L’istiocitoma nel cane è il caso di allarmarsi? In questo articolo approfondiremo questa problematica che riguarda maggiormente i cuccioli.
L’istiocitoma nel cane è un tumore benigno che colpisce i cani giovani, di solito sotto i 3 anni di vita ed è causato da una proliferazione di istiociti. Generalmente subisce una regressione spontanea, nel giro di circa 3 mesi e senza bisogno di intervenire a livello medico.
L’istiocitoma nel cane nasce dalle cellule di Langerhans dell’animale stesso, queste cellule fanno parte del suo sistema immunitario. Sono anche dette cellule dendritiche o istiociti, da cui il nome clinico del tumore.
L’istiocitoma nel cane è un tumore benigno (non canceroso) della pelle, solitamente osservato nei cani giovani, che spesso rientra spontaneamente senza alcun tipo di trattamento. È un tumore comune che può verificarsi in qualsiasi razza di cane.
Tuttavia, alcune razze di cani, come boxer, bulldog, levrieri e bull terrier, sembrano essere più sensibili agli istiocitomi. Se invece, lo stesso nodulo si presenta in un cane adulto o anziano, ecco che dobbiamo allarmarci: il comportamento biologico è più aggressivo, difficilmente regredisce da solo e diffonde metastasi ai linfonodi regionali.
L’istiocitoma nel cane ha un aspetto simile a un bottone e si trovano più spesso sulla testa, sul collo, sulle orecchie e sulle estremità. Può misurare fino a 3 cm di diametro.
Gli istiocitomi persistenti o ricorrenti si sviluppano principalmente sotto forma di noduli multipli che durano per molto tempo e possono presentarsi con ulcere e infezioni secondarie.
In sporadiche occasioni, gli istiocitomi multipli associati alla linfoadenopatia progrediscono nell’istiocitosi langerhansiana, con il coinvolgimento di numerosi organi e in particolare polmoni, linfonodi, milza, cuore, reni, pancreas e fegato.
In merito alla diagnosi, come abbiamo precedentemente detto essendo un problema relativo maggiormente al cane cucciolo, il veterinario potrebbe voler aspettare e vedere il nodulo, a seconda dell’età del cane, della posizione e della presentazione della lesione.
Aspettare, quindi per poterne vedere l’evoluzione durante la fase di crescita del cucciolo. Successivamente il medico stabilirà la diagnosi definitiva tramite un esame microscopico delle cellule tumorali mediante citologia o biopsia.
Inoltre potrà eseguire un test chiamato aspirazione dell’ago sottile, che consente alle cellule di essere prelevate dalla massa ed esaminate al microscopio.
Quindi trascorsi i tre mesi in cui l’istiocitoma dovrebbe essere rientrato, se non è ancora cambiata la situazione, questo è il punto in cui il veterinario probabilmente consiglierà di rimuoverlo. Oppure può succedere anche questo istiocitoma si possa infettare: prendiamo per esempio il caso di un istiocitoma su una zampa.
Facile che l’animale si possa ferire proprio in quell’aria procurandosi del sanguinamento, il cane è portato per natura a leccarsi ed ecco che si complica con un’infezione/infiammazione.
In questo caso, anche se l’istiocitoma nel cane in origine era benigno, la presenza dell’infiammazione fa sì che non possa regredire spontaneamente e perciò subire l’intervento chirurgico.
L’istiocitoma viene generalmente rimosso con un laser attraverso un trattamento chiamato criochirurgia, in cui la massa viene congelata e poi asportata dalla pelle. È fondamentale che l’arra dell’incisione rimanga pulita, asciutta e che eviti sfregamenti, leccature, morsi del cane o graffi.
A noi spetterà osservare il cane nei suoi comportamenti e concentrarci sull’area sottoposta ad intervento che questa non si gonfi, abbia delle perdite di sangue o diventi rossa.
Se sospetti che il tuo cane abbia un istiocitoma, è meglio parlare con un veterinario, che può rapidamente fornire una diagnosi e un piano di trattamento per il tuo cane. Ma sappi che non è contagioso né per altri animali presenti in famiglia nè tanto meno per l’uomo.
Ciò che possiamo fare per il nostro amico a quattro zampe è evitare che possa sanguinare, infiammarsi e creare infezione nell’area dell’istiocitoma. In che modo? Impedendo al cane di leccare, graffiare o mordere il tumore.
Raffaella Lauretta
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