Ci sono malattie che colpiscono maggiormente l’Akita Americano rispetto ad altre razze di cani. Quali sono e come possiamo prevenirle?
L’Akita Americano è un cane tanto docile quanto possente, tanto intelligente quanto saturo di dignità. A vederlo potremmo dire che abbia una salute di ferro che non possa essere toccata da nulla. Eppure anche questa razza di cane è più incline ad avere determinate patologie di altre. Quali sono le malattie più comuni nell’Akita Americano e come si potrebbero prevenire?
Questo cane dall’istinto marcato di difensore della sua famiglia e della sua casa, che sia un cucciolo, un adulto od anche un anziano non passerà mai inosservato. E giammai il suo carattere.
È tra le razze di cani più fedeli e leali per l’uomo: noi in cambio dovremmo solo prenderci cura di lui e cercare di prevenire le malattie a cui è più predisposto.
Alcune patologie che potrebbero affliggere l’Akita Americano sono genetiche, spesso anche a carattere ereditario, oppure congenite.
Uno dei motivi per cui, prendendo un cane da un allevamento, si richiede anche la documentazione fino a tre generazioni precedenti è proprio questo.
Il cane potrebbe avere il gene predisponente una determinata malattia ma nella forma recessiva: risulta asintomatico ma ne è portatore.
Tra le malattie a carattere autoimmune abbiamo:
Tra le malattie a carattere ereditario abbiamo:
Tra le malattie congenite abbiamo tutte quelle trasmesse da mamma a figlio e tutte le malformazioni a cui può essere soggetto il feto.
A queste malattie vanno aggiunte le eventuali allergie alimentari nell’Akita Americano nonché la torsione gastrica, frequente nei cani di questa razza e delle razze grandi.
Senza dubbio non sarebbe facile trattare un eczema cutaneo pruriginoso in un cane di circa 60 chili che ne stia soffrendo.
L’Adenite sebacea, infatti, è una malattia autoimmune in cui le ghiandole sebacee del cane non vengono riconosciute come proprie dal sistema immunitario.
In pratica le difese dell’organismo si concentrano ad attaccare proprio le ghiandole sebacee, portandole a distruzione con tutte le conseguenze che ne derivino.
Come ogni malattia, sia l’adenite sebacea che ogni malattia autoimmune, perché non comporti danni sempre maggiori al cane, è bene che sia diagnosticata il prima possibile.
L’unico modo sarebbe quello di non mancare mai alle visite di controllo periodiche dal veterinario.
Una malattia agli esordi, anche se non avesse una cura risolutiva, sarebbe comunque più facilmente gestibile e, ove sia possibile, rallentata nella sua corsa degenerativa.
Purtroppo altre malattie, come le oculopatie ereditarie, potrebbero svilupparsi in qualsiasi momento della vita dell’Akita Americano.
Anche la conformazione degli occhi di questa razza incide sul possibile sviluppo dell’entropion, ad esempio: in questo e nel caso di problemi agli occhi un intervento tempestivo potrebbe rallentare o scongiurare la cecità.
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Questa è una di quelle malattie che potrebbe condizionare molto il carattere e dunque il comportamento di questa razza di cane.
Facente parte della classe delle malattie autoimmuni, l’ipotiroidismo o Morbo di Hashimoto colpisce le cellule della tiroide condizionandone la funzionalità.
È una malattia a volte sottovalutata ma, invece, nel suo andare ad incidere sul funzionamento di ogni organo, è capace di causare molti danni.
Non tutti sanno che l’ipotiroidismo da tiroidite autoimmune spesso resta asintomatico per molto tempo andando ad incidere non solo sul fisico ma anche sull’aspetto psicologico del cane.
Succede che, per un motivo incerto dato anche solo da una forte infezione che ne fa da causa scatenante, di botto vengono prodotti anticorpi contro la tiroide.
Come se, dalla sera alla mattina, amici che fino a poco prima brindavano insieme a noi all’improvviso non ci riconoscono più ed iniziano a combatterci come se fossimo loro acerrimi nemici.
Gli ormoni tiroidei vengono prodotti dalla tiroide nella loro forma inattiva: saranno attivati da ogni altro organo, condizionandone la funzionalità.
Quando la tiroide viene, però, attaccata da anticorpi diretti esclusivamente contro di lei, accade che finché resite lavora sotto sforzo: gli ormoni vengono prodotti lo stesso e non si hanno sintomi.
Quando, invece, il valore degli anticorpi dovesse essere talmente alto da non riuscire più a sopportarne gli attacchi, la tiroide inizia a lavorare meno e male.
Tutto questo si traduce in una diminuzione della funzionalità tiroidea (ipotiroidismo) con una diminuzione consequenziale anche della funzionalità di ogni altro organo.
L’Akita Americano avrà:
Va da sé che un cane come l’Akita Americano, dall’indole già forte e facilmente tendente allo scontro, soffrendo di insufficienza tiroidea potrebbe mostrarsi magari più aggressivo del solito ma non sarebbe per una questione di carattere.
Solo eseguendo delle analisi del sangue di routine, in cui si vanno a dosare non solo gli ormoni tiroidei ma anche gli anticorpi anti tiroidei, è possibile notare l’insorgenza dell’ipotiroidismo.
Sarà il veterinario che prescriverà subito una terapia adatta: non solo si baserà sull’assunzione di ormoni tiroidei ma anche su una dieta idonea alla malattia.
È stato dimostrato che alimenti come la soia, le solanacee, le crucifere ed il mais remano contro il miglioramento della malattia.
Bisogna perciò far attenzione a seguire alla lettera tutte le indicazioni del veterinario per poter non solo curare la malattia ma poterne anche prevenire i rischi maggiori.
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Quando si tratta di malattie genetiche, ereditarie o congenite nell’Akita Americano non è facile per nulla poterle prevenire.
Ad ogni modo, sapendo che il nostro cane è maggiormente predisposto ad alcune patologie, ponendo l’accento proprio su queste si potrebbero diagnosticare ai loro inizi.
Questo significa che il veterinario procederà ad esami strumentali specifici alla ricerca mirata di un esordio delle malattie in discussione.
Se fosse predisposto a malattie autoimmuni, è stato dimostrato che se il cane avesse un ottimo livello di vitamina D sarebbe più protetto: un evento scatenante causerebbe la malattia in età avanzata o non la causerebbe per nulla.
Ma, purtroppo, non basa solo questo: la prima medicina è sempre l’alimentazione e questo vale anche per il nostro Akita Americano.
Non basta somministrargli minimo due pasti durante la giornata, al mattino più leggero ed alla sera più corposo, per evitare soltanto la torsione gastrica nel cane.
Per prevenire l’adenite sebacea è bene eliminare quasi totalmente farinacei ed amidi dalla dieta: andrebbero ad influenzare la funzionalità cellulare sia dell’intestino che dell’epidermide.
Purtroppo le malattie autoimmuni spesso ne scatenano altre: non è un caso se un ipotiroideo abbia anche una intolleranza al lattosio, sia nel cane che negli umani.
Ed a volte si traduce anche in dermatite ed in problemi gastrointestinali: per ovviare alla forte infiammazione il medico prescriverà medicinali ed integratori idonei, ma se fossero degli alimenti a provocare infiammazioni agli organi?
Di certo test allergologici nel cane andranno a confermare al veterinario le eventuali intolleranze alimentari di cui soffre l’animale.
Un ottimo stato di salute in cui non vi sia nessuna carenza né eccesso di nutriente, la giusta attività fisica ed una cura generale del cane, di certo farebbe scongiurare rischi peggiori.
Ma si potrebbe parlare di risoluzione della malattia solo andando a colpire la causa: è per questo fondamentale una dieta corretta ed equilibrata per l’Akita Americano.
Il benessere per l’Akita Americano deve tradursi anche nella garanzia di un ambiente sano e tranquillo per l’animale e nella prevenzione da eventuali morsi di insetti.
Questa razza di cane, per quanto abbia un manto termoisolante, non gradisce tanto il caldo eccessivo, d’altronde ama rotolarsi a pancia all’aria sulla neve.
Non solo bisogna che abbia sempre un riparo dal sole ma è bene che venga trattato anche con repellenti contro le zanzare che potrebbero causare una leishmaniosi nel cane.
Qualora da uno screening genetico nel cane risultasse la predisposizione all’Emofilia B, è opportuno sapere che future cucciolate svilupperanno la malattia nei maschi.
In sostanza, tutto ciò che potremmo fare per il nostro Akita Americano è bene metterlo in pratica: documentarsi dal veterinario o da fonti certe ci aiuterebbe ad aiutarlo.
S. A.
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