Può affliggere tutti quelli con il caratteristico muso schiacciato: cos’è la BAOS o Sindrome brachicefalica ostruttiva del cane e come si cura.
Simpatici e dal modo di respirare inconfondibile: i cani brachicefali tuttavia sono soggetti a una serie di problematiche respiratorie proprio a causa della caratteristica forma del loro muso. Una di queste è sicuramente la BAOS, ovvero la sindrome brachicefalica ostruttiva del cane, che affligge appunto alcune particolari razze canine più di altre. Ecco quali sono i segnali della malattia e in che modo è possibile garantire all’animale una qualità di vita alta, con le cure più giuste.
BAOS o Sindrome brachicefalica ostruttiva del cane: che cos’è e come si manifesta
Analizzando la sigla BAOS è facile intuire che si tratta di una malattia che colpisce le vie aeree dell’animale brachicefalo, ovvero con la caratteristica testa corta (le ossa del cranio sono più larghe che lunghe), e lo costringe a respirare male. La malattia in realtà è causa della costante e sempre più diffusa pratica di incrociare razze di cani per ‘ottenere’ un esemplare con specifiche caratteristiche, che potrebbero rendere molto più scarsa la qualità della sua vita (fino alla morte).
Si tratta di una malattia causata dalla conformazione stessa del muso dei cani brachicefali, ovvero da una sproporzione tra la dimensione delle ossa e l’estensione dei tessuti delle vie aeree superiori; i tessuti in pratica risultano in eccesso rispetto alla dimensione delle ossa del muso. Tutto ciò comporta dei sintomi pericolosi, che dovrebbero far scattare l’allarme nei padroni dei cani sopra citati:
- respirazione attraverso la bocca e non attraverso il naso,
- dispnea,
- apnea notturna,
- scarsa resistenza all’esercizio fisico,
- insofferenza al calore.
Oltre a percepire delle stranezze nel suo respiro, potremmo dover sottoporre il cane a diversi esami del sangue ma anche radiografie del torace per avere una diagnosi certa.
Cosa può causare la BAOS?
Perché la BAOS può essere definita una sindrome ‘causata dall’uomo’? Perché è il frutto di selezioni ‘ordinate’ e artificiali, ottenute tramite incroci del tutto mirati a soddisfare una richiesta estetica del cliente. Non a caso questa pratica, ahinoi, sempre più costosa e diffusa, è annoverata tra i casi di maltrattamento genetico sugli animali. Quindi il frutto di queste sperimentazioni in laboratorio ha portato a queste caratteristiche canine alla base della sindrome di BAOS:
- stenosi (restringimento) delle narici,
- stenosi della trachea,
- allungamento del palato molle,
- allungamento dei turbinati nasali,
- collasso laringeo.
E’ indubbio che altri fattori, come l’obesità canina, non fanno altro che aggravare la situazione respiratoria dell’animale e affaticano maggiormente i suoi organi: infatti il cuore risulta molto affaticato, così come i polmoni.
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BAOS o Sindrome brachicefalica ostruttiva del cane: le cure possibili
Oltre a specifiche cure e terapie indicate in questi casi, è opportuno evitare di esporre il cane che soffre di BAOS ad affaticamento o calore eccessivo, fargli seguire un’alimentazione specifica e adatta alle sue esigenze (per evitare che ingrassi). In base allo stadio di gravità della sindrome è possibile individuare la cura migliore e più o meno invasiva, che va appunto dall’ossigenoterapia all’intervento chirurgico.
Infatti oltre al trattamento che fornisce ossigeno supplementare ai polmoni, per evitare che si affatichino ulteriormente e la somministrazione di FANS (antinfiammatori non steroidei), nei casi più gravi è prevista un’operazione. Gli interventi possono mirare ad allargare le narici, ad eliminare la parte in eccesso del palato molle e delle sacculi laringei, delle porzioni anatomiche ai lati della laringe che ostruiscono la corretta respirazione del cane.