La Medicina Ayurvedica ha alla sua base una vera e propria filosofia di vita, ma che cos’è? Potrebbe essere rischiosa per i nostri cani?
Oltre alla medicina tradizionale, esistono altre medicine alternative che hanno sempre come obiettivo il benessere dell’animale. Quando sentiamo parlare di disciplina olistica spesso siamo portati ad essere scettici perché non ritenuta risolutiva per una malattia. Forse è così ma potrebbe sempre essere accostata ad una terapia farmacologica e dunque è bene sapere cosa sia. Quali benefici apporta a Fido la Medicina Ayurvedica? Ci sono dei rischi?
Potremmo dire che, a differenza della medicina tradizionale che prende in considerazione ogni singolo aspetto che riguarda la mente ed ogni singolo aspetto che riguarda il corpo, quella Ayurvedica mette tutto sullo stesso piano aggiungendo lo spirito.
Sfrutta la capacità degli animali di ambientarsi al cambiamento delle stagioni, di riuscire a preservare le loro energie convogliandole nella caccia, ad esempio.
A differenza nostra, il cane ha sempre una reazione ad un attacco, non è in grado di reprimere né di trattenersi; non cristallizza la sua energia inespressa.
Ecco, questo è uno dei principi dell’Ayurveda (“scienza della vita”): preservare la mente mantenendola libera da rabbia ed affaticamenti immotivati per impedire a tutto ciò di riversarsi sul corpo e causare scompensi.
Sostanzialmente la medicina ayurvedica si pone l’obiettivo di prevenire l’insorgenza di patologie: qualora mente, corpo e spirito viaggiano sempre all’unisono e privi di costipazioni di energia tutto l’organismo ne trarrà giovamento.
Di origini indiane, si basa sull’importanza di mantenere in equilibrio nell’animale i pilastri che ne garantiscono la salute e che costituiscono la forza vitale, chiamati Dosha:
Alla base della prevenzione della medicina ayurvedica c’è l’identificazione della personalità secondo i tre Dosha e dunque la conseguente predisposizione a disfunzioni funzionali specifiche nel cane.
In base a questa filosofia si può identificare a priori il punto debole del nostro cane e lì andare a lavorare: ad esempio, se il nostro Fido fosse una personalità Pitta sarebbe predisposto a soffrire di infiammazioni alle mucose come gastriti o emorroidi.
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A chi come noi è nato nella cultura della medicina occidentale, in cui la diagnosi è prevalentemente basata su esami strumentali e risultati scientifici, potrebbe essere difficile entrare in un’ottica di approccio alla malattia diversa.
In realtà la medicina ayurvedica non si focalizza ad analizzare approfonditamente i segni di una patologia: la sua maggior premura è cercare la causa del malessere e dunque il disequilibrio energetico.
È possibile riscontrare un certo parallelismo tra i due differenti tipi di medicina: nella nostra occidentale il primo approccio del veterinario è l’anamnesi relativa al cane ed allo stesso modo nella medicina ayurvedica il primo passo è quello d’inquadrare il paziente nel suo insieme.
Una volta individuato lo squilibrio energetico, la medicina ayurvedica va ad agire cercando di ripristinarlo. Essendo una medicina naturale andrà ad utilizzare erbe e piante come rimedio per i sintomi riscontrati.
Se, ad esempio, Fido accusasse dolore alle ossa il nostro veterinario probabilmente effettuerà una radiografia, una MOC e delle analisi del sangue per scongiurare eventualmente un’inizio di osteoporosi.
L’approccio ayurvedico sarebbe differente: siccome il dolore alle ossa è causato da squilibri del Dosha Vata e da ciò che non è stato del tutto digerito (Ama), a causa anche di un’alimentazione sbagliata che provoca infiammazione, basta alimentare il fuoco vitale (Agni) del cane e dare spazio all’energia rimasta in equilibrio.
Nel primo caso il veterinario ci prescriverà dei farmaci e degli integratori per le articolazioni del cane; nel secondo rimedi a base di preparazioni naturali.
La medicina ayurvedica afferma che non ci può essere guarigione del corpo senza che ci sia quella della mente: il tutto viaggia in equilibrio e la cosa più deleteria è lo stress.
È per questo motivo che l’intento di questa medicina alternativa non è tanto quello di andare a curare una malattia ma di prevenirla oppure affrontarla stimolando il corpo a sforzarsi in meccanismi volti ad una autoguarigione.
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Se solo immaginassimo il nostro cane che riceve un massaggio ayurvedico, tra musica e relax totale, come potremmo pensare ad un rischio della medicina ayurvedica per lui?
E quale lavoro sarebbe più bello del pet massager? Non sarebbe un lavoro ma un piacere quello di coccolare e liberare da ansie e stress i nostri animali alleviando loro anche dolori ed infiammazione: al contempo i benefici sarebbero tanti anche per noi.
Essendo una medicina prevalentemente preventiva, anche l’alimentazione è orientata in base alle caratteristiche Dosha dell’animale:
Ed allora dove sarebbe il rischio per il cane? Qualora la medicina ayurvedica venisse semplicemente associata a quella tradizionale, per coadiuvare verso un benessere maggiore per l’animale, sarebbe tutto un vantaggio.
Il rischio ci sarebbe nel momento in cui, al cospetto di malattie croniche debilitanti o situazioni severe come un tumore nel cane, si scegliesse di non seguire le terapie scientificamente testate in efficacia, qualità e sicurezza.
Scegliere di usare soltanto l’olio di Neem per massaggiare il cane affetto da osteosarcoma potrebbe risultare molto pericoloso. Se invece venisse associato alla chemioterapia, ad esempio, sarebbe soltanto positivo per l’animale perché lo aiuterebbe ad affrontare il trattamento severo.
Ad ogni modo, se si volessero associare ad una terapia farmacologica delle preparazioni ayurvediche erboristiche è bene usare soltanto prodotti indiani la cui sicurezza sia stata ben certificata.
Un altro rischio è quello rappresentato dalla presenza di molti metalli pesanti nei prodotti usati dalla medicina ayurvedica: inquinamento ambientale e contaminazioni nel processo di preparazione rendono questi prodotti potenzialmente tossici e causa di avvelenamento per il cane.
Non in ultimo, è molto pericoloso il fatto che un preparato ayurvedico sia composto da molti ingredienti diversi, anche fino a trenta, ma non verificati singolarmente. La nostra medicina analizza sempre efficacia, qualità e sicurezza di ogni singolo principio attivo prima di formulare un farmaco.
In questo modo abbiamo l’assoluta certezza di ciò che stiamo assumendo e, qualora il cane risultasse allergico ad uno dei componenti, non sarebbe difficile risalire alla causa e porvi rimedio.
Tutto ciò che può apportare benessere al nostro cane è sempre un beneficio. Ovviamente tutto ciò che può o potrebbe arrecargli un danno è da non prendere in considerazione, sempre e comunque.
S. A.
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