Malattie del Chesapeake Bay Retriever: patologie comuni nella razza

Malattie del Chesapeake Bay Retriever: patologie comuni nella razza

Le malattie del Chesapeake Bay Retriever, una razza possente e resistente ma che può soffrire di alcune patologie come qualsiasi altro cane.

Chesapeake Bay Retriever
(Foto AdobeStock)

Il Chesapeake Bay Retriever è una delle prime nove razze canine ad essere registrate presso l’American Kennel Club.

Si tratta di un cane di taglia media, dalla salute robusta che non teme nemmeno le intemperie. Molto resistente, può lavorare con ogni temperatura anche quando fa molto caldo.

Il suo pelo doppio lo protegge bene dalle temperature estreme e dall’umidità. Ha una speranza di vita media è 11 anni.

Ciò non toglie che possa anch’esso essere vittima di qualche patologia talvolta genetica o in altri casi acquisita.

In questo articolo andremo a conoscere quali, in particolare le malattie del Chesapeake Bay Retriever.

Malattie più comuni del Chesapeake Bay Retriever

Il Chesapeake Bay Retriever è un bellissimo cane ed un fantastico animale domestico di famiglia, ma come dice il famoso detto, non è tutto oro quello che luccica.

Chesapeake Bay Retriever
(Foto AdobeStock)

Purtroppo, anche questa splendida razza, come tante altre, soffre di patologie specifiche. Ma quali di preciso le malattie del Chesapeake Bay Retriever?

Vediamo quali sono i potenziali malesseri che possono colpire la razza di cane americana.

Mielopatia degenerativa

La mielopatia degenerativa compare per lo più in cani anziani, e si manifesta come degenerazione progressiva delle fibre nervose.

Il cane affetto, presenta un progressivo indebolimento delle zampe posteriori, fino all’incapacità di restare in piedi e alla paralisi.

Sfortunatamente, non esiste ancora alcun trattamento per la mielopatia degenerativa.

Pur non essendo dolorosa per l’animale, una cura molto precisa e attenzioni raddoppiate saranno necessarie per assicurare una buona qualità di vita al proprio amico a quattro zampe.

Malattia di Von Willebrand

La malattia di Von Willebrand, a volte indicata come vWD, è il disturbo del sangue ereditario più comune nei cani e nell’uomo.

La malattia è causata da una carenza di una proteina necessaria per la coagulazione del sangue.

Alcuni cani vivono per anni senza che la condizione sia mai stata scoperta per essere trovata quando hanno un intervento chirurgico o subiscono una lesione.

E sebbene alcuni soggetti non presentino sintomi, altri possono manifestare emorragia spontanea o sanguinamento prolungato dopo lesioni.

Se non trattata, la malattia può portare a sanguinamento eccessivo e persino alla morte. Il Chesapeake Bay Retriever molto spesso è colpito dalla forma grave della condizione.

In questi casi, sono fondamentali i test genetici sui genitori, ovvero esami che ci consentono di trovare tre classificazioni di vWD basate sulla concentrazione e sulla natura del fattore von Willebrand nel plasma ed evitare così di far nascere soggetti malati.

Cataratta

La cataratta nel cane consiste in un annebbiamento della lente, che oscura la visione dell’animale.

Questo disturbo si può curare con un intervento chirurgico: il cristallino viene rimosso per permettere alla luce di tornare ad entrare nell’occhio dell’animale e viene sostituito con un cristallino di plastica.

Per molte razze si tratta di un disturbo ereditario: come nel caso del nostro Chesapeake Bay Retriever.

Tuttavia, sono anche altre le cause che portano alcuni cani a soffrire di cataratta, come l’invecchiamento, una cattiva alimentazione, una lesione o il diabete.

Atrofie progressiva della retina

L’atrofia progressiva della retina nel cane è una malattia che colpisce gli occhi: si presenta con la morte delle cellule che costituiscono la retina.

La malattia si manifesta a tutte le età e indistintamente in tutte le diverse razze di cane compresa la razza Chesapeake Bay Retriever.

La vista del cane che viene colpito da atrofia progressiva della retina è destinata a diminuire progressivamente.

Non è, per nulla, semplice per il padrone di un cane accorgersi se l’animale soffre di questo disturbo, in quanto non ha effetti o particolari sintomi dolorosi.

Il cane, in ogni caso, saprà compensare la perdita della vista con l’olfatto e l’udito. Tutto ciò che è possibile fare è recarsi dal veterinario.

Il medico, grazie ad un esame specifico, andrà ad indagare in profondità e verificherà eventuali lesioni alla retina, chiaro indice della presenza di un’atrofia.

Entropion

L’entropion nel cane consiste in un’anormale posizione del bordo palpebrale, che risulta “arrotolato” verso l’interno. è causato da una conformazione anomala della palpebra su base ereditaria.

L’entropion su base ereditaria in genere colpisce i cani giovani (meno di 1 anno). Occasionalmente può essere causato da uno spasmo delle palpebre a seguito di patologie dolorose dell’occhio (“entropion spastico”).

È necessario il trattamento chirurgico che consiste nell’asportazione di una sottile striscia di cute proprio al di sotto o al di sopra della palpebra interessata.

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Displasia dell’anca

La displasia dell’anca nel cane è una patologia di origine genetica che riguarda lo sviluppo articolare del cane.

Si verifica quando le articolazioni dell’anca di un cane non si sviluppano correttamente e consentono al bacino di spostarsi in parte.

Colpisce i cuccioli a circa 2 mesi di vita, ma esiste una forma leggera di displasia dell’anca che si manifesta soltanto in vecchiaia, mostrando segnali di paralisi.

Per potere stabilire la diagnosi corretta della displasia dell’anca nel cane il veterinario effettua una radiografia sotto sedazione, con il cane posizionato in una particolare postura.

Lo scopo del trattamento è di ridurre il dolore e l’infiammazione, rallentare l’avanzare dell’artrosi e migliorare la funzionalità articolare e del movimento.

La prognosi, poi dipenderà dalle condizioni dell’animale e dai risultati delle analisi e delle radiografie.

Displasia del gomito

La displasia del gomito nel cane è un insieme di sviluppo anormale delle ossa dell’articolazione del gomito del cane responsabile di dolore, zoppia e danno articolare nonché dell’osteoartrosi.

Si tratta di un disturbo ortopedico di origine genetica ed ereditaria, ma ci sono condizioni che possono indurre all’insorgenza o all’aggravarsi dei sintomi della malattia come la crescita o l’aumento di peso troppo velocemente, e l’attività fisica o eccessiva nutrizione.

La diagnosi precoce è importante nel cane, perché il trattamento tempestivo darà di conseguenza una prognosi migliore.

Il trattamento può consistere nella prescrizione di farmaci antinfiammatori non steroidei da parte del veterinario, accompagnata da un rigoroso riposo, debellando ogni sforzo fisico.

Tuttavia se non si ottengono risultati il veterinario può prendere in considerazione l’intervento chirurgico.

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Raffaella Lauretta

 

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