Il nostro cane potrebbe aver bisogno di assumere farmaci beta bloccanti. Cosa sono e quali eventuali effetti avversi rischia Fido?
Qualora il veterinario ci dicesse che il nostro cane ha necessità di assumere dei farmaci per la sua salute, la prima cosa che ci verrebbe in mente sarebbe di certo se questi possano comportare controindicazioni. Si sa, i medicinali non agiscono come la bacchetta magica, curano la malattia ma potrebbero causare altri scompensi. Nel caso dei beta bloccanti per il cane, quali potrebbero essere gli eventuali effetti avversi per Fido?
Per capire quali siano, e se possano provocare effetti collaterali nel nostro cane, occorre capire cosa siano.
Sono detti beta boccanti tutti quei farmaci i cui principi attivi, legandosi a particolari recettori situati su alcune cellule dell’organismo, provocano blocco delle relative funzioni.
Un recettore è una struttura molecolare che si trova sulla superficie cellulare e fa da veicolo del messaggio che alcuni neurotrasmettitori vogliono che arrivi a quella cellula e solo a lei.
Nel nostro caso parliamo dei beta adrenocettori: si legano alle catecolamine prodotte dal surrene nel cane (adrenalina e noradrenalina) e si trovano nella forma di beta 1, beta 2 e beta 3.
Questi recettori sono situati:
Il veterinario arriverà a prescrivere dei farmaci beta bloccanti per il nostro cane nell’intento di andare a bloccare l’effetto delle catecolamine su questi organi.
Tuttavia, i principi attivi utilizzati per la maggiore sono l’atenololo (b1 selettivo) ed il propranololo (attivo sia sui recettori b1 che b2): sono i farmaci scelti per la cura di alcune malattie cardiache nel cane quali:
Spesso questi farmaci vengono prescritti in associazione ad altri per trattare patologie dovute a più fattori o che siano una conseguenza di un’altra patologia primaria.
Nel trattamento dell’ipertensione nel cane, ad esempio, spesso vengono utilizzati beta bloccanti insieme ai diuretici.
Impedendo il riassorbimento nel sangue di sodio ed acqua, aumenta il volume dell’urina e diminuisce quello sanguigno, con conseguente calo di pressione arteriosa.
Anche nel caso di ipertiroidismo o tachicardia da morbo di Hashimoto potrebbe essere necessario che il cane assuma un beta bloccante per abbassare la sua frequenza cardiaca.
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Spesso l’effetto di un farmaco è condizionato da tanti fattori, tra cui l’ambiente circostante ed eventuali fonti di stress.
Quando il cane è stressato, nel suo corpo si verifica una iperproduzione di cortisolo e di adrenalina: l’effetto è quello di innalzamento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.
Questo perché l’organismo percepisce lo stress come una forma di attacco e mette in moto tutti quei meccanismi per difendersi: concentra le forze dove servono e dunque aumenta la circolazione dell’ossigeno negli organi.
Quindi è necessario che un cane che soffra di una malattia cardiaca, per cui assume beta bloccanti, viva in assoluta tranquillità e senza ansie.
Il veterinario, dopo le sue dovute analisi per la giusta diagnosi, vorrà sapere da noi se il cane soffra già di qualche altra patologia e dunque se assuma altri medicinali.
Spesso i danni maggiori si verificano per l’intreccio degli effetti di più farmaci assunti allo stesso tempo.
Qualora il cane soffrisse di diabete ed assumesse già farmaci per abbassare la glicemia, l’uso concomitante di propranololo potrebbe causare un brusco calo di glucosio nel sangue e l’animale potrebbe rischiare coma e morte.
Sempre il propranololo, siccome nel diminuire la frequenza cardiaca va ad abbassare anche l’utilizzo di ossigeno da parte del cuore, nel caso Fido avesse già un’insufficienza cardiaca, è bene che si utilizzi la massima cautela.
Per lo stesso motivo un altro effetto collaterale del propranololo è il broncospasmo: se il nostro cane avesse problemi di asma i suoi sintomi potrebbero peggiorare.
A volte ciò che potrebbe sembrare una semplice debolezza nel cane potrebbe nascondere un problema al cuore: di solito si affianca ad affaticamento ed un senso di affanno durante la respirazione.
È importante osservare le abitudini dell’animale e, qualora riscontrassimo cambiamenti eccessivi, non bisogna tentennare nel rivolgersi al veterinario.
Di certo nella maggior parte delle volte potrà non essere riscontrato nulla di serio, ma spesso è proprio durante le visite di controllo periodiche che una malattia viene presa in tempo.
Questo permette una diagnosi tempestiva e di conseguenza maggior possibilità che la terapia funzioni e dunque che il cane guarisca.
Alcune razze possono essere predisposte geneticamente a certe patologie piuttosto che ad altre, ma purtroppo esistono i casi in cui il medico riscontra una neoplasia: seppur sia raro, tachicardia, aritmia ed ipertensione potrebbero derivare da un feocromocitoma nel cane.
Tra gli effetti avversi dei beta bloccanti c’è un brusco calo della pressione arteriosa: è bene che il cane non stazioni troppo sotto al sole nelle giornate calde perché potrebbe sentirsi male.
È opportuno far attenzione anche a ciò che mangia Fido mente assume questa terapia farmacologica: tra gli effetti collaterali c’è scarso stimolo a cibarsi e diarrea nel cane.
Bisogna anche tenere in considerazione che i farmaci beta bloccanti attraversano sia la barriera ematoencefalica che la placenta.
Se da un lato possono apportare ulteriori benefici, qualora il nostro cane soffrisse di emicrania, dall’altro potrebbero causare tossicità fetale in caso di gravidanza.
Nel caso in cui il veterinario prescrivesse una formula del medicinale da assumere per via orale, potremmo riscontrare delle resistenze da parte del cane.
Allora dovremmo inventarcele tutte per convincere Fido a prendere il medicinale: potrebbe essere ancora più difficile se il cane fosse anziano; in questo caso potremmo benissimo polverizzare la compressa e mimetizzarla nel cibo.
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Così come vale un po’ anche per noi, nel momento in cui si ha un problema di salute si cade leggermente in apatia (la depressione nel cane è un ulteriore effetto avverso dei beta bloccanti).
È questo il momento in cui contraccambiare l’amore infinito del nostro cane per noi: seguiamo alla lettera quanto ci dice il veterinario e non risparmiamoci in coccole e carezze.
S. A.
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