Quali patologie mettono più a rischio la sua salute e come riconoscerle ai primi sintomi? Cosa c’è da sapere sulle malattie più comuni del Barboncino e come curarle.
Quando sta male lui, stiamo male anche noi! Soprattutto se vediamo un cane così vitale e giocherellone come il Barboncino abbattersi per una patologia che può anche mettere a rischio la sua stessa vita. E’ importante riconoscere subito i primi segnali per allertare il veterinario e seguire le cure più efficaci, quando possibile. Tutto ciò che c’è da sapere sulle malattie più comuni del Barboncino e come dovrebbe essere il suo stato di salute ideale.
Da sempre considerato da chi non lo conosce un cane troppo sofisticato, perché abituato a vivere nelle famiglie dell’alta borghesia francese, il Barboncino in realtà ‘si porta addosso’ una fama snob che non gli si addice affatto.
Dal punto di vista della salute, il Barboncino ha un fisico forte e resistente, sempre pronto a giocare perché dotato di grande vitalità e anche di una vita media alquanto longeva (intorno ai 12-15 anni).
Ma è ovvio che il suo stato di salute dipenda da una serie di fattori, legati appunto ad alcune ‘debolezze’ tipiche della sua razza, ovvero quelle patologie che spesso e volentieri si presentano spesso e diventano tra le più comuni che affliggono questo esemplare.
La sua piccola stazza e le sue dimensioni contenute, purtroppo, non tengono il Barboncino lontano da alcuni problemi alle ossa. In particolare la conseguenza più frequente è la zoppia dell’animale: tra le malattie delle ossa che la provocano ve ne è una in particolare, la displasia dell’anca, con la quale molti cani (di tutte le taglie) devono fare i conti.
Pare che la debolezza delle sue articolazioni, dovuta a usura ed erosione delle cartilagini, comporti una maggiore incidenza di displasia nell’anca in questo cane. Con il tempo questa malattia può peggiorare fino a sfociare in una artrosi deformante.
Si tratta di una malattia genetica tra le più diffuse in ambito canino, che costringe il cane ad una cattiva deambulazione, alla zoppia e anche ad un forte dolore quando si muove. La displasia dell’anca del cane è una patologia ossea da tenere sotto controllo, proprio perché può rovinare la qualità di vita del nostro beniamino.
Quando la rotula scivola lateralmente, sporgendo verso l’esterno del ginocchio, con tutti i legamenti che la tenevano in sede, si presenta una lussazione della rotula appunto. Come la displasia dell’anca, essa costringe Fido a non deambulare bene, a zoppicare e a provocargli dolore.
La condizione degenerativa della testa e del collo del femore che causa il collasso del femore appunto, nota anche come malattia di Legg–Calvé–Perthes, il cane è condannato a zoppicare fino alla completa disintegrazione dell’osso.
Sebbene non vi sia una cura che risolva il problema, è importante non gravare sulle ossa del cane con esercizi continui e stressanti, fare attenzione all’alimentazione del Barboncino in modo da non appesantirle e infine considerare l’ipotesi, se necessario, di un intervento chirurgico.
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Quando ad essere colpiti sono proprio quei due punti luminosi che escono fuori dall’ammasso di pelo che gli copre il volto, è importante capire quali sono le malattie oculari da tenere sotto controllo fin dalla nascita.
Purtroppo quando la vista è compromessa, il cane non riuscirà più a vedere bene quindi si muoverà con cautela per evitare di farsi male. Vediamo come riconoscere i primi segnali di questi problemi agli occhi, prima che la malattia possa sfociare in cecità.
Si presenta solitamente con una macchia blu sul cristallino, che impedisce all’occhio di mettere a fuoco. Quindi il Barboncino che soffre di cataratta canina non riuscirà a vedere ciò che lo circonda in maniera nitida e si muoverà con molta attenzione.
Si tratta di un progressivo deterioramento del tessuto che ricopre la parte interna dell’occhio, la retina appunto. A causa dell’atrofia progressiva della retina nel cane cane dunque non riuscirà più a percepire la luce e questo buio potrebbe diventare via via più cupo fino alla totale cecità.
In realtà, come in molti casi, è fondamentale la prevenzione: tenere sotto controllo lo stato e la qualità della vista canina con visite oculistiche specifiche, in modo da evitare un peggioramento della malattia.
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