Mai sentito parlare di detartrasi per il cane? Se sei finito a leggere quest’articolo probabilmente no. Scopriamolo insieme!
La detartrasi non è il nome di una patologia, anzi; è un’operazione (di routine) che serve a prevenire l’insorgenza di disturbi futuri, attuando una congrua prevenzione. E alla detartrasi può essere sottoposto anche il cane. Ma di cosa si tratta precisamente? E quando occorre farla? Ecco cosa sapere sull’argomento.
La detartrasi è un’operazione di routine per la cura dell’igiene orale, ed è molto meglio nota come “pulizia dei denti“.
Ed ebbene sì, la detartrasi va fatta anche al cane. Troppo spesso, purtroppo, si sottovaluta (o non si considera affatto) l’importanza della cura dell’igiene orale di Fido.
Ed invece ha un ruolo fondamentale nella tutela del benessere generale dell’animale e nella prevenzione di numerose patologie. La detartrasi è un’operazione volta all’ablazione del tartaro e della placca accumulatisi nel cavo orale del cane; dunque, nessuna differenza con quella a cui si sottopongono le persone.
Ovviamente, però, al fine di consentire al veterinario di operare tranquillamente ed in massima sicurezza, l’animale dovrà essere sedato; la prescrizione di esami per valutare lo stato di salute di Fido sarà propedeutica, al fine di valutare se potrà essere sottoposto ad anestesia.
L’operazione va effettuata periodicamente; sarà il veterinario ad indicarci le tempistiche, considerando anche lo stato di salute generale della bocca del cane.
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La pulizia dei denti del cane è dunque necessaria; e non va a soddisfare un mero fattore estetico, ma fondamentali esigenze di prevenzione nella tutela dell’igiene orale del nostro Fido.
L’accumulo di placca sulla superficie dei denti è deleterio; con il tempo essa potrà estendersi fino al solco gengivale, infiammando la gengive.
D’altronde la gengivite è un’infiammazione molto comune nel cane; e questo perché la maggior parte delle persone non ne cura l’igiene orale. La placca accumulata su denti e gengive con il tempo può tramutarsi in tartaro.
Una gengivite non curata può tramutarsi in parodontite, che, nei casi più gravi, può portare alla perdita dei denti e innescare infiammazioni in organi estranei alla cavità orale, quali fegato, cuore e reni.
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Insomma, occorre agire in tempo. Riconoscere i sintomi di disturbi alla bocca è un primo passo. D’altronde individuarli è anche molto semplice. È sufficiente ispezionare la bocca dell’animale, al fine di verificare presenza di placca o tartaro, nonché arrossamento delle gengive.
L’alitosi del cane è un altro chiaro indizio. La prevenzione, tuttavia, è la migliore arma che abbiamo a disposizione. Per questo è fondamentale pulire tutti i giorni i denti del cane.
La detartrasi è un’ulteriore freccia al nostro arco; la pulizia giornaliera, per quanto fatta con diligenza, può comunque lasciare qualche residuo di placca, soprattutto nelle zone più difficilmente accessibili. Pertanto, periodicamente, è bene programmare l’operazione con il nostro veterinario di fiducia.
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A. S.
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