Resistente a luoghi inospitali e molto forte, ma anche lui è soggetto ad alcune patologie più che ad altre: le malattie più comuni del Basenji e come curarle.
Se pensiamo che proviene da terre talvolta inospitali come quelle africane, ci riesce difficile immaginare che un esemplare del genere possa soffrire di qualche patologia e possa avere delle debolezze. Purtroppo si tratta pur sempre di un essere vivente e, come tale, può avere dei problemi di salute: vediamo quali sono le malattie più comuni del Basenji, tutte le cause di esse e come curarle, quando possibile.
Chi vuole adottare un cane di questa razza deve essere informato sulle possibili complicazioni di salute di cui lo stesso esemplare potrebbe soffrire. Purtroppo questa, come qualsiasi altra razza selezionata, potrebbe avere problemi genetici, che si trasmettono da genitori a figli.
Consapevoli di queste ‘debolezze’ della sua salute, è bene sottoporre l’animale ad alcuni test sul DNA, che renderanno più semplice la diagnosi e la predisposizione ad alcune patologie piuttosto che ad altre.
Svelati i test da effettuare per individuare possibili problemi di salute, è ovvio che siano quelle già citate le malattie di cui potrebbe facilmente soffrire il nostro amico a quattro zampe. Ma cosa sappiamo di queste patologie e come riconoscerne i sintomi? Lo scopriremo a breve.
Si tratta di una patologia che colpisce e causa un cattivo funzionamento dell’apparato renale, e più precisamente il tubo renale prossimale. Il cane che ne soffre avrà l’esigenza di bere ed urinare molto.
Nel caso del Basenji è genetica, ma spesso può essere causata nelle altre razze da avvelenamento o ingerimento di cibi con melamina. Attenzione a non confondere i sintomi di questa patologia con altre malattie comuni a tutti i cani, come il Morbo di Cushing e il diabete.
Malattia oculare che colpisce la retina, la cui funzione è quella di ricevere stimoli luminosi e trasmetterli al cervello, che li trasforma in immagini. L’Atrofia Progressiva della Retina nel cane è difficile da diagnosticare all’inizio, poiché si tratta di una malattia a lenta evoluzione e i segnali evidenti indicano che la patologia è già in stato avanzato.
Essa comporta una graduale perdita della vista: il cane si abituerà man mano a condizioni di luce sempre più precarie fino alla completa cecità. Può colpire uno o entrambi gli occhi, ed è importante accudire l’animale che ne è affetto per garantirgli un tenore di vita dignitoso nonostante i problemi alla vista.
La malattia renale policistica, nota anche con la sigla PKD, colpisce soprattutto soggetti adulti e anziani. Molto diffusa anche nei cani di razza Bull Terrier, essa porta generalmente ad insufficienza renale nel cane ed è quasi sempre presente fin dalla nascita. Le cisti diventano via via sempre più grandi fino a sostituire il tessuto renale, impedendone il corretto funzionamento.
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Oltre alle malattie che possono essere trasmesse fin dalla nascita, da genitori a figli, esistono anche alcune ‘debolezze di salute’ che colpiscono non solo il Basenji ma la maggior parte dei nostri amici a quattro zampe.
La displasia dell’anca nel cane comporta una malformazione dell’articolazione tra la testa del femore e l’osso del bacino (coxo-femorale). E’ una malattia multifattoriale e può avere tra i segnali più evidenti: difficoltà a deambulare, zoppia, andatura a coniglio e una sorta di stanchezza cronica, che costringerà l’esemplare a sedersi e riposarsi costantemente.
Malattia ormonale molto frequente tra i cani e molto meno tra i felini, che si potrebbe riconoscere da segnali come: senso generale di spossatezza, aumento di peso e perdita del pelo.
La ghiandola tiroidea in pratica riduce il suo funzionamento, con una ridotta produzione di ormoni tiroidei: è possibile compensare questa assenza con un trattamento farmacologico a base dell’ormone tiroideo assente.
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Purtroppo nella maggior parte dei casi delle malattie sopra citate non esiste alcun trattamento che ‘risolva’ il problema ma tenere la salute del nostro amico sotto controllo può di certo aiutarlo a vivere una vita migliore.
Pur non essendoci una cura, i test che le individuano in anticipo, possono non solo farci capire a cosa andremo incontro ma anche ad attrezzarci in modo da consentire al nostro Fido di svolgere le sue attività il più normalmente possibile.
Francesca Ciardiello
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