Displasia dell’anca nel cane, una malattia a cui può essere soggetto nella fase della crescita. Vediamo, insieme, le cause principali, i sintomi tipici e il trattamento previsto.
L’amico peloso può soffrire di vari disturbi e malattie anche importanti. Fido si sente molto a disagio quando inizia a sentirsi male e non può muoversi liberamente, perdendo entusiasmo nella sua routine domestica. Perciò, è bene conoscere i tanti problemi che possono presentarsi. Vediamo, qui, come si manifesta la displasia dell’anca nel cane e come intervenire a riguardo.
Parliamo di una patologia piuttosto dolorosa che colpisce il cane durante gli anni della crescita e di cui occorre saper individuare i sintomi. Approfondiamo su questi e sulle sue cause qui di seguito.
Ogni giorno, l’amico a quattro zampe comunica con il suo padrone e cerca di avvisarlo, con un linguaggio tutto suo, di eventuali desideri e problemi legati alla sua salute.
Attraverso comportamenti anomali e segnali importanti, a cui non si è abituati, il cane fa capire al suo umano che non sta bene e che occorre effettuare un controllo per poterlo aiutare.
Una delle patologie più difficili che possono verificarsi nel caro fido è la displasia, in particolare trattiamo la displasia dell’anca.
Si tratta di una malformazione congenita dell’articolazione coxo-femorale. In pratica, la testa del femore non è inserita bene nella cavità del bacino e ciò provoca instabilità e usura le cartilagini dell’animale.
Come abbiamo accennato, la displasia dell’anca nel cane è ereditaria e interessa alcune razze canine più di altre, quelle di taglia media, grande e anche i cani meticci.
Ci riferiamo, per esempio, a Labrador Retriever, Golden Retriever, Rottweiler, Pastore tedesco, Bulldog, Terranova e Mastino Napoletano.
Può manifestarsi nella fase di crescita di bau, favorita da fattori importanti nello stile di vita, come una dieta scorretta, attività fisica eccessiva e peso corporeo troppo alto.
Le cause principali, quindi, possono essere di diversa derivazione, anche ambientale. Influisce, su fido, il muoversi di continuo su pavimenti lisci o terreni non adatti.
Tale patologia può essere aggravata da problemi di peso legati ad una alimentazione non equilibrata, così come una carenza di proteine o vitamine, e ad un modo sbagliato di fare movimento.
Sono numerosi, spesso evidenti, i sintomi presenti nel cucciolo o nell’adulto che soffre di displasia dell’anca, partendo da alcuni uguali come dolore agli arti posteriori, difficoltà a sedersi e ad alzarsi, andatura rigida e rifiuto a muoversi e giocare.
Nel cucciolo, ad esempio, si assiste al segnale che il piccolo non cammina e non corre, ma salta sugli arti posteriori. Altri sintomi sono stanchezza e rifiuto a qualsiasi attività, oltre ad un dolore intenso nel sedersi.
Anche nel cane adulto si nota la difficoltà nel sedersi e nell’alzarsi, il cane si irrigidisce, movimenti irregolari, dolore e sforzo in ogni attività domestica, svogliatezza generale.
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Per il proprio fido che presenta tali sintomi è importante effettuare una diagnosi corretta. Leggiamo, nello specifico, in quali esami consiste e qual è il trattamento medico suggerito.
In caso di uno o più sintomi tra quelli elencati, si consiglia di rivolgersi al veterinario di fiducia il prima possibile, per poter effettuare un controllo completo.
La diagnosi dell’anca consiste in alcuni esami specifici e, nel cucciolo, può essere effettuata in modo preventivo già verso i 4 mesi di vita, ancora di più se bau appartiene ad una razza predisposta.
Questi esami sono radiografici e aiutano a capire subito se è necessario intervenire con la chirurgia preventiva, per donare al peloso una crescita più salutare. La diagnosi precisa rivelerà il grado della patologia a cui è soggetto fido.
É proprio in base al grado della displasia dell’anca nel cane che si deciderà la cura con cui intervenire. Di solito, il medico curante può scegliere tra la terapia preventiva (se diagnosticata precocemente) e la terapia farmacologica.
La terapia preventiva viene indicata se la displasia viene diagnosticata prima della sua forma matura e più grave.
In questo caso, sono consigliate una dieta varia e ricca di sostanze nutritive, attività fisica leggera e costante ma non faticosa per non appesantire le articolazioni del peloso.
La terapia farmacologica, invece, prevede la somministrazione di farmaci qualora non fosse possibile intervenire con operazione.
L’operazione chirurgica, infine, viene consigliata laddove il cane presenti danni gravi alle articolazioni e prevede l’impianto di una protesi per migliorare le sue condizioni.
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