Hai mai sentito parlare dell’embolia fibrocartilagenea del cane? Ecco quali sono i sintomi per riconoscere la malattia e i rimedi.
Purtroppo a volte capita di dover far fronte ad una o più patologie che colpiscono l’animale. Spesso non sappiamo nemmeno di cosa si tratta, e ci ritroviamo a scoprirlo direttamente dal veterinario, dopo aver portato a visita il cane che mostrava segni di malessere. Conosci cos’è l’embolia fibrocartilagenea del cane? Ecco quali sono i sintomi della malattia e i rimedi.
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L’embolia fibrocartilagenea del cane è una patologia neurologica conosciuta anche come mielopatia (ischemica, embolica ect.) o come infarto fibrocartilagineo. In pratica si sostanzia in un’ischemia che colpisce il cane a causa dell’occlusione di più piccoli vasi sanguigni tra loro collegati.
Non esiste una predisposizione specifica del cane verso l’embolia fibrocartilagenea. La patologia può colpire anche cani in perfetta salute e con un regime alimentare perfetto. Normalmente l’embolia colpisce cani adulti, anche di giovane età, normalmente di taglia medio grande (in ogni caso sono a rischio anche i cani di taglia piccola).
Tuttavia la letteratura in materia indica come possibili cause scatenanti un’attività fisica eccessivamente intensa o un trauma. Almeno da questo punto di vista, per quanto possibile, è ipotizzabile una sorta di attività preventiva, seppur non possiamo proteggere il cane dalle contusioni cui sarà soggetto nelle attività della giornata.
Come capire se il tuo cane ha l’embolia fibrocartilagenea? Vi sono dei sintomi che sono riconducibili a tale patologia, seppur il responso definitivo dovrà essere dato dal veterinario. Vediamo di quali si tratta:
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In presenza di tali sintomi (anche di un “semplice” irrigidimento dell’arto) portate immediatamente il cane dal veterinario. Ricordiamo che si si tratta di una patologia neurologica; nel caso sarà il professionista a suggerirvi di rivolgervi ad un centro specialistico.
Infatti la visita da sola non è sufficiente. Il veterinario sarà in grado di riconoscere la patologia, per la conferma della quale tuttavia occorrerà il responso di un neurologo, tramite TC/RM. Anche in questo caso, si tratta di una diagnosi per esclusione: detto in altre parole si esclude l’esistenza di altre patologie che causano gli stessi effetti.
Infatti si potrebbe stabilire con certezza la presenza dell’embolia fibrocartilagenea solo dopo la morte del cane, ovviamente con un esame autoptico. Ad oggi non c’è alcuna terapia specifica per combattere l’embolia fibrocartilaginea. Quindi di norma il veterinario prescriverà l’assunzione di antiinfiammatori e di integratori alimentari per il cane.
Ovviamente avrà un ruolo fondamentale anche la fisioterapia di riabilitazione del cane. Maggiore sarà il grado di paralisi delle zampe, maggiore sarà il tempo di recupero. In media, per le ipotesi ordinarie di embolia fibrocartilaginea, occorrono tra i 7 e i 10 giorni.
Antonio Scaramozza
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