Meningoencefalite nel cane, un processo infiammatorio da non sottovalutare. Vediamo quali sintomi si manifestano, le cause e qual è la cura prevista per questo disturbo.
Una delle cose più delicate dell’amico a quattro zampe è la sua salute, la quale va curata giorno per giorno, facendo attenzione a tutti i fattori esterni che possono danneggiarla, come l’igiene e l’alimentazione. Purtroppo, non sempre siamo in grado di proteggere fido da possibili malattie, alcune poco comuni. Vediamo che cos’è la meningoencefalite nel cane e cosa fare.
Si tratta di una malattia infiammatoria che va a coinvolgere il sistema nervoso dell’animale colpito. Leggiamo, nello specifico, le possibili cause e i sintomi che si vanno a manifestare nel cane.
Nel momento in cui si decide di adottare un cagnolino, si deve essere consapevoli che potrebbe attraversare, prima o poi, dei periodi difficili e che avrà bisogno di tutto il nostro aiuto.
Fido è un animale molto delicato, la cui salute si basa su determinati fattori che contribuiscono, poi, al suo sostegno e al suo benessere. Quando manca qualcosa, subito ne può risentire.
Nonostante le cure quotidiane del suo padrone, l’amico peloso può ritrovarsi ad affrontare dei problemi mai immaginati, disturbi fisici di cui non si era neanche a conoscenza.
In una situazione simile, occorre essere lucidi e pronti a sapere intervenire nel modo giusto per lui. Oggi, vediamo di capire cos’è la meningoencefalite nel cane.
Parliamo di un processo infiammatorio che colpisce il sistema nervoso di bau e che coinvolge il tessuto cerebrale e le meningi, una malattia che, ovviamente, ha urgenza di diagnosi.
Questa malattia autoimmune può non avere origine infettiva oppure essere causata da un agente infettivo. La causa probabile è proprio la presenza di anticorpi che danno una reazione infiammatoria contro il sistema nervoso.
Esistono delle razze canine che, per genetica e caratteristiche, rischiano di ammalarsi facilmente di meningoencefalite, tra cui troviamo le seguenti:
Per questa malattia infiammatoria esistono diversi sintomi che variano in base alle aree coinvolte del sistema nervoso di fido. Ci sono, in ogni caso, dei sintomi tipici che si possono individuare:
Ma come bisogna procedere per poter individuare la meningoencefalite nel cane? Continuiamo la lettura più avanti.
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Questa malattia importante e pericolosa per l’amico peloso va diagnosticata in modo immediato per evitare conseguenze molto gravi. Ecco in cosa consiste la diagnosi corretta e cosa determina la scelta di una cura rispetto ad un’altra per fido.
Come abbiamo visto, l’origine della meningoencefalite nel cane può essere diversa, infettiva o non infettiva.
Per questo tipo di malattia complessa, non si può fare una diagnosi veloce perché occorre effettuare una diagnosi differenziale, ovvero si devono escludere altre patologie.
Sarà necessario, per il suo veterinario, porre un quadro evolutivo clinico, di fronte al quale si interverrà con alcuni esami specifici, quali la risonanza magnetica e l’esame del liquido cefalorachidiano, a cui il cane si sottoporrà da anestetizzato.
Nel caso in cui la malattia sia di origine non infettiva, non c’è nessun rischio di contagio con altri esemplari, resta solo il pericolo per lui stesso.
Ma se, invece, è di origine infettiva, questa può essere trasmessa agli altri cani, per cui occorre fare attenzione.
La cura per la meningoencefalite nel cane dipende proprio dalla causa scatenante, se infettiva o non infettiva.
Se si è davanti ad un caso infettivo, si procederà contro l’agente infettivo, ma il cane potrebbe non guarire comunque e sono poche le possibilità di successo.
Qualora si tratti di una causa non infettiva, invece, si agirà per diminuire l’attività del sistema immunitario (che stava danneggiando il sistema nervoso) dell’animale.
Purtroppo, in entrambi i casi, per fido non ci sono buone possibilità di buona guarigione, perché lui potrebbe non reagire in modo positivo alle cure. Quindi, le condizioni del peloso tenderanno a peggiorare presto.
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