Esame della fertilità nel cane: a cosa serve e quando farlo

Esame della fertilità nel cane: a cosa serve e quando farlo

Quando è necessario fare un esame della fertilità nel cane ma soprattutto a cosa serve? Tutto quello che c’è da sapere su questo specifico test per il nostro amico a quattro zampe.

Esame della fertilità nel cane
(Foto Pixabay)

Adottare un cane significa soprattutto prendersi cura della sua salute da quando è cucciolo fino alla fase dell’anzianità. Sarà stupendo accompagnarlo nei momenti più importanti della sua (e della nostra) vita, come ad esempio quello di farlo accoppiare per avere dei cuccioli. Qualora però vi fossero dei problemi in questo senso, sarò opportuno sottoporre l’animale ad alcuni specifici test, come appunto l’esame della fertilità nel cane. Vediamo quando è necessario farlo, a cosa serve e tutte le informazioni più utili circa questo test.

La sterilità nel cane maschio: segnali e cause

Si tratta di un problema che può colpire sia il maschio sia la femmina, seppur naturalmente per cause differenti. Nell’esemplare maschile solitamente si iniziano a notare i primi segnali di questa specie di ‘disfunzione’ sessuale quando il cane non si accoppia oppure ha difficoltà fisiche e limiti psicologici che gli impediscono di farlo.

Cani
(Foto Pixabay)

I maschi possono accoppiarsi tranquillamente dal raggiungimento della maturità sessuale (dai sei mesi in poi) fino a quando sarà anziano e abbastanza in forze per farlo. Allo stesso tempo però l’età può rappresentare un limite: vediamo quali sono tutte le cause possibili di una mancata riproduzione del maschio.

  • Età (quando è troppo giovane o troppo vecchio),
  • rifiuto dell’accoppiamento,
  • hanno problemi fisici (ad esempio per conformazione fisica),
  • lesioni e traumi fisici,
  • malattie che hanno influito sulla infertilità,
  • scarsa quantità di spermatozoi,
  • spermatozoi immobili o deformi.

Esame della fertilità nel cane: che cos’è

In parole ‘povere’ si tratta della valutazione del liquido seminale dell’animale, secondo alcuni precisi valori che determinano il suo grado di fertilità. Si valutano vari fattori come:

cane in primo piano
(Foto Pixabay)
  • colore,
  • volume,
  • PH,
  • spermatozoi (percentuale di quelli mobili, concentrazione e numero),
  • ALP (Fosfatasi Alcalina: misura la concentrazione di questo enzima nel sangue),
  • esame colturale per la Brucella Canis (ovvero la Brucellosi canina).

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Esame della fertilità: quando è necessario farlo

Ogni volta che la storia (anche quella parentale) del nostro amico a quattro zampe presenta il pericolo di infertilità, è opportuno sottoporre il cane a questo test: solo con questo esame si chiariranno se ci sono e quali sono i possibili problemi di riproduzione del cane maschio.

Non è solo per risolvere eventuali problemi che ci impediscono di avere in casa degli amorevoli cuccioli, ma può avere anche una valenza economica, soprattutto per quegli allevatori che hanno difficoltà a far accoppiare i loro cani e garantire una successione della specie.

La cosa positiva è che l’infertilità canina maschile è piuttosto rara ed spesso legata ad un problema momentaneo: basterà quindi aspettare che passi per poi riprovarci. Talvolta anche una febbre può causare ‘infertilità momentanea’ nell’animale, perché l’alta temperatura influisce sulla quantità e la qualità dello sperma.

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Cosa fare se sospettiamo infertilità canina

Se nonostante i vari tentativi il cane non è mai riuscito ad avere dei cuccioli, è il caso di approfondire la questione non solo per avere dei piccoli cagnolini in casa ma anche e soprattutto se il nostro amato Fido sta celando qualche patologia che gli impedisce di riprodursi.

Esame della fertilità nel cane
(Foto Pixabay)

Come già accennato, potrebbe trattarsi di infertilità temporanea, ad esempio se entrambi o uno solo dei due cani che si sono accoppiati erano malati al momento della riproduzione. Naturalmente bisogna valutare anche se il problema è dell’esemplare femminile: non sono rari infatti i casi di sterilità nel cane femmina. Se invece si tratta di due esemplari (apparentemente) sani, bisogna sottoporre l’animale a visite più approfondite.

I controlli del veterinario andranno via via ad escludere: problemi fisici (articolari o alla colonna vertebrale, come ad esempio nel Bulldog francese), malattie endocrine (ipotiroidismo nel cane e iperadrenocorticismo) o problemi al pene (escrescenze, gonfiori, lesioni etc.).

Francesca Ciardiello

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