Le mammelle gonfie nel cane nascondono un problema di salute? Quando la causa è piuttosto comune e quando è a rischio la sua salute.
Abbiamo notato che le mammelle di Fido sembrano più gonfie rispetto al solito? Le cause potrebbero essere diverse: da una gravidanza reale a quella isterica, fino a sospettare altre patologie ben più serie di cui le mammelle gonfie sono solo un campanello d’allarme. E’ assolutamente necessario individuare questi segnali preoccupanti nel cane per correre ai ripari e all’aiuto di un esperto. Ecco cosa fare in caso di mammelle gonfie nel cane.
Potrebbe interessarti anche: Sterilizzazione chimica nel cane: come funziona e quali rischi presenta
E’ ovvio che anche il minimo cambiamento fisico da parte del nostro amato quattro zampe può metterci in ansia, soprattutto quando non ne conosciamo l’origine. In caso di mammelle gonfie però non dobbiamo necessariamente pensare a qualche neoplasia, poiché le cause potrebbero essere più generiche e anche più facilmente risolvibili. Iniziamo da queste per poi affrontare discorsi più ‘impegnativi’.
Potrebbe interessarti anche: La riproduzione nella cagna: le 4 fasi del ciclo estrale
Sebbene una visita del veterinario possa essere molto utile anche nelle situazioni descritte in precedenza, vi sono alcune situazioni più gravi in cui l’intervento dell’esperto è assolutamente necessario. Inoltre è importante intervenire con tempestività per evitare che il problema di salute possa aggravarsi. Infatti se le mammelle sono gonfie nel cane è possibile che alla base vi sia una mastite, una neoplasia e altre problematiche patologiche da affrontare: vediamole singolarmente.
Mastite: si tratta di una infiammazione delle ghiandole mammarie e che ha per effetto un rigonfiamento della zona, più o meno seria a seconda dei casi. Può presentarsi sia nel periodo dell’allattamento sia in caso di gravidanza isterica. Si presenta con infiammazione della zona, ascessi e talvolta anche con cancrena ghiandolare. Può essere accompagnata da secrezioni pruriginose e fuoriuscita di sangue. Le mammelle appariranno gonfie, rosse e di certo molto dolorose al tatto. E’ necessario intervenire subito per evitare che il problema possa espandersi e compromettere definitivamente la salute del cane.
Neoplasie: con questo (inquietante) termine ci si riferisce a patologie molto comuni, che non sono prerogativa solo delle cagne. In particolare interessa i soggetti anziani che, dopo i 10-12 anni, vanno incontro a tumori di questo tipo (Leggi qui: Il cane anziano: tutte le malattie e i rischi dell’età). Tra le cause scatenanti troviamo la somministrazione di farmaci che prevengono o alleviano i sintomi del calore, ma anche l’obesità dell’animale. Si presentano sotto forma di noduli singoli o multipli, di dimensioni e forme varie oppure cisti. La grandezza non è indice di minore o maggiore malignità, ma è necessario intervenire subito per evitare metastasi e che il tumore attacchi altri organi.
Dato che in caso di gravidanza, calore e delle cause più comuni che comportano questo ingrossamento delle mammelle, si tratta di situazioni che dovrebbero sparire da sole o con qualche piccolo aiuto che possiamo farci suggerire dal nostro veterinario di fiducia, le soluzioni di cui parleremo in questo paragrafo riguardano le mastiti e le neoplasie. Il trattamento di queste patologie è molto delicato e purtroppo i risultati non sono sempre confortanti. I vari interventi consigliati solitamente seguono una serie di test diagnostici, come esami del sangue e delle urine, oltre che radiografie toraciche per escludere la presenza di altre metastasi.
Nel caso della mastite nei cani, vi sono due correnti di pensiero opposte per affrontare la situazione: il primo filone consiglia di continuare l’allattamento al seno, sebbene il latte sia meno nutriente. Il secondo invece opta per un’alimentazione artificiale e l’uso di probiotici. Per la cura della mastite invece si consiglia normalmente l’uso di antibiotici per almeno 2 o 3 settimane, ma anche antinfiammatori, insieme a impacchi di acqua calda, che possano lenire e sgonfiare la zona.
Infine, se il veterinario lo ritiene necessario, si dovrà intervenire chirurgicamente. L’intervento prevede un drenaggio degli ascessi delle ghiandole mammarie ma nei casi più gravi si dovrà optare per una mastectomia.
Non vi è un unico tipo di intervento in questo caso, poiché molto dipende dalla dimensione e dal tipo di neoplasia da affrontare. All’operazione segue solitamente un ciclo di controlli, per escludere il nuovo formarsi della malattia. Infine non si può non fare un accenno ad un tipo di intervento preventivo che, se non serve a risolvere il problema delle mammelle gonfie nel cane, almeno lo previene: la sterilizzazione del cane (leggi qui: Sterilizzare il cane per motivi di salute: quando dovresti farlo). Essa serve a prevenire la formazione di tumori ovarici, uterini ma anche alle mammelle: infatti le cagne sterilizzate prima della prima fase di calore, hanno una possibilità quasi nulla di sviluppare la patologia. Anche in età avanzata questo tipo di operazione darà i suoi frutti, grazia alla minore incidenza di tumore negli esemplari sterilizzati.
Francesca Ciardiello
Animali strani e bizzarri quelli che si generano con l'incrocio tra diverse specie. Scopriamo insieme…
Il rifugio per animali Oasi Pumbino in Italia continua ad accogliere ogni giorno nuove vite…
Gli ultimi giorni di vita di Maggie si sono trasformati in un'occasione di amicizia con…