Endometrite nel cane: quali sono i sintomi e come si cura

Endometrite nel cane: quali sono i sintomi e come si cura

Cos’è e come si manifesta l’endometrite nel cane? Vediamo i sintomi e i rischi che l’insorgenza di questa patologia comporta per Fido.

Endometrite nel cane (Foto Adobe Stock)
Endometrite nel cane (Foto Adobe Stock)

Se avete adottato una cagnolina e siete intenzionati a farle fare una cucciolata, la lettura di questo articolo è fondamentale. Infatti, a seguito della gravidanza l’animale potrebbe sviluppare un’infiammazione della cavità uterina. Conoscere questa patologia, nota come endometrite nel cane, è importante per assicurare a Fido le migliori condizioni di salute.

Potrebbe interessarti anche: Sintomi di gravidanza nel cane: i segnali inconfondibili

Di cosa di tratta

Allattamento della cagna
Cagna con i suoi cuccioli (Foto Adobe Stock)

L’endometrite nel cane è una patologia che colpisce gli esemplari femmine. Si tratta di un’infiammazione acuta dell’endometrio, ovvero del rivestimento dell’utero. Essa può insorgere immediatamente dopo il parto, o a distanza di alcuni giorni.

Nella maggior parte dei casi, a provocare la malattia sono i batteri Escherichia Coli. Più raramente, essa è causata da streptococchi o stafilococchi. I batteri riescono a spostarsi tramite il flusso sanguigno e determinano, di conseguenza, anche un’infezione del sangue.

Per questo, se non curata, l’endometrite può diventare letale per il cane.

Cosa provoca l’endometrite nel cane?

Il calore del cane femmina, la prima volta, le fasi del calore e la durata.
L’endometrite nel cane può essere correlata tanto alla fase del calore che a quella del parto (Foto Adobe Stock)

La causa principale è rappresentata dai picchi ormonali che si verificano dopo circa due mesi dal calore del cane.

In altri casi, questa malattia potrebbe essere determinata da un aborto naturale o artificiale, o dalla placenta non espulsa durante il parto. Infine, essa si manifesta a seguito di un parto problematico, in presenza di una cucciolata numerosa o nel caso in cui la cagnolina sia avanti con gli anni.

L’endometrite potrebbe essere tra le possibili cause per cui l’animale si rifiuta di accudire i propri cuccioli. Non solo: essa può essere trasmessa ai piccoli. Per questo, se viene diagnosticata alla vostra cagnolina, allontanatela immediatamente dalla cucciolata. In caso di infezione, infatti, i cani appena nati non sarebbero in grado di sopravvivere.

Potrebbe interessarti anche: Allattamento della cagna: caratteristiche, alimentazione e tutti i rischi

Quali sono i sintomi

cane infezione febbre
La febbre potrebbe essere uno dei sintomi dell’endometrite nel cane (Foto Adobe Stock)

Come si manifesta l’endometrite nel cane? Nella sua fase iniziale, questa malattia potrebbe risultare asintomatica e diventare evidente solo a uno stadio avanzato. Tra i sintomi più comuni ci sono debolezza, perdita di appetito nel cane, febbre, perdite vaginali e mancata produzione di latte.

Se la cagnolina manifesta disagio o dolore, è fondamentale rivolgersi prontamente al veterinario per accertare la causa del suo malessere. La presenza di endometrite nel cane verrà accertata tramite esami del sangue e delle urine, oltre che una visita approfondita.

Non meno importante sarà la radiografia all’addome, attraverso la quale il veterinario dovrà assicurarsi che ad aver causato la patologia non siano stati feti non espulsi. Inoltre, verrà prelevato e analizzato con la biopsia un piccolo campione dello scarico vaginale della cagnolina.

Come si cura

cane dal veterinario
Una diagnosi tempestiva è fondamentale per la cura della patologia infiammatoria (Foto Adobe Stock)

Cosa fare, una volta accertata la presenza di endometrite nel cane? L’animale verrà ricoverato e sottoposto ad esami e accertamenti. Prima di tutto, occorrerà reintegrare i fluidi persi e, in secondo luogo, verificare lo stadio della patologia.

Se, la malattia si trova ancora ad uno stadio iniziale, si potrà ricorrere ad una terapia farmacologica. Qualora, invece, essa si trovi in fase avanzata e Fido abbia raggiunto la sepsi, il veterinario ricorrerà ad antibiotici per evitare la morte della cagnolina.

Nel caso in cui questa cura non dovesse funzionare, il tasso di sopravvivenza di Fido non sarebbe molto elevato. Nei casi più gravi, il veterinario procederà a una pulizia chirurgica dell’utero e della vagina del cane.

Non esistono molti strumenti per prevenire l’insorgenza di questa patologia. Trattandosi di una malattia che potrebbe manifestarsi come conseguenza del parto, un rimedio potrebbe essere rappresentato dalla sterilizzazione del cane per motivi di salute.

Antonio Scaramozza

Gestione cookie