La pielonefrite nel cane, un’infezione del tratto urinario che può colpire l’uomo e anche gli animali. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
Come succede per l’uomo anche il cane soffre di infezioni urinarie, la maggior parte dei casi si verifica nelle femmine, ma anche i maschi possono soffrire di questo problema. La pielonefrite nel cane, è un’infezione batterica che interessa le pelvi dei reni, ovvero la prima porzione delle vie urinarie; questa ha la funzione di accogliere l’urina e trasportarla nell’uretere.
Cause della pielonefrite nel cane
In determinati casi può esistere una predisposizione alle infezioni che può essere aumentata da fattori, quali anomalie congenite, disordini metabolici o immunosoppressione sistemica. Tuttavia, la pielonefrite nel cane, può manifestarsi anche in assenza di patologie sottostanti, come:
- anomalie anatomiche: ureteri ectopici, stenosi, tumori nel cane;
- anomalie funzionali e metaboliche: glicosuria, ischemia, immunosoppressione;
- infezioni: tutti i processi infiammatori a carico di vescica/uretra/ureteri, a carico di prostata o anche solo i cateteri urinari permanenti predispongono al suo sviluppo.
Nella maggior parte dei casi, però, è causata da una infezione batterica che si fa strada partendo dalle basse vie urinarie (vescica urinaria), arrivando poi al rene. Di solito fra i batteri i principali responsabili sono gli Escherichia coli.
Ma tra le cause della pielonefrite nel cane possiamo includere:
- calcoli renali;
- infezione del tratto urinario;
- afflusso di sangue ai reni;
- problematicità sulle valvole renali;
- cause batteriche come l’escherichia coli e Stafilococco;
- altri batteri che compromettono la funzionalità dell’apparato renale.
Sintomi
Per un cane in buona salute e per far in modo che abbia anche una vita lunga, bisogna avere cura e dargli tutte le attenzioni, fra le tante attenzioni necessario riconoscere i sintomi di questa infezione batterica per riuscire a trattare velocemente i sintomi e garantire la salute del nostro amico a quattro zampe.
Fra i principali sintomi che è possibile riscontrare in una pielonefrite nel cane ci sono:
- minzione frequente;
- dolori addominali
- sangue nelle urine;
- febbre del cane;
- difficoltà di minzione;
- urina maleodorante;
- sete incontrollata.
Per evitare che il cane possa soffrire in maggior misura e per evitare che l’infezione possa ulteriormente aggravarsi è necessario intervenire quanto prima dal momento della comparsa dei primi sintomi.
Diagnosi e trattamento della pielonefrite nel cane
La pielonefrite nel cane potrebbe essere monolaterale o bilaterale. In linea di massima, in caso di pielonefrite monolaterale, questa risulta essere asintomatica, mentre se riscontriamo una pielonefrite bilaterale, entrambi i reni vengono colpiti tutti ed è facile arrivare all’insufficienza renale cronica.
Per poter procedere invece con una diagnosi, sarà fondamentale effettuare determinati esami all’animale, partendo però dall’esclusione di altri processi patologici che possono causare sintomi simili e quindi sarà necessaria l’esecuzione di determinati test diagnostici.
Nel frattempo tornerà utile una storia clinica del cane, la descrizione dei sintomi ed un esame fisico approfondito. Precedendo poi successivamente con esami più specifici come:
- profilo biochimico: può riportare innalzamenti degli enzimi renali o alterazioni elettrolitiche.
- analisi delle urine: può rivelare la presenza di sangue, globuli bianchi, proteine o batteri nelle urine. Ma laddove uno o tutti questi elementi dovessero mancare, ciò non esclude la pielonefrite.
- urinocoltura: viene eseguita per confermare la presenza di una infezione delle vie urinarie. Tuttavia, in alcuni casi di pielonefrite, l’esito può essere negativo.
- radiografie addominali: possono rivelare cambiamenti nelle dimensioni renali, calcoli urinari o contribuire ad escludere altre patologie e cause dei segni clinici del paziente.
- ecografia addominale: risulta utile per valutare il rene e per differenziare una eventuale infezione delle basse vie urinarie da una infezione delle alte vie urinarie. In presenza di pielonefrite, è possibile osservare cambiamenti caratteristici nella pelvi renale. Ma è anche utile per riscontrare la presenza di calcoli nelle vie urinarie.
Laddove la diagnosi ancora non fosse certa, il veterinario può decidere di intervenire con altri esami più specifici e soggettivi, come ad esempio:
- coltura batterica di un campione prelevato dalla pelvi renale;
- urografia escretoria. Si tratta di uno studio radiografico con mezzo di contrasto (somministrato per via endovenosa) del tratto urinario superiore (reni e ureteri) ed è di utilità per documentare la pielonefrite;
- biopsia renale e in alcuni casi anche un intervento chirurgico esplorativo.
Per quanto riguarda il trattamento, solo in alcuni casi di pielonefrite nel cane è prevista l’ospedalizzazione, la fluidoterapia per via endovenosa e la somministrazione di antibiotici. Nei casi di pielonefrite associata o secondaria a calcoli urinari, l’intervento chirurgico invece può essere necessario.
Ma nella maggior parte dei casi la cura e la riabilitazione è prevista a casa, con le dovute attenzioni. La terapia antibiotica per il cane, è fondamentale per il trattamento. Gli antibiotici verranno somministrati sulla base degli esiti della coltura batterica e del test di sensibilità batterica dell’urina o del tessuto renale.
Inoltre la terapia è lunga, spesso supera il mese, ma mai sospendere l’antibiotico ai primi segni di miglioramento altrimenti si rischiano recidive continue. Ma è da considerare che la maggior parte dei cani, a seguito di una adeguata terapia, può riprendersi completamente.
Di fondamentale importanza sarà il follow up in quanto una pielonefrite nel cane non risolta, può portare all’insorgenza di insufficienza renale. E perciò il veterinario consiglia di effettuare urinocolture ogni 2-3 mesi sino all’ottenimento di 3 colture negative, solo in alcuni casi l’infezione tende a persistere. Ricordiamoci sempre e comunque di rivolgerci al veterinario.
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Raffaella Lauretta