Le malattie del Cane dei Faraoni, una razza dall’aspetto elegante e nobile ma anche robusto e sportivo da vero cacciatore.
La buona conoscenza della razza di cane che avete intenzione di adottare comprende anche la consapevolezza delle eventuali patologie a cui può essere soggetto.
Inoltre, saperle riconoscere in anticipo, vi permette di poter intervenire per tempo su eventuali problematiche che potrebbero danneggiare la salute del vostro amico a quattro zampe.
Perciò, se avete deciso di adottare un Cane dei Faraoni è fondamentale conoscere la sua storia e capire se si tratta di una razza soggetta a patologie specifiche.
Vediamo quindi, quali possono essere le malattie del Cane dei Faraoni.
Il Cane dei Faraoni è originario dell’isola di Malta poco conosciuto ma molto valido.
Si tratta di una razza di cane di taglia media, con un’altezza che si aggira intorno ai 56-65 cm ed un peso di circa 20-25 chilogrammi.
Possiede un aspetto elegante, distinto e nobile, ma anche un temperamento sportivo da cacciatore.
Ha un’aspettativa di vita che si aggira intorno agli 11-14 anni, basta avere cura della sua salute e assicurargli vaccini, visite di controllo e felicità accanto al suo padrone.
Sono però emersi, elementi statistici di tipo osservazionale dove rivelano che questa razza, può essere soggetta a particolari patologie. Vediamo, quindi, quali le malattie del Cane dei Faraoni.
La lussazione della rotula nel cane avviene poiché quest’ultima si muove in modo errato, spostandosi dalla posizione normale in cui dovrebbe stare.
Può essere una condizione ereditaria ma molto spesso invece è causata dall’esercizio troppo intenso. Per poter curare l’animale anche se è doloroso occorre intervenire chirurgicamente.
La displasia dell’anca nel cane un’anomalia ereditaria che si verifica quando il femore non va ad immettersi nel modo corretto nella cavità dell’anca. Causa zoppia e dolore nell’animale.
Esistono diversi gradi di questa malattia che possono essere più o meno gravi.
I sintomi nell’animale possono variare molto in funzione dell’età del cane, dello stadio di avanzamento della malattia e della limitazione del funzionamento dell’articolazione.
Esistono diversi modi per trattare questa malattia e quello estremo richiede un intervento chirurgico.
Potrebbe interessarti anche: Displasia dell’anca nel cane: cos è e come si cura
La displasia del gomito è lo sviluppo anormale delle ossa dell’articolazione del gomito del cane, responsabile di dolore, zoppia e danno articolare nonché dell’osteoartrosi.
Si tratta di un disturbo ortopedico di origine genetica ed ereditaria, ma ci sono condizioni che possono indurre all’insorgenza o all’aggravarsi dei sintomi della malattia.
Ad esempio, la crescita o l’aumento di peso troppo velocemente, e l’attività fisica o eccessiva nutrizione.
Il trattamento può consistere nella prescrizione di farmaci antinfiammatori non steroidei da parte del veterinario, accompagnata da un rigoroso riposo.
Inoltre, l’animale può anche essere aiutato con la fisioterapia e/o osteopatia per cani e con la somministrazione di integratori alimentari e/o piante medicali per limitare il peggioramento della cartilagine dell’articolazione.
L’ipotiroidismo nel cane, è un disturbo in cui le ghiandole tiroidee che si trovano nella gola sotto la laringe, sono poco attive e non producono abbastanza ormone tiroideo.
L’ipotiroidismo nel cane può essere congenito oppure acquisito. La maggior parte dei cani sviluppa ipotiroidismo tra i 4 ei 10 anni e generalmente è dovuto alla tiroidite autoimmune.
Ha una progressione piuttosto lenta e i molteplici sintomi vengono spesso interpretati come conseguenze del normale processo di invecchiamento fisiologico dell’animale.
Il trattamento consiste nella somministrazione orale quotidiana di levo-tiroxina sodica (un analogo sintetico del T4) al cane. Di cui sono previste da una a due somministrazioni giornaliere del farmaco.
La malattia di Von Willebrand, è causata da una carenza di una proteina indispensabile per la coagulazione del sangue.
A volte è indicata come vWD, ed è il disturbo del sangue ereditario più comune nei cani e nell’uomo.
Se non trattata, la malattia può portare a sanguinamento eccessivo e persino alla morte del cane.
È fondamentale eseguire dei test genetici sui genitori, ovvero esami che ci consentono di trovare tre classificazioni di vWD basate sulla concentrazione e sulla natura del fattore von Willebrand nel plasma ed evitare così di far nascere soggetti malati.
In molti soggetti la patologia viene rivelata se non grazie ad un intervento chirurgico o in caso di lesioni, poiché può essere del tutto asintomatica.
Altri, invece, possono manifestare emorragia spontanea o sanguinamento prolungato dopo lesioni. La malattia di von Willebrand nel cane non ha una cura. Ma può essere tenuta sotto controllo.
L’obiettivo del trattamento è tenere sotto controllo l’emorragia, ridurre il numero di eventi emorragici e correggere eventuali condizioni sottostanti che potrebbero contribuire alla malattia.
Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul mondo degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro canale YouTube.
Cosa significa vedere una farfalla? È un avvenimento che ha un significato ben preciso oppure…
Non lasciatevi ingannare dalle apparenze: ci sono cani che sembrano lupi ma che non lo…
Perché il mio gatto si siede sulle mie cose in casa? Quale mistero si nasconde…