Che cos’è la rickettsia nel cane e come può svilupparsi in malattie gravi? Tutto quello che c’è da sapere su questa malattia.
Quando si parla della salute del nostro Fido ogni padrone dovrebbe avere sempre qualche minima nozione, anche quando si tratta di malattie specifiche come in questo caso. Ecco cosa bisognerebbe sapere sulla rickettsia del cane e come può evolvere in diverse malattie. In più una serie di consigli sulle cure possibili da adottare per salvaguardare la qualità della vita del nostro amico a quattro zampe.
Tali malattie infettive prendono il loro nome dai batteri intracellulari obbligati Gram-negativi: questi ultimi possono infettare sia animali sia esseri umani. I vettori o portatori di tale batteri sono pulci e pidocchi, che sono i loro organismi ospite.
Tali batteri visti al microscopio hanno la forma di bastoncini e vivono in alcune cellule del sangue. L’ospite vertebrato sarà invece il ‘serbatoio’ della malattia che può svilupparsi in diverse forme sia nell’uomo sia nel cane. Ecco brevemente qualche cenno di ciascuna di esse.
Detta anche ‘Ricksettia felis’, essa può essere trasmessa dalle pulci o tifo da pulci del gatto nell’essere umano ma anche in Fido (pare che infatti la percentuale di cani colpiti in alcune zone arrivi a toccare l’11%) e può permanere in esso per almeno 100 giorni. Nella gran parte dei casi essa resta asintomatica, ma in altri può provocare episodi di diarrea e inappetenza.
Detta così perché si sviluppa prevalentemente in alcune zone dell’Europa meridionale, Nord Africa, Medio Oriente e india. Nelle zone endemiche la percentuale di cani colpiti si alza fino al 56% e può presentarsi con alcuni sintomi come:
Molto diffusa in America dove colpisce sia l’uomo sia il cane, questa malattia causata dal batterio Rickettsia Rickettsii, è la più grave malattia trasmessa dalle zecche e può essere mortale. Si manifesta con segnali clinici che coinvolgono il sistema di coagulazione del sangue e vasculite, ma anche: febbre, spossatezza, anoressia ed ecchimosi.
Solitamente ci si può affidare ai risultati di test sierologici, ma nei soggetti con malattia acuta potranno essere necessari altri test come PCR o immunofluorescenza su biopsia cutanea o sieroconversione per confermare o escludere la presenza di batteri di Rickettsia. Ma è possibile curarla nei cani prima che diventi letale?
L’arma migliore è, come al solito, la prevenzione attraverso l’adozione di rimedi anti-parassitari nel cane; inoltre bisogna sapere come eliminare le zecche sul manto del cane prima che possano sviluppare infezioni.
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Solitamente ci si affida ad una terapia antibiotica, a base di cloramfenicolo e l’enrofloxacina, che dovrebbe dare risultati già dopo le prime 24-48 ore dalla somministrazione. E’ importante tenere sotto controllo la Rickettsia nel cane non solo per la salute specifica dell’animale ma anche perché potrebbe essere veicolo di zoonosi anche per l’uomo.
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