L’iperkaliemia, che può colpire anche il cane, non è una vera e propria patologia; al contrario, è la conseguenza di diverse possibili cause. Scopriamo quali.
Spesso si crede che l’iperkaliemia, che può insorgere anche nel cane, sia una malattia. Ma non è così. L’iperkaliemia testimonia piuttosto che c’è qualcosa che non va nell’organismo; e tale disturbo può dipendere da una pluralità di cause. Scopriamo di quali si tratta, come accorgersi che il cane sia affetto dal disturbo, quali sono i rimedi più efficaci.
Con il termine iperkaliemia si intende un eccesso di potassio nel sangue del cane, di norma superiore a 5,5 mEq/l. Come detto, molti credono che l’iperkalemia sia una malattia, ma non è così.
Piuttosto si tratta di una condizione che è conseguenza, e allo stesso tempo spia, dell’insorgenza di una patologia che affligge l’organismo caratterizzato da un eccesso di potassio nel sangue. Non a caso il disturbo viene diagnosticato proprio grazie ad un semplice emocromo.
Invero, le cause dalle quali può dipendere l’aumento del livello di potassio nel sangue, sono davvero molteplici. Le principali sono:
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I sintomi dell’iperkaliemia non sono facilmente decifrabili, in quanto in comune con diverse altre patologie che potrebbero, in teoria, affliggere il cane.
L’animale potrebbe avere un eccesso di potassio nel sangue, pur non mostrando alcun segno clinico. Questo avviene nell’ipotesi in cui il livello del minerale sia non troppo più alto della soglia minima a partire dal quale si può parlare di iperkalemia.
Ovviamente la gravità dei sintomi dipende proprio dal livello di potassio presente nel sangue: più alto è, più grave sarà la sintomatologia.
Tra i vari segni clinici si annoverano la brachicardia, l’aritmia, la debolezza muscolare; nei casi più gravi può verificarsi l’arresto cardiaco del cane, e dunque la morte.
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Con la comparsa dei suddetti sintomi, non occorre perdere tempo: è necessario condurre il cane a visita dal proprio veterinario di fiducia con immediatezza.
La tempestività dell’intervento è fondamentale al fine di evitare l’aggravio delle conseguenze; come visto, l’iperkaliemia può costare perfino la vita al cane. Una volta che il veterinario avrà individuato il disturbo, mediante un emocromo, dovrà indagare sulla reale causa del problema.
L’approccio terapeutico, pertanto, sarà differente a seconda della patologia di cui soffre il cane. Nell’ipotesi in cui il livello di glucosio sia molto alto, occorre agire anche sul sintomo, con opportuna terapia; fermo restando che andrà debellata la causa primaria da cui si è originata l’iperkaliemia nel cane.
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A. S.
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