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Salute dei Cani

Mammelle gonfie nel cane: cause comuni, rischi e possibili soluzioni

Le mammelle gonfie nel cane nascondono un problema di salute? Quando la causa è piuttosto comune e quando è a rischio la sua salute.

Mammelle gonfie nel cane: cause comuni, pericolose e soluzioni (Foto AdobeStock)

Abbiamo notato che le mammelle di Fido sembrano più gonfie rispetto al solito? Le cause potrebbero essere diverse: da una gravidanza reale a quella isterica, fino a sospettare altre patologie ben più serie di cui le mammelle gonfie sono solo un campanello d’allarme. E’ assolutamente necessario individuare questi segnali preoccupanti nel cane per correre ai ripari e all’aiuto di un esperto. Ecco cosa fare in caso di mammelle gonfie nel cane.

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Mammelle gonfie nel cane: cause comuni (e meno allarmanti)

Cuccioli che mangiano (Foto Pixabay)

E’ ovvio che anche il minimo cambiamento fisico da parte del nostro amato quattro zampe può metterci in ansia, soprattutto quando non ne conosciamo l’origine. In caso di mammelle gonfie però non dobbiamo necessariamente pensare a qualche neoplasia, poiché le cause potrebbero essere più generiche e anche più facilmente risolvibili. Iniziamo da queste per poi affrontare discorsi più ‘impegnativi’.

  • Gravidanza: iniziamo col dire che un cane con le mammelle gonfie non è necessariamente un cane malato! Potrebbe solo essere in una fase della gravidanza che ‘prevede’ questo cambiamento fisico, proprio per dare spazio al latte che nutrirà i cuccioli una volta nati. Esse inizieranno a gonfiarsi dal 25 esimo giorno di gravidanza in poi ed è anche probabile che si intravedano delle secrezioni, dopo il primo mese. Se notiamo questo cambiamento fisico nel cane, oltre a spossatezza e inappetenza, è il caso di correre dal veterinario per capire se la nostra cagnetta aspetta dei cuccioli e prepararci adeguatamente al lieto evento (Leggi qui: La gravidanza della cagna: le fasi, i sintomi e i consigli pratici).
  • Gravidanza isterica: può una falsa gravidanza apportare dei cambiamenti fisici in Fido come se fosse reale? A quanto pare sì. Sebbene non sia considerata una malattia, la gravidanza isterica nella cagna si può intuire da alcuni segnali che influiscono non solo sul comportamento e l’atteggiamento del cane, ma anche su cambiamenti di tipo fisico. Oltre alle mammelle gonfie, esse potrebbero anche arrivare a produrre del latte. Se i sintomi non dovessero sparire entro 2-3 settimane, è probabile che si evolva in mastite e altre infezioni mammarie: quindi meglio affidarsi all’esperto prima che sia troppo tardi.
  • Allattamento: in questo periodo le mammelle della cagna continuano ad essere gonfie per l’accumulo e la continua produzione di latte per i cuccioli (Leggi qui: Allattamento della cagna: caratteristiche, alimentazione e tutti i rischi). Tuttavia è possibile che, anche dopo la fase di allattamento, esse non recuperino l’elasticità e la forma di un tempo. Generalmente nella fase dello svezzamento le mammelle, così come la pancia, si riducono, ma può capitare che essere restino penzolanti e più morbide anche dopo lo svezzamento della cagna.
  • Calore: in questa fase assolutamente naturale della cagna che non è stata sottoposta ad alcun intervento di sterilizzazione, le mammelle possono gonfiarsi (leggi qui: Il primo calore del cane femmina: le fasi, la durata e i consigli). Fin qui tutto normale, soprattutto se non vi è traccia di secrezioni dai capezzoli. Se riusciamo a calcolare il suo ciclo, sapremo anche quando aspettarci questo cambiamento fisico, senza alcuna preoccupazione.
  • Cause esterne: può trattarsi sia di un allergene sia di un colpo inferto da un oggetto. Nel primo caso infatti la mammella si gonfia per reazione alla puntura di un insetto, di un parassita oppure per diretto contatto con qualcosa che abbia potuto scatenare una reazione allergica nel cane, proprio in quella zona. Pensiamo ad esempio ad alcuni prodotti per la pulizia a cui la pelle del cane si  mostra particolarmente sensibile. Allo stesso tempo un trauma e delle lesioni possono far gonfiare la zona e anche dare vita ad alcune infezioni, piuttosto fastidiose e talvolta dolorose per il cane.

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Mammelle gonfie nel cane: quando preoccuparsi

Mammella del cane (Foto AdobeStock)

Sebbene una visita del veterinario possa essere molto utile anche nelle situazioni descritte in precedenza, vi sono alcune situazioni più gravi in cui l’intervento dell’esperto è assolutamente necessario. Inoltre è importante intervenire con tempestività per evitare che il problema di salute possa aggravarsi. Infatti se le mammelle sono gonfie nel cane è possibile che alla base vi sia una mastite, una neoplasia e altre problematiche patologiche da affrontare: vediamole singolarmente.

Mastite: si tratta di una infiammazione delle ghiandole mammarie e che ha per effetto un rigonfiamento della zona, più o meno seria a seconda dei casi. Può presentarsi sia nel periodo dell’allattamento sia in caso di gravidanza isterica. Si presenta con infiammazione della zona, ascessi e talvolta anche con cancrena ghiandolare. Può essere accompagnata da secrezioni pruriginose e fuoriuscita di sangue. Le mammelle appariranno gonfie, rosse e di certo molto dolorose al tatto. E’ necessario intervenire subito per evitare che il problema possa espandersi e compromettere definitivamente la salute del cane.

Neoplasie: con questo (inquietante) termine ci si riferisce a patologie molto comuni, che non sono prerogativa solo delle cagne. In particolare interessa i soggetti anziani che, dopo i 10-12 anni, vanno incontro a tumori di questo tipo (Leggi qui: Il cane anziano: tutte le malattie e i rischi dell’età). Tra le cause scatenanti troviamo la somministrazione di farmaci che prevengono o alleviano i sintomi del calore, ma anche l’obesità dell’animale. Si presentano sotto forma di noduli singoli o multipli, di dimensioni e forme varie oppure cisti. La grandezza non è indice di minore o maggiore malignità, ma è necessario intervenire subito per evitare metastasi e che il tumore attacchi altri organi.

Soluzioni e rimedi alle mammelle gonfie nel cane

Mammelle gonfie nel cane: cause, diagnosi e trattamento (Foto AdobeStock)

Dato che in caso di gravidanza, calore e delle cause più comuni che comportano questo ingrossamento delle mammelle, si tratta di situazioni che dovrebbero sparire da sole o con qualche piccolo aiuto che possiamo farci suggerire dal nostro veterinario di fiducia, le soluzioni di cui parleremo in questo paragrafo riguardano le mastiti e le neoplasie. Il trattamento di queste patologie è molto delicato e purtroppo i risultati non sono sempre confortanti. I vari interventi consigliati solitamente seguono una serie di test diagnostici, come esami del sangue e delle urine, oltre che radiografie toraciche per escludere la presenza di altre metastasi.

Come curare la mastite nel cane

Cuccioli attaccati alle mammelle (Foto Pixabay)

Nel caso della mastite nei cani, vi sono due correnti di pensiero opposte per affrontare la situazione: il primo filone consiglia di continuare l’allattamento al seno, sebbene il latte sia meno nutriente. Il secondo invece opta per un’alimentazione artificiale e l’uso di probiotici. Per la cura della mastite invece si consiglia normalmente l’uso di antibiotici per almeno 2 o 3 settimane, ma anche antinfiammatori, insieme a impacchi di acqua calda, che possano lenire e sgonfiare la zona.

Infine, se il veterinario lo ritiene necessario, si dovrà intervenire chirurgicamente. L’intervento prevede un drenaggio degli ascessi delle ghiandole mammarie ma nei casi più gravi si dovrà optare per una mastectomia.

Le cure probabili per le altre neoplasie

Non vi è un unico tipo di intervento in questo caso, poiché molto dipende dalla dimensione e dal tipo di neoplasia da affrontare. All’operazione segue solitamente un ciclo di controlli, per escludere il nuovo formarsi della malattia. Infine non si può non fare un accenno ad un tipo di intervento preventivo che, se non serve a risolvere il problema delle mammelle gonfie nel cane, almeno lo previene: la sterilizzazione del cane (leggi qui: Sterilizzare il cane per motivi di salute: quando dovresti farlo). Essa serve a prevenire la formazione di tumori ovarici, uterini ma anche alle mammelle: infatti le cagne sterilizzate prima della prima fase di calore, hanno una possibilità quasi nulla di sviluppare la patologia. Anche in età avanzata questo tipo di operazione darà i suoi frutti, grazia alla minore incidenza di tumore negli esemplari sterilizzati.

Francesca Ciardiello

Francesca Ciardiello

Laureata in Lettere moderne e in Forme e tecniche dello spettacolo, fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mondo animale. In casa mia non sono mai mancati pesci rossi, tartarughe canarini e uccelli di ogni specie. Dal mese di Aprile 2022 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Avere la possibilità di scrivere per Amoreaquattrozampe è ogni giorno un’avventura meravigliosa.

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