Il nome ci porta immediatamente all’uso delle flebo, ma in cosa consiste la flebite nel cane? Tutto quello che c’è da sapere.
Il momento dell’operazione del nostro amico a quattro zampe è sempre fonte di preoccupazione per i padroni; ma quando a complicarsi è la situazione successiva all’uso delle flebo, potrebbero spaventarsi anche di più. Ecco dunque cosa sapere sulla flebite nel cane, dai sintomi alle cause alle possibili cure. Trattandosi di un fastidio molto comune, è bene essere pronti ad affrontare eventuali circostanze del genere.
Flebite nel cane: che cos’è e come individuare i sintomi
Non è una prerogativa solo dei cani, ma potrebbe colpire anche noi umani dopo un’operazione in cui si è fatto uso di aghi e flebo: la flebite è proprio una infiammazione delle vene, in seguito ad una irritazione dei vasi sanguigni. E’ come se queste ultime si irritassero a causa di un trauma e la parte si gonfiasse: ovviamente a Fido darebbe fastidio e dolore.
Potrebbero anche verificarsi dei trombi, ovvero quando il sangue si coagula e ostruisce vasi sanguigni importanti. Può essere superficiale o profonda (detta anche tromboflebite), che prevede anche la presenza e il passaggio di batteri nel sangue.
I sintomi sono appunto gonfiore e dolore nelle zone dove si applica solitamente la flebo, ovvero il collo e le zampe; oltre al rossore, tipico dell’infiammazione, avremo anche calore, tessuti molli e vene molto in vista.
Flebite nel cane: le cause possibili
Solitamente quando un catetere o una flebo non è posizionata bene, può creare un trauma alle vene e le infiamma. Altra causa potrebbe essere la scarsa igiene nella stanza dove è stata effettuata l’operazione o della flebo stessa (magari non sterilizzata).
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Ma ci sono anche cause che ‘predispongono’ Fido a questo tipo di problema, come:
- obesità e sovrappeso,
- scarsa attività fisica,
- gravidanza della cagna,
- problemi al cuore e al fegato,
- predisposizione genetica.
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Flebite nel cane: cura e trattamento
Non si tratta di un problema particolarmente grave per fortuna, ma è sicuramente meglio tenerlo d’occhio e curarlo per evitare che l’infiammazione progredisca. Attraverso alcuni esami specifici (come la coltura batterica e un eco-doppler) l’esperto potrebbe arrivare a formulare questa diagnosi e darebbe la terapia più adatta.
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Solitamente essa sarà a base di antibiotici, una volta rimosso il corpo che ha creato l’infiammazione. Attenzione a disinfettare bene la ferita e tenerla sempre pulita: in questo modo sarà più semplice che guarisca senza alcuna conseguenza per la salute del nostro cane.