Rachitismo nel cane e nel gatto: sintomi, cause e rimedi

Rachitismo nel cane e nel gatto: sintomi, cause e rimedi

Il tuo animale non ha una crescita regolare? Potrebbe essere rachitismo nel cane e nel gatto. Come riconoscerlo in tempo e adottare i rimedi più adatti.

Rachitismo cane e gatto
Rachitismo nel cane e nel gatto: come riconoscerlo e curarlo (Foto Pixabay)

Questa brutta patologia può colpire anche i nostri adorati amici a quattro zampe! C’è un momento particolarmente delicato nella vita del cane e del gatto, che è il periodo più fecondo per lo svilupparsi di questa malattia. Vi sono alcuni segnali eclatanti, che un padrone attento non può fare a meno di riconoscere. Tuttavia, vi sono alcuni rimedi efficaci che possono contrastare l’evoluzione di questa patologia: sarà più facile di quanto crediamo! Ecco di seguito tutte le informazioni utili per capire come si sviluppa e si combatte il rachitismo nel cane e nel gatto.

Rachitismo nel cane e nel gatto: che cosa è

Rachitismo
Rachitismo nel gatto: cosa è e quali sono i periodi a rischio (Foto Pixabay)

Quando parliamo di ‘rachitismo’, come accade anche per gli umani, indichiamo una malattia tipica della prima fase della crescita. Si sviluppa attaccando il sistema osseo: infatti gli esperti la descrivono come un ‘difetto di ossificazione della matrice osteoide di nuova formazione’. Ad essere colpite sono soprattutto il livello delle cartilagini di coniugazione e le zone di calcificazione provvisoria. Come vedremo in seguito, una dieta carente di calcio e di vitamina D3 nella fase della crescita, provoca una sovra-produzione di ormone paratiroideo, che serve a compensare appunto la mancanza di quel particolare minerale (si dice appunto ‘rachitismo carenziale’).

La carenza di calcitriolo causa il rachitismo: questo elemento, detto anche Vitamina D3, aumenta l’assorbimento del calcio a livello intestinale e renale e consente alle ossa di assorbire meglio il calcio. In questo modo le ossa saranno più forti e meno a rischio di fratture.

Le cause

Tutto parte dall’alimentazione! Una dieta non bilanciata, che magari prevede troppi cereali e carboidrati e pochi alimenti ricchi di calcio e di fosforo. Questi due minerali sono estremamente importanti per la crescita corretta di un organismo, sia umano sia animale, perché devono vivere in equilibrio. I due elementi agiscono in sinergia l’uno con l’altro, in una proporzione di 2 parti di calcio per una parte di fosforo.

L’uno è dipendente dall’altro: quindi l’assorbimento del fosforo è direttamente dipendente dalla presenza di vitamina D e di calcio. Se sono in proporzioni equilibrate, i due minerali verranno assorbiti e assimilati dall’organismo in maniera completa. Tra le altre cause possibili annoveriamo: una intolleranza al glutine, che si traduce in un malassorbimento intestinale cronico; una carente esposizione al sole e infine episodi frequenti e prolungati di diarrea.

I sintomi

Rachitismo nel cane e nel gatto
Rachitismo nel cane e nel gatto: tra i sintomi vi è l’apatia cronica (Foto Pixabay)

Il rachitismo della struttura ossea e dentale (Leggi qui:La dentatura del cane: conformazioni e malformazioni) è evidente quando la malattia è già ad uno stadio avanzato. In realtà questa patologia inizia con stati di apatia e pigrizia sia nel cane sia nel gatto. Sarà strano vedere un cucciolo, che generalmente mostra una grande agilità e vitalità, essere stanco e apatico, senza alcuna voglia di giocare o di correre.

La fragilità stessa delle ossa comporta un alto rischio di deformazione delle stesse e frequenti fratture. Potremmo notare una deformazione della colonna vertebrale per una demineralizzazione delle ossa. Anche i denti avranno dei problemi: si potrebbe notare un ritardo nella crescita della dentatura. Infine si avrà una deformazione degli arti con ipotonia muscolare e incurvamento delle ossa fin dai primi passi dei cuccioli.

I rimedi al rachitismo nel cane e nel gatto

Rachitismo nel cane e nel gatto
Rachitismo nel cane e nel gatto: come superarlo con l’alimentazione (Foto Pixabay)

Le patologie ortopediche nella fase iniziale della crescita possono essere risolte, o quanto meno rallentate, dall’alimentazione. Tra i fattori che causano queste patologie muscolo-scheletriche ritroviamo in prima posizione la dieta cui sono sottoposti cani e gatti fin dal periodo immediatamente successivo allo svezzamento. Se l’apporto energetico è squilibrato perché vi è uno squilibrio nutrizionale, dovuto a una carente assunzione di calcio, fosforo e vitamina D, in diversi casi è possibile risolvere il problema con un corretto apporto di calcio.

La carenza di Vitamina D è spesso la diretta conseguenza di un’alimentazione troppo ricca di vegetali, ortaggi e carni magre, che sono privi appunto di questo elemento. Vediamo di seguito quali sono gli alimenti che contengono questa Vitamina e che possono essere inseriti nella dieta del cane e del gatto:

  • Uova,
  • pesce (in particolare trota, sogliola, sgombro, salmone, pesce spada, storione, tonno e sardine),
  • latte,
  • fegato e grassi animali (ad esempio il pollo, anatra e tacchino),
  • cereali,
  • verdure verdi e funghi.

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F.C.

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