La cataratta è molto comune nel cane anziano: vediamo insieme come intervenire per aiutare Fido a recuperare benessere e serenità.
Il cane anziano va incontro a numerose patologie collegate all’età, e tra queste oltre all’artrite è molto diffuso il problema alla cataratta. Di norma, negli esemplari anziani, gli occhi possono apparire annebbiati e i cani potrebbero anche arrivare a perdere significativamente la vista fino a non vederci più. Cosa fare per aiutare il proprio pelosetto? Scopriamo insieme tutte le modalità di intervento da mettere in pratica.
La cataratta è una patologia che colpisce uno o entrambi gli occhi del cane.
Essa rende opaco il cristallino dell’occhio, la cui funzione è quella di far filtrare la luce all’interno della retina.
Le tipologie di questa malattia, così come la gravità, dipendono dal singolo esemplare e da fattori strettamente personali come età, stile di vita e stato di salute.
La cataratta si manifesta con i seguenti sintomi:
Se si notano questi segnali è fondamentale rivolgersi al veterinario, che deciderà come intervenire.
Infatti, se la cataratta cresce è necessaria un’operazione chirurgica.
Come aiutare Fido, rendendo la sua quotidianità più serena possibile? Per poter aiutare il nostro pelosetto vi sono alcuni accorgimenti da adottare, prima e dopo, l’intervento: scopriamoli insieme.
Non necessariamente il cane anziano è affetto da cataratta.
A volte questi animali potrebbero avere gli occhi con un colore grigiastro o bluastro, ma questo non significa che abbiano questa patologia.
Ad esempio, il velo bluastro sull’occhio potrebbe anche essere sintomo di sclerosi nucleare che non compromette la vista.
Per questo, prima di ipotizzare un intervento è necessario verificare con il veterinario la patologia del vostro cane.
Nel caso di una diagnosi che conferma un problema di cataratta, il cane potrà ritrovare una vista perfetta con una operazione chirurgica.
Qualora venga trascurata, invece, la patologia potrebbe peggiorare e portare l’animale alla cecità.
Nello specifico, l’intervento consiste nel rimuovere le lenti nell’occhio del cane che vengono poi sostituite con lenti protesiche.
Prima di sottoporre il cane anziano all’intervento di rimozione della cataratta, è consigliato abituare il pelosetto al collare e alla gabbia.
Per rendere meno traumatica l’operazione per il nostro adorato vecchiotto a quattro zampe, infatti, potremmo abituarlo prima dell’intervento a tenere il collare elisabettiano, che dovrà portare dopo l’operazione per proteggere gli occhi.
In questo modo il cane non si sentirà confuso né spaesato. Inoltre, è bene abituare il cane anche alla gabbia, aiutandolo a starci dentro in tutta tranquillità.
Per farlo, potremmo insegnarli ad entrare nella gabbia per mangiare, chiudendo delicatamente la porta e tenendolo dei brevi periodo di tempo all’interno.
Almeno quattro settimane prima dell’intervento è utile sottoporre il cane ad un esame fisico, ovvero un check up delle sue condizioni di salute in quanto dovrà essere anestetizzato.
Per cui è importante controllore se il cane potrà sostenere l’operazione attraverso un esame del sangue e una valutazione del suo quadro clinico.
Prima dell’operazione, è necessario un collirio pre-operazione utile ad un trattamento antinfiammatorio.
Le gocce devono essere somministrate due settimane prima dell’intervento e la somministrazione forse potrebbe essere più frequente nei giorni che precedono l’operazione.
Tra le sostanze più diffuse nei colliri vi è il flurbiprofene. Naturalmente, il ricorso ai farmaci deve essere fatto solo dopo aver consultato il veterinario.
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Il cane non dovrà mangiare dodici ore prima dell’intervento in quanto il cibo potrà avere effetti indesiderati sui medicinali durante l’operazione.
Se il cane è diabetico, sarebbe preferibile somministrargli la sua normale dose di cibo e insulina la mattina dell’operazione. In ogni caso, è importante chiedere il parere del veterinario.
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Dopo l’intervento è meglio tenere il cane il più possibile al riposo, in modo che possa guarire senza problemi.
Ecco perché conviene limitare i movimenti del quattro zampe e tenerlo nella gabbia per un po’ di tempo.
Portandolo fuori per i suoi bisogni, il cane dovrà essere tenuto al guinzaglio in modo che non possa muoversi troppo velocemente e per almeno quattro settimane dovrà indossare un collare elisabettiano.
Ovviamente, ci sarà una terapia con medicinali da seguire, a base di antibiotici e colliri antibiotici a uso locale da somministrare per tre o quattro settimane.
Questo aiuterà a prevenire possibili infezioni. Nel caso in cui il collirio risulti irritante per il cane, che tende a strofinarsi gli occhi, potreste chiedere un cambio di terapia.
Per capire se vi è un’irritazione bisognerebbe controllare se è comparso un leggero rigonfiamento attorno agli occhi, accompagnato da perdite di liquido.
Nell’arco delle tre settimane che seguono l’intervento è vietata la toelettatura e il cane dovrà portare una pettorina al posto del collare.
Nel caso in cui la cataratta si riformi di nuovo, bisognerà immediatamente chiamare il veterinario, in quanto le cataratte ricorrenti potrebbero essere provocate da altri fattori come il diabete.
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