Le femmine dell’età riproduttiva soffrono di questa condizione che può essere fatale. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura per la piometra nel cane.
In merito a questa problematica c’è bisogno di intervenire urgentemente, l’intervento può essere meno o più invasivo, al punto da far sorgere la possibilità di non avere più cuccioli. È un’infezione secondaria, non contagiosa, dovuta alla combinazione di diversi fattori: aumento del progesterone dopo il periodo di calore del cane, alcuni cambiamenti morfologici dell’endometrio e un’infezione batterica opportunistica.
Il trattamento di questa malattia è urgente, poiché la sua prognosi dipenderà dalla velocità e dall’efficacia della terapia applicata. È un’infezione uterina che va trattata con la maggiore urgenza, in quanto può portare a setticemia, peritonite e insufficienza renale. La piometra nel cane di solito appare nelle femmine di età superiore ai 5 anni, ma può comparire anche dal primo calore.
Il ciclo ormonale della femmina, come abbiamo accennato in precedenza, è direttamente legato all’insorgenza della malattia e di solito si verifica circa 10 o 12 settimane dopo l’ovulazione, principalmente a causa di un aumento naturale del progesterone che diminuisce le contrazioni uterine e provoca una serie di cambiamenti nell’endometrio.
La piometra nel cane è talvolta legata anche alla somministrazione di trattamenti ormonali. Questi alti livelli di progesterone causano una risposta batterica che provoca l’infezione dell’endometrio. Quindi se il cane sta facendo una terapia ormonale, tieni presente che i rischi di sviluppare questa malattia sono molto elevati. Il piometra nella cagna può svilupparsi in due modi:
I sintomi del piometra canino comprendono:
Molto raramente può anche portare a diarrea e ingrossamento addominale. In casi molto avanzati o che non hanno ricevuto il giusto trattamento veterinario, possono verificarsi setticemia, tossiemia, peritonite e insufficienza renale.
Le cause del piometra nel cane sono legate al ciclo ormonale. Dopo la fase del calore, i livelli di progesterone aumentano e questo diminuisce le contrazioni uterine, creando alcuni cambiamenti nell’endometrio. Questo, a sua volta, favorisce la crescita batterica e l’aspetto dei noduli aumenta anche la gravità del processo.
il veterinario può eseguire più test che confermano la diagnosi:
La piometra è una patologia che richiede sempre l’intervento del veterinario, non si risolve mai spontaneamente, ma anzi l’intervento deve essere tempestivo, onde evitare gravi conseguenze. La cura della piometra nel cane è l’operazione chirurgica d’urgenza per asportare utero e ovaie.
Se il cane arriva troppo debilitato, con uno stadio della malattia avanzato, può essere necessario prima sottoporlo alla reintegrazione dei fluidi per via endovenosa, per evitare la disidratazione del cane e alla somministrazione di antibiotici, in modo che possa affrontare l’intervento in condizioni di maggiore stabilità. Nel caso di un cane giovane e in buona salute, si riprenderà completamente dopo pochi giorni dall’operazione.
Nei casi più gravi e nei cani anziani, già affetti da altre patologie, oltre ad aumentare il rischio connesso all’intervento, sarà indispensabile proseguire con una terapia antibiotica e idratante dopo l’intervento per far in modo che il cane possa riprendersi.
Solo in alcuni casi ossia, per le femmine giovani utilizzate appositamente per riproduzione , e solo se l’infezione in una fase iniziale, si può optare per una terapia soltanto farmacologica, nel tentativo di conservare utero e ovaie, che consiste nella somministrazione prolungata di antibiotici e di un ormone che provoca contrazioni uterine, allo scopo di far fuoriuscire il pus. Questa scelta può però essere pericolosa per la sopravvivenza del cane.
Per quanto riguarda la prevenzione, la sterilizzazione sembra essere il metodo più sicuro ed efficace, poiché il ciclo ormonale legato alla vita riproduttiva della cagna e la produzione di progesterone cessano completamente. Ricordiamo che un animale sessualmente maturo e attivo ha maggiori probabilità di soffrire di infezione, quindi va considerata la sterilizzazione del cane, se si vuole mantenere l’animale meno esposto a pericoli.
Raffaella Lauretta
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