Encefalite da zecche nel cane, un virus che può essere molto pericoloso. Vediamo quali sono le cause che lo provocano, i suoi sintomi e la terapia prevista per fido.
La salute del caro amico a quattro zampe può essere compromessa da diversi fattori, durante la sua vita. Una buona condizione fisica e psicologica si ottiene, sicuramente, tramite attenzioni quotidiane e controlli periodici da parte del suo padrone, nonché da una corretta e sana alimentazione. Ma non sempre tutto questo può bastare a proteggerlo. Esistono delle malattie che possono colpire fido all’improvviso. Parliamo, in questo articolo, di encefalite da zecche nel cane e di come intervenire in suo aiuto.
Si tratta di un virus trasmesso da vari vettori e l’infezione può avvenire in diversi modi. Leggiamo, qui di seguito, quali sono le sue cause e attraverso quali importanti sintomi si manifesta nell’animale domestico.
Proteggere la salute dell’amico fido è dovere di chi sceglie di prendersene cura. Nel corso della sua esistenza, però, possono verificarsi degli eventi, incidenti in cui il suo umano non ha responsabilità ma per cui può aiutarlo a guarire.
Dobbiamo sapere che il cane può essere infettato da un tipo di Flavovirus, l’encefalite da zecche, nota anche come encefalite virale da Arbovirus (TBEV). Questo virus viene trasmesso da zecche Ixoides ed è patogeno a causa di vettori quali zecche, larve e ninfe.
Parliamo di un virus che colpisce anche altri animali quali topi, cinghiali, cavalli e cervi e può essere trasmesso agli uomini, i cosiddetti ospiti a fondo cieco, nel senso che possono infettarsi dalle zecche ma non diffondere il virus.
L’infezione può avvenire in due modi: tramite il morso della zecca infetta e attraverso il latte vaccino, di pecora o di capra non pastorizzato.
Nel cane infetto da encefalite da zecche si manifestano quattro tipologie di sintomi dall’andamento bifasico. All’inizio, fido può soffrire soltanto di un malessere generale.
Una prima fase è caratterizzata da una prima viremia, della durata di pochi giorni nel periodo di incubazione dai 4 ai 28 giorni, in cui si presentano i seguenti sintomi:
Dopodiché, segue una fase asintomatica nell’animale, per arrivare poi alla fase neurologica, con questi sintomi:
Sembra che alcune razze di cani siano più predisposti di altri ad ammalarsi di encefalite da zecche, in particolare il Terranova e il Rottweiler.
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In caso di sospetta encefalite da zecche nell’animale sarà necessario effettuare una diagnosi completa per analizzare le sue condizioni e la forma della malattia. Vediamo meglio in cosa consiste e se è possibile prescrivere una terapia per aiutare fido.
Per il cane affetto da encefalite da zecche occorre una visita immediata dal suo veterinario, il quale effettuerà una diagnosi, ovvero degli esami specifici (oltre a quelli di base) quali una ricerca di anticorpi per il TBEV, l’esame citologico, test Elisa e la siero neutralizzazione.
Purtroppo, nel corso della prima settimana c’è un alto rischio di mortalità per alcuni cani, mentre per altri una completa guarigione può ottenersi anche dopo 6 mesi o, addirittura, dopo il primo anno.
Questa malattia non ha una terapia precisa capace di contrastarla. É possibile intervenire, però, con i FANS veterinari e l’uso di antibiotici laddove si verificassero infezioni batteriche; è previsto anche l’utilizzo di anticonvulsivanti per eventuali crisi convulsive.
Certamente, il peloso malato avrà bisogno di un lungo periodo di sostegno e cure da parte del medico e del suo padrone. Sono previste una fisioterapia e cateterismo della vescica.
Fido potrà iniziare a riprendere le sue funzioni dopo almeno 4 settimane, se non 6 mesi o 1 anno, come abbiamo anticipato. Molto importante è utilizzare antiparassitari esterni, che hanno il potere di proteggere meglio l’animale domestico.
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