Quale può essere la causa del muso gonfio nel cane? Tutte le cause che possono provocare questo problema a Fido e come risolverlo.
Il muso del cane è sempre una zona molto delicata del suo corpo ed è facilmente soggetta ad irritazioni e infezioni. Ma cosa può essere successo al cane a cui si gonfia il muso? E’ importante capire quali sono le cause che hanno provocato questa malformazione (momentanea) del suo aspetto. Solo il veterinario potrà fare una diagnosi precisa della sua situazione di salute e, naturalmente, a trovare il rimedio più efficace a risolverla. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul muso gonfio nel cane.
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Prima di capire quale può essere la causa che può aver provocato il gonfiore nel muso di Fido, dobbiamo analizzare la situazione in apparenza, ovvero come appare il suo aspetto e dove è localizzato il gonfiore. Le zone che solitamente tendono a gonfiarsi in seguito ad un’infezione sono gli occhi e, appunto, i lati del muso.
Inoltre è importante valutare la presenza (o l’assenza) di pus, che crea un ascesso. Questo indica la presenza di un’infezione in atto, solitamente agli occhi, al muso oppure all’interno della bocca (ascesso sottomandibolare). in realtà la zona colpita ha una grande importanza, poiché potrebbe addirittura arrivare al cervello.
Vediamo ora cosa può aver provocato il gonfiore nel muso del cane: esso può essere di diversa natura e di forme differenti.
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Soprattutto quando la reazione allergica è particolarmente violenta, il cane potrebbe avere la tentazione di grattarsi spesso, senza rendersi conto di peggiorare la sua condizione (Leggi qui: Perché il cane si gratta molto: i sintomi e le cause). La zona colpita risulterà particolarmente sensibile e lui tenderà a graffiarsi con le zampe e con le unghie.
Meglio farlo controllare in tempi rapidi da uno specialista, poiché l’allergia potrebbe sfociare in shock anafilattico. Oltre al muso gonfio, che è solo uno dei sintomi, il cane potrebbe soffrire di episodi di vomito e diarrea, ma anche un senso generale di spossatezza e letargia.
Il veterinario procederà con l’anamnesi del paziente a quattro zampe, prelevando anche una quantità di urina e sangue. In base ai risultati si deciderà di procedere somministrandogli un antibiotico oppure un antistaminico in caso di allergia.
Francesca Ciardiello
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