Abbiamo prenotato una piacevole vacanza in alta quota con Fido? Attenzione al mal di montagna nei cani: meglio riconoscerla per curarla in tempo.
Certo che con i cani non bisogna mai abbassare la guardia! Se pensiamo che la monmtagna siamo meno ‘pericolosa’ di una giornata al mare, dovremo ricrederci. Anche ad alta quota infatti possono sorgere dei problemi per Fido e per la sua salute. Avete mai sentito parlare del mal di montagna nei cani? Ecco come riconoscerne i primi sintomi e correre ai ripari prima che questo ‘intoppo’ rovini la nostra vacanza in montagna con il cane.
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Se abbiamo prenotato la nostra vacanza in montagna solo perché siamo sicuri che qui non ci sarà alcun pericolo per Fido, ci siamo sbagliati di grosso! Come al mare dobbiamo stare con gli occhi bene aperti e puntati su di lui, anche in montagna sarà lo stesso (Leggi qui: Cane al mare: pericoli da non sottovalutare con prevenzione e rimedi utili). E’ vero che il rischio di annegamento non c’è, ma è altrettanto vero che ci sono insidie che sulla spiaggia non ci capiterebbe di affrontare (Leggi qui: Il cane sta annegando: le 4 manovre per salvargli la vita). Pensiamo agli animali come volpi, ratti e vipere, che (almeno teoricamente) non si trovano su una spiaggia. Un rischio in comune però ce l’hanno entrambi i luoghi di vacanza: il colpo di calore nel cane. Il sole ad alta quota può essere altrettanto pericoloso per la sua salute, quindi non dimentichiamo mai di portare con noi dell’acqua fresca e di creare degli ambienti all’ombra dove possa riposare e recuperare le forze.
Ad onor del vero però la montagna offre scenari incantevoli, che di certo il nostro cane non è abituato a frequentare; può respirare aria pulita e fresca: cose che in città o al mare sembrano quasi un’utopia alle volte.
Non è un caso che i veterinari sconsigliano di trascorrere lunghi periodi di vacanza in alta quota, poiché anche la montagna può nuocere alla salute di Fido. Il mal di montagna però non sembra essere una patologia riconosciuta a livello medico, ma si tratta di uno sconvolgimento delle abitudini del cane che può avere effetti sul suo stato di salute sia fisico sia emotivo.
Il cane può soffrire quando supera i 2500 metri di quota: qui l’aria risulta ‘irrespirabile’, data la scarsa quantità di ossigeno a disposizione rispetto a quella di mare. Questa carenza di ossigeno può comportare appunto delle difficoltà nella respirazione e un senso di stanchezza generale, quindi respiro affannoso e tosse. Fido potrebbe addirittura rifiutarsi di mangiare e di proseguire la sua passeggiata: sono due segnali assolutamente fondamentali.
Se il cane poi soffre già di problemi cardiaci, ematologici e appunto respiratori non è proprio il caso prolungare la nostra passeggiata. Il cane potrebbe affaticarsi fino ad avere un collasso, quindi perché rischiare? Addirittura in alcuni casi la mancanza di ossigeno, le difficoltà respiratorie e la stanchezza eccessiva possono essergli fatali e condurlo alla morte.
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E’ vero che quando si arriva a una certa altitudine non è così facile adattarsi all’ambiente, né per Fido né per noi, ma è altrettanto vero che possono essere prese in tempo alcune precauzioni per far sì che il cane non soffra questa mancanza eccessiva di aria da respirare. E’ importante tenere sempre sotto controllo il suo stato di salute, così da intervenire prontamente in caso di problemi: come spesso accade, la tempestività del nostro intervento può salvargli la vita.
Cosa dobbiamo portare con noi in alta quota? Acqua fresca per poterlo dissetare e rinfrescare, ma anche somministrargli cibi umidi e succosi. E’ questione di tempo affinché il sangue del cane si abitui all’ambiente e si adatti: ma non è una certezza da dare per scontata. Il cane potrebbe continuare ad avere i sintomi già descritti. Prima di partire prenotiamo una visita di controllo dal veterinario per sincerarci sullo stato di salute del cane: se le sue condizioni fisiche non lo consentono oppure si tratta di un cane anziano, meglio cambiare meta.
Ma può capitare che il cane si senta male quando ormai abbiamo già iniziato il nostro percorso: cosa fare allora? Bisogna fermarsi qualche giorno nelle zone intermedie, in modo che il cane possa gradualmente abituarsi alle condizioni climatiche di un luogo rispetto a quello che ha appena lasciato. Non si tratta di allenamento: l’esercizio fisico non è assolutamente utile a contrastare il pericolo di mal di montagna! Anzi chi è abituato a correre e ad allenarsi, raggiunge le vette più in fretta e proprio per questo hanno meno tempo di adattarsi alle condizioni di clima e di aria che trovano.
Francesca Ciardiello
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