosa da fare, una volta capito che il cane manifesta uno o più sintomi tra quelli riportati, è contattare immediatamente il suo veterinario per un consulto ed una visita.

Sarà il medico veterinario ad occuparsi di fido, informandosi sull’età e sulla sua condizione fisica. Basandosi sui sintomi e segnali manifestatisi, il veterinario procederà ad eseguire alcuni esami essenziali: esame neurologico, esame fisico completo.

Per una diagnosi sicura potrebbe richiedere anche una risonanza magnetica del cervello e il test negativo del parvovirus.

La sindrome cerebellare può essere diagnosticata solo una volta escluse altre patologie cerebellari, quali:

  • Ingestione di tossine ambientali;
  • Meningite nel cane;
  • Trauma alla nascita;
  • Effetti degenerativi dovuti a malattia metabolica.

Cura e gestione della malattia

Purtroppo, non esiste ancora un trattamento specifico per la sindrome cerebellare nel cane. Ad ogni modo, i sintomi che si manifestano non dovrebbero peggiorare nel tempo e il peloso dovrebbe avere una vita “normale”.

Naturalmente, il proprio cane affetto da questa sindrome necessiterà di aiuto e assistenza durante i pasti e gli spostamenti, poiché non ha un controllo completo sui suoi movimenti e può soffrire di alcune complicazioni.

Il veterinario di fiducia saprà consigliare su come comportarsi con l’animale bisognoso di attenzioni e di grande affetto. Il primo consiglio è sempre quello di garantirgli una convivenza domestica serena in ambiente confortevole e sicuro per la sua incolumità.

Un altro consiglio, per il bene del cane e per evitare dolori futuri, è quello di evitare la procreazione, proprio in quanto si tratta di predisposizione genetica.

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Ilaria Grimaldi

Ho studiato Editoria e Pubblicistica e ho molte passioni oltre ai cari animali domestici. Mi interesso di poesia, musica e cinema, amo praticare sport e partecipare alle attività culturali. Scrivere mi permette di esprimermi.

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Ilaria Grimaldi

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