Che cos’è che può colpire gli animali appena nati? Una delle malattie più rischiose è la setticemia neonata nei cuccioli: tutto quello che c’è da sapere su questa patologia.
Una delle paura più grandi di ogni padrone, ma anche di ogni mamma animale che mette al mondo una cucciolata, è quella di vedere ammalarsi i propri cuccioli senza poter fare nulla per evitarlo. Ecco dunque perché è importante saperne di più sulla setticemia neonatale nei cuccioli e in che modo può mettere in serio pericolo non solo la loro crescita ma la loro stessa sopravvivenza.
Probabilmente se ne parla ancora troppo poco, eppure pare che il tasso di mortalità che colpisce i piccoli animali a poche ore dalla nascita arrivi a toccare il 20-30%, prima che possano essere nutriti dal colostro materno dunque. Eppure ci sono delle cause che è possibile individuare: alcune ‘dipendono’ dalle condizioni che i padroni saranno in grado di creare mentre altre sono strettamente legate al lavoro della madre.
Infatti tra i primi motivi che inducono i cuccioli a non sopravvivere vi sono le condizioni igieniche del luogo dove nascono ma anche la temperatura stessa del posto. Sia l’igiene sia il calore saranno fondamentali a creare le condizioni di vita favorevoli ai piccoli appena nati. Ma spesso è la madre che non riesce del tutto a prendersi cura dei suoi cuccioli, magari quando la cagna rifiuta i cuccioli, oppure per malattie genetiche che sono trasmesse ai feti.
Premessa fondamentale: spesso purtroppo quando ci ritroveremo ad individuare i segnali di questa malattia nei piccoli appena nati, potrebbe già essere troppo tardi per loro. In realtà uno dei primi segnali allarmanti è proprio legata alla loro dimensione, al peso che non aumenta a causa della scarsa attitudine a succhiare il latte dalla mamma.
Questi piccoli ammalati tendono ad isolarsi dal resto del gruppo, rimanendo da soli e dunque si nutriranno meno degli altri: ciò li porterà ad esprimere il loro malessere e la loro malinconia con guaiti e lamenti di sofferenza (per quanto le forze lo consentiranno). legati a questi importanti fattori sono anche dolori diffusi, malessere generalizzato e debolezza, ipoglicemia, difficoltà respiratorie e macchie rosse simili a lividi come le petecchie nel cane ad esempio.
Come già indicato nelle cause principali di mortalità neonatale, il non assumere abbastanza latte fa sì che le difese immunitarie non si rafforzino e che dunque non si riescano a prevenire (e combattere) eventuali infezioni: in questo modo i batteri avranno una ‘via facile’ e attaccheranno i piccoli nati.
Potrebbero esserci delle terapie di supporto ma, purtroppo, i risultati non sono quasi mai quelli sperati, poiché i cuccioli colpiti da setticemia neonatale non sopravvivono quasi mai. Per quanto riguarda il lavoro dei padroni o di chi si prende cura dei piccoli, sarà importante mantenere alto il livello di igiene ma anche fare in modo che l’ambiente non si raffreddi troppo.
Si potrebbe anche utilizzare una lampada a infrarossi proprio sulla cesta dove si trova la cucciolata, in modo da non rendere l’intera stanza inutilmente calda per tutti. Infine il veterinario potrebbe consigliare una terapia a base di farmaci antibiotici, sebbene appunto non sempre si riuscirà a salvare la vita dei piccoli.
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