Quali sono le malattie più comuni del Lagotto romagnolo e come fare a riconoscerle? Tutto quello che dovresti saper sulla sua salute.
La salute del nostro amico a quattro zampe è sempre al centro dei pensieri del suo padrone ed è ovvio tenerla sotto controllo con visite periodiche dal veterinario. Ma anche se non siamo esperti, è importante riconoscere i primi segnali delle malattie più comuni del Lagotto romagnolo per correre ai ripari. Inoltre è importante avere una idea generale sulla salute e la vota media di questa razza, salvo eccezioni naturalmente.
Quanto vive questo cagnolone spesso confuso col barboncino per il suo pelo simile? Per gran fortuna sua e dei padroni si tratta di un cane forte e resistente, con una buona tempra e capace di resistere anche a sessioni di lavoro lunghe e attività all’aria aperta.
In linea generale la sua vita media dovrebbe aggirarsi intorno ai 13 anni di vita, salvo eccezioni: infatti potremmo dire che gode di ottima salute, a parte qualche piccolo acciacco piuttosto frequente nei cani della sua stazza. In alcuni casi può arrivare anche a oltre 16 anni di vita, seppur soffrendo di qualche patologia.
Purtroppo non è senza problemi che il Lagotto romagnolo riuscirà a vivere la sua (speriamo) lunga vita; infatti tra le malattie di cui soffre sono le seguenti:
Purtroppo quando inizieremo a notare che il cane non deambula correttamente e ha difficoltà a mantenere l’equilibrio, spesso la causa è uno sviluppo anomalo della articolazione coxo-femorale. Si tratta di una patologia degenerativa, che dunque può peggiorare e diventare non solo permanente ma anche invalidante.
Come terapia per la displasia dell’anca del cane solitamente si opta per una corretta alimentazione e quanto più possibile riposo, ma nei casi peggiori l’unica soluzione dovrebbe essere l’intervento chirurgico e un’operazione per ristabilire la giusta posizione dell’anca.
Molto frequente nei cani d’acqua, si tratta di una malattia degenerativa autossomica, nota anche con la siglia NAD e interessa il sistema nervoso centrale. I sintomi coi quali si presenta sono solitamente una carenza di equilibrio, deficit comportamentali, incontinenza incontrollata.
Solitamente essi si presentano dai 6 agli 11 mesi di età; la malattia ha una lieve progressione e purtroppo non sembrano esserci cure efficaci a risolverla, tanto che spesso gli esperti consigliano l’eutanasia.
Quando vediamo il nostro cane svenire, perdere conoscenza e iniziare a muoversi in maniera spasmodica in preda a delle convulsioni, spesso (purtroppo) si tratta di epilessia, una patologia neurologica.
Questi episodi possono anche essere brevi, talvolta possono passare inosservati ma col tempo diventano sempre più frequenti, compromettendo la qualità di vita del nostro Fido. E’ importante essere seguiti da un esperto, che saprà consigliarci non solo sule possibili terapie ma potrà anche fornirci utili consigli per rendere quanto più ‘normale’ possibile la vita del nostro cane.
Come tutti i cani che hanno le orecchie pendenti e che quindi vanno a coprire la cavità auricolare, il rischio di infezioni per otite canina è molto alto. Infatti la cura migliore è la prevenzione con una corretta igiene e tagliare i peli che vanno a coprire tale cavità, per evitare il proliferare di batteri e funghi (soprattutto quando non si asciuga bene l’interno dell’orecchio dopo un bagno).
Si tratta di una disfunzione cognitiva, per certi versi simile all’Alzheimer di cui soffrono gli umani in età avanzata. I primi segnali, come negli uomini, possono passare inosservati e sembrare quasi inesistenti, ma è col tempo che purtroppo si faranno più evidenti.
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Nel corso del progredire della malattie si potrebbe arrivare a una sorta di demenza nel cane e purtroppo non esiste alcuna terapia o cura che possa risolvere il problema. E’ possibile solo supportare il cane in questa condizione per quanto possibile, soprattutto per quanto concerne la deambulazione con una opportuna fisioterapia.
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In questo periodo dell’anno è possibile notare una perdita di pelo sui fianchi e in modo particolare nelle femmine di Lagotto romagnolo. La causa è spesso di tipo ormonale ma pare non vi siano conseguenze permanenti. E’ facile infatti che in primavera il pelo ricresca spontaneamente e senza alcun tipo di supporto terapeutico.
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