Il cane può soffrire di narcolessia, un disturbo del sonno che fa piombare improvvisamente il cucciolo nel sonno: cosa fare se Fido si addormenta ovunque?
Esattamente come accade per le persone, anche i cani possono soffrire di disturbi del sonno: alcuni cuccioli (ma anche cani adulti) cadono improvvisamente addormentati perchè soffrono di narcolessia, altri invece hanno problemi più o meno gravi di insonnia.
In questo articolo ci occuperemo nello specifico del disturbo narcolettico nel cane: questa malattia di natura solitamente ereditaria causa un forte aumento del sonno (detto anche ipersonnia) nel cucciolo o nell’esemplare adulto, causando l’improvviso addormentarsi del cane solitamente a seguito di un’emozione intensa oppure di un pasto più o meno abbondante.
Ma cosa può comportare la narcolessia nel cane? Quali sono i suoi sintomi e come è possibile porre rimedio al disturbo? Scopriamo tutto ciò che c’è da sapere sul tema.
La narcolessia rappresenta la principale causa di una sonnolenza diurna eccessiva nel cane: questa patologia può causare problemi comportamentali piuttosto fastidiosi e, in alcuni casi, pericolosi. Durante l’attacco, infatti, il cane cade a terra privo di sensi e non riesce a effettuare nessun movimento. In alcuni casi, l’episodio narcolettico comporta una vera e propria paralisi temporanea, a volte accompagnata da allucinazioni.
La narcolessia è una malattia che compare molto presto nel cane, i primi episodi si possono osservare nei cuccioli già prima della sesta settimana di vita, quando il piccolo si addormenta improvvisamente anche più volte nell’arco della giornata. A volte, gli attacchi tendono a diminuire progressivamente man mano che il cagnolino cresce.
Il cane narcolettico si addormenta da un momento all’altro, perdendo i sensi e cadendo a terra immobile. Altrettanto improvvisamente, si sveglia e si rialza come se niente fosse, riprendendo la sua normale attività quotidiana.
Di solito, a causare l’attacco di narcolessia nel cane sono emozioni forti e piacevoli: ad esempio, il cane si addormenta durante il gioco oppure dopo la pappa. Ciascun episodio ha una durata variabile da pochi istanti a 30 secondi circa.
Man mano che la malattia avanza, oltre all’impossibilità di muoversi (cataplessia), possiamo osservare altri sintomi: ad esempio, il cane muove insistentemente le zampe durante il sonno come se stesse correndo. In alcuni casi, può avere spasmi muscolari e piagnucolare durante la crisi.
La narcolessia è una patologia di natura genetica e pertanto ereditaria: solitamente si presenta in alcune razze canine maggiormente predisposte, come i Labrador, i Doberman e i Bassotti.
Quando il cucciolo ha il suo primo attacco, è fondamentale portarlo immediatamente dal veterinario: la narcolessia presenta dei sintomi comuni ad altre patologie più gravi, come l’epilessia nel cane o l’ipoglicemia ed è fondamentale escluderle per effettuare una diagnosi.
Per capire se il cane è effettivamente narcolettico, il veterinario farà una visita approfondita e alcune analisi specifiche di sangue e urine (esame emocromocitometrico e pannello elettroliti). Quindi, vi chiederà di descrivere con la maggior precisione possibile gli attacchi.
A seguire, il medico potrà effettuare dei test comportamentali ed eventualmente un FEC Test, ossia proverà a scatenare un attacco di narcolessia attraverso la somministrazione di cibo al cane. Altre possibili modalità di diagnosi includono test farmacologici e l’EEG (elettroencefalogramma).
Diciamo subito che, al momento, non esiste una cura definitiva per la narcolessia dei cani: ci sono alcuni farmaci palliativi, utili per controllare gli attacchi, a base solitamente di farmaci beta bloccanti che riescono a limitare le crisi di origine emotiva.
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C.B.
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