Rickettsia nel cane, insieme di problemi di salute che condizionano negativamente la sua quotidianità . Vediamo, qui, le cause scatenanti, i sintomi tipici e la cura prevista.
Non sempre è facile accorgersi di un problema fisico nel caro fido. Possono esserci condizioni, in lui, che ci mandano fuori strada o sintomi comuni alle malattie tipiche della sua specie, difficili da associare a qualcosa di più grave. Perciò, occorre sottoporre bau a controlli specifici. Vediamo, ad esempio, cos’è la rickettsia nel cane e come intervenire a riguardo.
Rickettsia nel cane: cause e sintomi
Una condizione problematica che può essere fatale per la salute del cane. Vediamo di capire quali sono le cause principali e quali sono i diversi sintomi che si manifestano nell’animale.
Fido, come ogni animale domestico, ha bisogno di tante attenzioni e cure quotidiane, per vivere nel benessere e nella felicità insieme al suo amato padrone.
La vicinanza dell’umano non serve soltanto a fargli compagnia e non farlo annoiare, perché i nostri occhi attenti possono accorgersi di problemi o disagi che non può affrontare da solo.
Avere un proprietario, infatti, significa avere l’amicizia e la preoccupazione di una persona che non lo tratti in modo superficiale ma che, anzi, indaghi su possibili problematiche.
Se l’amico a quattro zampe non sta bene, i sintomi si manifestano in lui e sta al suo padrone accorgersene in tempo e intervenire in suo aiuto, qualunque sia il disturbo presente, che sia di origine mentale o fisica.
Esistono delle malattie che possono svilupparsi in fido e creare conseguenze disastrose per la sua salute delicata.
Tra queste, troviamo la rickettsia, insieme di malattie che si generano nel cane a causa di vettori quali zecche e pidocchi, i cosiddetti germi gram-negativi. Questa, inoltre, può essere trasmessa anche all’uomo, ed è mortale se non presa in tempo.
Si tratta di piccolissimi batteri con una riproduzione endocellulare nell’organismo e si trovano in alcune cellule del sangue.
Le tipologie di rickettsia in fido
Se non diagnosticate in tempo, anche nell’animale possono esserci conseguenze letali. Si suddividono diversi tipi di rickettsia e sono i seguenti:
- Rickettsia conori: diffusa in Europa e in Italia, in particolare nelle regioni meridionali e nelle isole. Il suo vettore è una zecca.
- Rickettsia rickettsii: presente in America, si presenta nel cane con il sintomo della febbre;
- Rickettsia prowazekii: questa tipologia viene trasmessa dai pidocchi e nell’uomo può essere responsabile del tifo;
- Ehrlichia canis: trasmessa tramite le zecche; l’agente è l’ehrlichiosi nel cane (malattia trasmessa dalle zecche). Questa può essere individuata tramite il microscopio ottico e viene trasmessa anche all’uomo.
I sintomi specifici della rickettsia nel cane
In presenza di rickettsia nel cane, si manifestano diverse patologie con dei sintomi specifici, che sono i seguenti:
- Febbre bottonosa (Febbre bottonosa del Mediterraneo): si presenta dopo circa una settimana; si tratta di febbre, insieme alla presenza di lesioni cutanee, su arti inferiori e superiori, ciò sta a significare una vasculite. Può presentarsi anche un’ulcera dove la zecca ha morso il cane.
- Febbre delle montagne rocciose: questa patologia presenta diversi sintomi nell’animale, quali nausea, vomito, anoressia, dolori muscolari e gastrici, cefalea, tosse e aumento della temperatura corporea. Le lesioni cutanee che si manifestano (puntini rossi o macchie) possono evolversi in necrosi, rischiando l’amputazione della zona colpita.
- Ehrlichiosi del cane: si manifesta nell’animale tramite sintomi come letargia, perdita di peso, scolo nasale, febbre. La sua forma cronica (che dura anni) presenta ulteriori conseguenze, quali anemia del cane, zoppia, emorragie (fuoriuscita di sangue dal naso), alterazione delle piastrine, uveite nel cane.
- Ehrlichiosi da platys: caratterizzata sempre da febbre ed emorragie (diffuse soprattutto su cute e mucose) e dalla trombocitopenia.
- Tifo esantematico dell’uomo: patologia infettiva la cui incubazione arriva fino a 10 giorni, presentando depressione, dolore alla testa e febbre. Sul tronco e sotto le ascelle, si possono individuare lesioni papulose.
É chiaro che, per ogni diversa patologia, sono necessarie delle indagini specifiche nell’animale colpito. Leggiamo, più avanti, cosa prevede la diagnosi.
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Fido e le rickettsiosi: diagnosi e cura
In base ai sintomi che si manifestano in fido e alla sua storia clinica, si dovrà effettuare la corretta diagnosi della rickettsia. Saranno necessari, infatti, degli esami e test specifici per decidere la cura più adatta per il cane. Vediamo meglio qui di seguito.
Come abbiamo visto, sono tantissimi e simili i sintomi tipici della rickettsia nel cane e delle varie patologie che possono sorgere.
Per questo motivo, una buona diagnosi prevede l’analisi accurata dei sintomi presenti nel peloso, l’intera storia clinica, e l’individuazione del germe responsabile della malattia.
Verranno effettuati, a questo scopo, dei test specifici sugli anticorpi o antigeni presenti nel peloso. L’ehrlichiosi si può rilevare attraverso l’esame emocromocitometrico, notando anche la presenza di sangue nelle urine del cane.
Per questa delicata condizione di salute di fido, è molto importante agire in modo immediato e diagnosticare subito la malattia presente.
La sua cura, anche, deve essere immediata. É prevista la somministrazione degli antibiotici, che hanno l’obiettivo di eliminare i germi.
Ricordiamo, infine, che la prevenzione è fondamentale per la salute del cane. Eliminiamo subito la presenza di zecche sul suo manto e si raccomanda l’utilizzo di antiparassitari di vario tipo.