Se crediamo che i cani siano solo un animale che corre per giocare e fa i suoi bisogni, sbagliamo di molto. La mente del cane è molto più complessa di così.
I cani non sono solo un ammasso di peli che cammina e abbaia. Il loro cervello non si limita solo ai tre comandi di “siedi”, “riporta” e “stai fermo”. Anche se non abbiamo mai posseduto un cane, dovremmo sapere che sono una delle creature più intelligenti del pianeta che possiamo orgogliosamente avere al nostro fianco come umani. I cani possono persino subire le stesse problematiche che colpiscono anche il cervello umano. Potrebbero non essere in grado di risolvere equazioni lineari (ma questo nemmeno alcuni umani che hanno dimenticato tutte le lezioni di algebra), ma possono capire più di quanto pensiamo.
Sempre più ricerche scientifiche stanno emergendo sulla mente del cane, concentrandosi su cosa pensa davvero, e su come interpreta l’ambiente circostante. Anche se potremmo non conoscere mai ogni singolo dettaglio del cervello e del corpo dei cani, la notevole quantità di progressi che abbiamo fatto finora ci ha fornito una visione più approfondita e una migliore comprensione della mente canina.
Ogni volta che vediamo un cane su un video social (o addirittura se abbiamo a casa una palla di pelo ed energia), pensiamo che questi pelosetti sono sempre pronti a far festa in ogni singolo momento. In realtà, i cani possono soffrire di depressione e ansia proprio come gli umani.
Sebbene i cani possano essere utili all’uomo in molti modi per quanto riguarda la salute mentale, anche questi amici pelosi possono avere difficoltà. La loro depressione può avere fattori scatenanti che potrebbero abbattere qualsiasi essere umano, come l’arrivo di qualcuno di nuovo in famiglia, o al contrario qualcuno che lascia la famiglia. I sintomi della depressione in un cane sono anche molto simili rispetto ai sintomi della depressione nell’uomo. Possono perdere l’appetito, diventare inattivi, perdere interesse per le loro attività preferite e ritirarsi in disparte.
Se ci siamo mai chiesti perché i cani annusano quasi tutto (compreso il posteriore degli altri cani), allora prepariamoci ad uno shock: il senso primario di un cane è l’olfatto. Possono captare cose attraverso il naso che gli umani non riescono a captare. Se non potessero farlo, allora non avremmo cani che recuperano bombe o anti droga.
I cani possiedono fino a 300 milioni di recettori olfattivi, rispetto ai sei milioni di esseri umani. Per andare più in profondità, se guardiamo dentro il naso sia dell’uomo che del cane, ci sono delle piastre ossee a forma di pergamena chiamate turbinati. Questo organo ha una spessa membrana che contiene la maggior parte delle cellule che rilevano gli odori. Nell’uomo, questa zona dell’organo misura solo fino a circa mezzo centimetro quadrato. Se potessimo srotolare questa stessa zona dell’organo di un cane, potrebbe essere grande quasi quaranta centimetri quadrati (a seconda delle dimensioni e della lunghezza del naso).
Il cervello di un cane è specializzato nell’identificare gli odori, motivo per cui i cani fanno molto affidamento sul naso per riuscire ad interpretare il mondo che li circonda. La percentuale del cervello del cane utilizzata per analizzare gli odori è quaranta volte più grande di quella presente in un cervello umano. Dal momento che il naso di un cane è adattato specificamente per funzionare meglio di quello di un essere umano, hanno molti vantaggi che noi non abbiamo. Hanno ad esempio la capacità di inspirare ed espirare allo stesso tempo, che noi non abbiamo. Lo scopo è quello di creare una circolazione d’aria continua.
Se sembriamo tristi, allora potremmo trovare un altro essere umano che si avvicina e ci parla nel tentativo di tirarci su di morale. I cani possono elaborare una reazione simile all’espressione facciale di un essere umano. Se sorridiamo a un cane, allora questo pelosetto elaborerà nella sua mente che siamo felici e probabilmente ci sorriderà a sua volta, ovviamente a modo suo. Possono persino reagire in modo più esplicito per indicare che sono felici: saltando, scodinzolando, o scattando di corsa in giro per la casa o il giardino come dei pazzi scatenati.
I test suggeriscono che i cani sono sensibili ai segnali emotivi trasmessi dal volto di un essere umano e sperimentano addirittura un aumento della frequenza cardiaca quando percepiscono che qualcuno è arrabbiato, impaurito o felice. Le ricerche suggeriscono anche che i cani hanno le stesse capacità di riconoscimento sociale di un bambino umano di età compresa tra 6 mesi e 2 anni.
Di sicuro deve essere molto frustrante cercare di dire qualcosa a qualcuno, quando non riusciamo a pronunciare le parole: un po’ come quando siamo all’estero e c’è una barriera linguistica. Questa è la realtà quotidiana dei cani: vogliono parlare con noi, ma non possono.
I cani non hanno parole, ma possono comunicare con noi. Lo fanno attraverso una varietà di tecniche di linguaggio del corpo che possono darci una grande quantità di informazioni riguardo quello che pensano. Se sappiamo cosa cercare. Ad esempio, un cane che gira la testa dall’altra parte e si lecca le labbra ci dice che è nervoso; se agita febbrilmente la coda, allora sappiamo che è felice.
Ci sono cinque comuni gruppi di segnali di comunicazione canina (pauroso, eccitato, ansioso, aggressivo e rilassato). Il problema che abbiamo a volte è che il modo in cui comunicano con noi è così sottile, che non prendiamo in considerazione quello che ci stanno dicendo.
I cani potrebbero non essere in grado di dirci cosa stanno pensando, ma ciò non significa che non possano capire quello che stiamo dicendo noi umani. Il dottor Stanley Coren, un esperto di intelligenza canina, afferma che il cane medio può capire circa 165 parole e forse di più tramite l’addestramento. Anche se i cani possono imparare parole fin da giovani, tanto quanto gli umani, semplicemente non possono rispondere con nient’altro che gesti fisici quali agitare la coda, ringhiare o correrci incontro quando gli chiediamo di andare a fare una passeggiata.
I cervelli dei cani elaborano il linguaggio in modo simile agli umani, con la parte destra che si occupa delle emozioni e con quella sinistra che si occupa di elaborare il significato. Imparano, proprio come un bambino, che certi suoni significano certe cose. Ad esempio, il suono della parola “passeggiata” sarà rapidamente associato all’andare a fare una passeggiata, se è quello che fanno ogni volta che diciamo loro quella specifica parola.
I cani possono avere un forte senso dell’olfatto, possono vedere se siamo felici o tristi, ma non tutti sanno che possono anche sentire il suono dei cambiamenti d’umore. Se un cane sente qualcosa di negativo (come un urlo, o un vuoto), molto probabilmente correrà a cercare riparo. Se sente un essere umano divertirsi, probabilmente salterà in giro per dimostrare quanto si sta divertendo anche lui/lei.
È noto da tempo che il cane rileva il tono dei suoni, comprese le nostre voci, più delle parole stesse; suoni che verranno poi attribuiti a un sentimento nel loro cervello, come la gioia quando si sente il tintinnio del piatto del cibo che viene preso dalla credenza. Se abbiamo mai sgridato il cane ma non siamo stati in grado di farlo con voce severa, sappiamo bene che dirgli “cane cattivo”, mentre sorridiamo avrà senza dubbio come unico esito un saluto con un agitare della coda, e un cane che salta in giro contento. Questo perché il tono della nostra voce per lui/lei sembra felice.
Il Border Collie non si è svegliato un giorno sapendo come allevare le pecore. Allo stesso modo, non metteremmo un chihuahua in mezzo a un campo e gli chiederemmo di mettere tutte le pecore in riga. Il cervello di un cane varia a seconda della razza: alcuni sono programmati per la caccia, altri sono programmati per fiutare. La maggior parte di questi comportamenti sono stati influenzati dagli umani nel tempo.
Gli scienziati hanno dimostrato che l’allevamento selettivo che abbiamo impiegato nel corso degli anni per ottenere l’aspetto, il colore o il comportamento che volevamo ottenere, ha avuto un impatto anche sul modo in cui funziona il cervello del cane. È stato dimostrato che il cervello di un cane varia da razza a razza e molte di queste variazioni dipendono dalla nostra ricerca di comportamenti particolari durante l’allevamento selettivo. Ciò significa che i cani non variano solo per dimensioni, aspetto e colore, ma anche per il modo in cui funziona il loro cervello: la mente del cane è molto complessa.
I cani non sono solo creature carine che hanno difficoltà a trovare un premio quando lo nascondiamo in una mano dietro la schiena e tentiamo di fare indovinare in quale mano sia. Potrebbe essere un trucco divertente per giocare se cerchiamo di ingannare il nostro cane, ma in realtà lui/lei sta giocando con noi perché sa già dove si trova il premio (ricordiamo, usano il senso dell’olfatto). Potrebbero anche essere più razionali quando si tratta di prendere decisioni rispetto agli umani.
Gli umani possono cadere nella trappola di ciò che gli scienziati chiamano “imitazione eccessiva”, il processo di tentare di imitare l’ambiente circostante e quelli che ci circondano troppo. Invece i cani, pur imparando da noi, saranno più razionali nel loro processo di ragionamento quando decidono se seguire un nostro comportamento. Ci guarderanno per vedere cosa facciamo, ma non ci copieranno se la situazione non lo giustifica. Questo dà loro un cervello più obiettivo quando si tratta di risolvere i problemi. Quando risolviamo un rompicapo, ad esempio, osserviamo come gli altri affrontano il problema e li copiamo esattamente facendo solo poche variazioni. Un cane osserverà ciò che facciamo, ma poi userà quanto visto per adattarlo a ciò che pensa sia richiesto dal problema.
Non sapranno usare una calcolatrice o essere in grado di risolvere y = mx + b, ma i cani conoscono l’aritmetica di base e possono persino battere un bambino piccolo in matematica. Ovviamente, non possono dimostrare di sapere quanto fa 1 + 1, ma possono contare i premi in cibo nella loro testa, quando ne portiamo via uno.
Se abbiamo mai visto un golden retriever durante la caccia, probabilmente abbiamo notato che sanno esattamente quanti uccelli devono andare a prendere senza dover essere di nuovo spinti ad uscire per riportarne indietro un altro. Lo sanno perché contano in modo rudimentale. Un altro modo per vedere un cane contare, è quando li guardiamo decidere quale pila di cibo dovrebbero mangiare per prima. Se disponiamo in due ciotole due quantità diverse di biscotti per cani, invariabilmente il cane si dirigerà verso quella con il maggior numero di snack.
No, i cani non stanno su Instagram controllando ossessivamente a chi è piaciuto il nostro selfie, ma possono diventare gelosi degli altri. E non pensiamo che i cani siano gelosi solo degli altri cani, possono anche essere gelosi di altri umani. Potrebbero anche scatenarsi come bambini, e non sarebbe strano vederli comportarsi in modo un po’ più aggressivo o lamentarsi quando non riescono a farsi strada nel nostro cuore.
Se ci è mai capitato di ignorare il nostro cane per poter parlare con un amico, abbiamo di sicuro notato che è scattato di corsa, o ha cercato di attirare la nostra attenzione. Questo perché è geloso: i cani, come gli umani, vogliono l’attenzione dei loro cari. Hanno bisogno di sentire che non li ignoriamo nè trascuriamo, altrimenti emergono forti emozioni in loro.
In conclusione, medici e scienziati in tutto il mondo stanno ancora cercando di capire i cani. Possono essere animali molto semplici, che possono imparare uno o due giochi, ma il loro cervello è molto complesso. C’è ancora qualcosa poco chiaro nella mente del cane, sul perché fa quello che fa, ma nel frattempo abbiamo alcuni dei migliori compagni che la razza umana possa chiedere.
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