Ernia del disco nel cane, una complessa patologia da trattare. Vediamo, qui, quali sono le possibili cause, i sintomi tipici, la diagnosi e la cura prevista per fido.
Durante la sua vita, l’amico a quattro zampe può trovarsi ad affrontare, improvvisamente, delle malattie molto complesse e per un lungo periodo. Occorre conoscere e prepararsi al meglio per poter aiutare fido. Vediamo, qui, come si presenta l’ernia del disco nel cane e come affrontare questa patologia.
Parliamo di una patologia molto complessa che può colpire l’amico fido. Esistono diversi tipi di ernia del disco, così come i sintomi che si presentano e le sue cause. Approfondiamo nell’articolo.
Con fido in casa, si cerca sempre di fare attenzione a tutto per la sua sicurezza. Ogni giorno, dall’alimentazione alla protezione quando lo si porta fuori, si fa il necessario per farlo stare bene.
Alcune volte, può succedere che fido si ammali ed è importante essere preparati per stargli accanto e curarlo nel modo migliore.
L’ernia del disco nel cane è una delle patologie più complesse e si riferisce a qualcosa che esce dalla sede anatomica naturale, in questo caso ai dischi intervertebrali della colonna, provocando un bozzolo.
Si possono distinguere tre tipi diversi di ernia del disco nel cane. Il primo tipo colpisce soprattutto le razze canine di piccola taglia con le zampe corte, comparendo tra i 2 e i 6 anni di vita e causata da piccoli traumi o da movimenti bruschi della colonna.
Il secondo tipo colpisce, invece, le razze canine di taglia grande, presentandosi tra i 5 e i 12 anni di vita. Si manifesta una compressione progressiva del midollo spinale.
La terza tipologia di ernia del disco, infine, è una forma acuta, poiché i dischi intervertebrali escono dal canale del midollo, causando molto spesso la morte dell’animale colpito.
Come abbiamo accennato, la causa primaria dell’ernia del disco è il movimento o l’uscita dei dischi vertebrali. Con essa si distinguono due tipi di degenerazioni:
Il primo sintomo che si manifesta in fido, se colpito da questa patologia, è il non poter più muovere con facilità le zampe posteriori. Con questo segnale importante si trovano altri sintomi:
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Questa complessa e dolorosa patologia necessita di una diagnosi specifica per rilevarne la tipologia ed occorreranno alcuni esami importanti per poter procedere alla sua cura. Continuiamo a leggere più avanti.
Nel caso in cui il proprio cani manifesti uno o più sintomi tra quelli sopra elencati, è importante rivolgersi subito al veterinario di fiducia per verificare la sua condizione.
In presenza del veterinario, fido verrà sottoposto ad una prima palpazione e alla radiografia, ma saranno necessari altri esami per diagnosticare l’ernia del disco, quali una mielografia, una risonanza magnetica o una TAC.
Con questi esami verrà inquadrata la tipologia di ernia e il suo grado di degenerazione. Infatti, si possono distinguere diversi tipi di usura, dal I al V grado, in cui il quinto è il livello più grave per l’animale.
Per l’ernia del disco di gradi II, IV e V è prevista l’operazione chirurgica, la soluzione migliore. Mentre per i gradi più lievi nel cane, è previsto invece il trattamento conservativo, che non elimina il problema, poiché solo la chirurgia può.
Insieme ad un trattamento di riposo assoluto di un mese per il cane colpito, in una struttura controllata, vengono prescritti dei medicinali, quali analgesici e antiinfiammatori, capaci di donare sollievo al peloso, ma da somministrare sempre sotto le indicazioni del proprio medico.
Il trattamento di recupero del cane prevede vari metodi, tra cui l’uso del tapis roulant, il supporto lombare, il cappotto termico e l’elettro–stimolazione.
Queste strategie possono ridurre notevolmente il dolore nell’animale, aiutandolo a recuperare la completa sensibilità e tornare a muoversi in modo normale.
Un altro metodo molto efficace è la fisioterapia, e l’utilizzo di prodotti adatti per restituire a fido la sua mobilità.
Parliamo, in particolare, dell’uso della sedia a rotelle nei casi più gravi, della pettorina di supporto, utile per farlo camminare, e della fascia contenitiva, per assumere la posizione corretta.
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