Il tuo cane non mangia e ti sembra abbattuto? E’ probabile che il problema sia in bocca: come capire se si tratta di un dente rotto nel cane, cosa fare e perché intervenire subito.
Non mangia, sembra depresso e di certo non è più il solito. Incredibile, ma vero: un dente rotto nel cane può portare a tutto questo. Il momento della pappa è molto importante nella giornata di Fido, e quando non può viverlo in piena serenità bisogna capirne le cause. Infatti bisognerebbe fare una diagnosi di dente rotto nel cane in fretta, perché potrebbero insorgere problemi anche molto seri.
Se pensiamo ad un cucciolo ci riesce difficile immaginare la sua dentatura: perché non ce l’ha. Infatti un cane appena nato non ha denti, ma iniziano a spuntargli solo dopo le prime 3 settimane di vita. I denti da latte sono 28, ma ben presto (dai 4 mesi in poi) cadranno per lasciare spazio a quelli definitivi, più grandi e decisamente più numerosi (42).
Il fatto che i cani siano carnivori, influisce anche sulla loro dentatura: si tratta di tanti denti e appuntiti, poiché questa forma è sfruttata da loro per sbranare e lacerare pezzi di carne. La dentatura del cane quindi si struttura in: 12 incisivi, 4 canini, 26 molari.
La struttura del dente del cane si compone infine di tre parti: la parte più esterna che ricopre il tutto (smalto), una parte ‘intermedia’ interna (dentina) e infine la polpa dentale, dove si trovano nervi, vene, arterie e tessuto connettivo.
Non basta semplicemente definirlo ‘rotto’, ma è importante capire dove e come si è danneggiato quel dente del nostro amico Fido. Quando si tratta di una frattura più ‘superficiale’ solitamente è danneggiato solo lo smalto, se invece è la lesione arriva più internamente è probabile che sia danneggiata anche la dentina; infine se arriva alla polpa e vi è una esposizione della stessa, è importante valutare i rischi.
Infatti quando la frattura riesce a raggiungere la parte più interna del dente (caso di frattura complessa) non è detto che vi sia necessariamente sanguinamento. Il rischio maggiore è costituito dalle infezioni che possono sorgere: quando i nervi restano esposti infatti, batteri e saliva possono fare il resto. Possono svilupparsi facilmente delle infezioni che causano forti dolori al cane ma anche problemi alla circolazione sanguigna nel dente stesso.
Se il nervo muore, il dolore si placa ma lo stesso nervo morto può essere ‘covo’ di batteri, che possono arrivare alla radice e provocare un ascesso, oltre che essere la causa di alitosi nel cane.
Se non siamo padroni soliti da dare ‘un’occhiata’ all’interno della bocca del cane, e dunque notare delle anomalie nella forma o nel colore dello stesso, possiamo anche accorgerci di qualcosa che non va guardando il muso dall’esterno. Il cane che ha un dente rotto quindi presenta:
Una volta accertati che il cane abbia un dente rotto, è normale chiedersi come se lo sia procurato. Si tratta a volte di incidenti piuttosto banali, ma abbastanza frequenti. Si tratta di un animale molto dinamico, che ama giocare, correre e stare in movimento: quindi è facile che possa farsi male.
Spesso il dente si frattura a seguito di un trauma, causato da un oggetto o da uno scontro. Non è escluso che possa trattarsi di qualcosa di duro che ha provato a mordere (una pietra o un osso ad esempio). Potrebbe anche trattarsi di un incidente durante il gioco: quante volte proviamo a lanciargli un frisbee che dovrà riportarci indietro con la bocca?
La prima cosa da fare è portarlo immediatamente dal veterinario prima che la situazione dentale precipiti. Successivamente è bene che il cane non mangi alimenti che affaticano la masticazione, quindi morbidi, e non faccia giochi con oggetti troppo duri.
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Dopo una visita approfondita alla bocca del cane, una radiografia dentale e un esame dei denti con la sonda, il veterinario potrebbe optare per trattamenti differenti in base al problema.
Se si tratta di un’infezione dello smalto, spesso non c’è nulla da fare. In caso di lesione della dentina si userà un materiale (spesso in gomma particolare) che sigilla la ferita, per evitare carie nel cane e il sorgere di infezioni batteriche.
Nei casi peggiori, ovvero quando è coinvolta la polpa dentale, due sono i modi di procedere: la terapia canalare (devitalizzazione) o l’estrazione. La prima è meno dolorosa ma è fattibile solo se non ci sono emorragie: in questo caso si utilizzeranno antidolorifici e antibiotici per favorire la buona riuscita dell’intervento.
Francesca Ciardiello
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