L’apparato respiratorio di Fido può essere aggredito da varie patologie: come la fibrosi polmonare nel cane. Scopriamo cause, sintomi e trattamento.
Vivere con un dolcissimo amico a quattro zampe è una gioia che non si può descrivere, ma sappiamo bene che per condurre una convivenza armoniosa e felice è nostro dovere, anzi è una priorità, prenderci cura di lui.
E’ fondamentale assicurargli una qualità della vita impeccabile: benessere fisico e mentale devono camminare di pari passo per garantire a Fido sempre l’ottima salute.
Farlo vivere in una casa sicura, pulita e amorevole, nutrirlo nel migliore dei modi, stimolarlo con giochi ed attività di ogni tipo ma soprattutto condurlo periodicamente a controlli di routine dal veterinario: queste sono le cose che dobbiamo sempre “rispettare”.
Purtroppo, però, il cane non è immune dal contrarre alcune patologie che disturbano il suo stato psico-fisico. Ad esempio, numerose sono le malattie che colpiscono il suo apparato respiratorio, alcune gravi, impossibili da curare, altre meno: bronchi, trachea, vie nasali e polmoni possono esser tutti la sede di una malattia.
Una delle patologie più aggressive che interessa proprio i polmoni è la fibrosi polmonare. Cronica, progressiva ed incurabile, scopriamo in cosa consiste la fibrosi polmonare nel cane: quali sono le sue cause, i sintomi riscontrabili in Fido e soprattutto qual è il trattamento da seguire.
Fibrosi polmonare nel cane: cos’è
Tra le patologie più aggressive, e purtroppo incurabili, alle vie respiratorie che possono colpire Fido c’è la fibrosi polmonare.
La fibrosi polmonare nel cane è una patologia caratterizzata da cambiamenti progressivi e cronici dell’integrità polmonare: si assiste all’indurimento e alla cicatrizzazione del tessuto polmonare che avvolge gli alveoli (cavità dei polmoni la cui funzione è quella di garantire lo scambio tra il sangue e l’atmosfera di ossigeno e anidride carbonica).
Il tessuto polmonare diviene spesso, duro e poco elastico ed è caratterizzato dalla presenza di cicatrici reatraenti, condizione questa che ostacola la funzione degli alveoli, innescando la compromissione dell’ossigenazione ed inevitabilmente la difficoltà respiratoria.
Purtroppo, seppur possano migliorare le condizioni di Fido con un adeguato trattamento, tale patologia compromette irreversibilmente il tessuto polmonare: è possibile dare sollievo al cane ma non è possibile diminuire la progressione di tale patologia.
Cause e sintomi di tale patologia
Subdola ed irreversibile, proprio a seconda della causa scatenante, la fibrosi polmonare nel cane si distingue in idiopatica e secondaria: nel primo caso il fattore scatenante è sconosciuto, nel secondo, invece, sono diverse le cause ricollegabili a tale patologia.
Si parla di fibrosi polmonare idiopatica quando le cause che l’hanno scatenata sono sconosciute. Molti studi hanno comprovato che l’aumento dell’età del cane possa contribuire all’insorgenza di tale malattia (età d’esordio che si aggira intorno ai 9 anni) ed inoltre che possa esserci una forte componente genetica.
Infatti tra le razze canine più inclini a soffrire di tale patologia sono il West Highland White Terrier, a seguire altre razze Terrier come il Jack Russell Terrier e l’American Staffordshire Terrier.
Tuttavia, seppur ancora non dimostrate con prove certe, alcuni ricercatori suppongono che danni ambientali (aria inquinata o presenza di sostanze tossiche nell’aria) ed infezioni virali possano essere alcune delle possibili cause della fibrosi polmonare idiopatica nel cane.
Invece, si parla di Fibrosi polmonare secondaria quando i fattori che l’hanno scatenata sono collegabili a lesioni croniche e infiammazioni del tessuto polmonare dovute a:
- bronchite cronica;
- malattie virali;
- infezioni croniche, come la filaria o la leishmaniosi;
- insufficienza cardiaca congestizia, una patologia che colpisce il cuore di Fido;
- polmonite, sia batterica che virale;
- pancreatite acuta;
- tumori, come il carcinoma polmonare;
- esposizione ambientale a sostanze chimiche e aria inquinata.
In entrambe le “forme” i sintomi sono davvero “angoscianti” per Fido, osserviamoli:
- difficoltà a respirare;
- aumento della frequenza respiratoria (tachipnea);
- cianosi;
- sensazione di debolezza fisica e di fatica;
- inappetenza;
- perdita di peso;
- vertigini e svenimenti;
- tosse, per lo più secca;
- dolori alle articolazioni e ai muscoli.
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Diagnosi e trattamento
Alcuni dei sintomi sopra indicati, come difficoltà respiratoria e debolezza fisica, possono essere associati ad altre patologie, meno gravi rispetto alla fibrosi polmonare nel cane.
Ma come possiamo capire se Fido soffre di tale patologia? E’ fondamentale quando notiamo variazioni nelle sue abitudini quotidiane condurlo subito dal veterinario, sarà lui con esami specifici ad escludere o meno se trattasi proprio di questa malattia.
Il veterinario sottoporrà Fido ad un’attenta visita, la prima analisi clinica consiste nell’esame obiettivo (o fisico) del torace: grazie all’auscultazione con stetoscopio sarà in grado di sentire i “rumori” all’interno del torace e di rintracciare possibili “segni anomali” correlabili ad una sofferenza dell’organismo o ad malattia.
Se sospetta che è affetto da fibrosi polmonare questi gli ulteriori esami a cui sottoporrà Fido:
- esame completo del sangue: per escludere cause infettive del suo malessere;
- radiografia al torace: per evidenziare anomalie al tessuto polmonare e al cuore;
- broncoscopia: per esaminare lo stato di laringe, trachea e bronchi, ed escludere o meno che trattasi di bronchite, inoltre grazie a questo esame sarà possibile prelevare delle secrezioni per eseguire un esame citologico;
- ultrasuoni: che possono fornire indicazioni utili sul grado della fibrosi polmonare;
- TAC toracica: anch’essa per fornire dettagliate informazioni sullo stato della fibrosi polmonare nel cane.
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Se la diagnosi conferma che il cane è affetto da fibrosi polmonare l’obiettivo terapeutico è di ridurre i sintomi e rallentarne l’avanzamento, per cercare di migliorare la qualità della vita di Fido.
Purtroppo tale patologia, cronica e progressiva, non è curabile: il danno ai polmoni è irreversibile, e l’aspettativa di vita media del cane, a cui è stata diagnosticata, è al massimo di un anno. Ma quali sono le opzioni di trattamento?
- Corticosteroidi: per tentare di bloccare il processo infiammatorio;
- immunosoppressori;
- broncodilatatori: per aiutare l’aerazione nei polmoni;
- ossigenoterapia e riabilitazione respiratoria;
- farmaci analgesici: come il butorfanolo;
- farmaci antidolorifici: come l’idrocodone;
- sedativi: per ridurre l’ansia associata alla difficoltà respiratoria;
- farmaci per trattare l’ipertensione polmonare (tipica nelle utile fasi di vita del cane): come sildenafil.
Come abbiamo detto in precedenza, questa terapia ha il solo scopo di migliorare la qualità della vita del cane: fargli seguire accuratamente la cura, evitare di fargli fare sforzo fisico e monitorare il suo stato di salute almeno ogni 4 mesi, aiuterà Fido a sentire meno dolore e soprattutto a sentirsi meno solo e spaventato.
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Rossana Buccella