Il deficit di piruvato chinasi nel cane è una condizione molto pericolosa, che determina la comparsa di anemia: ecco cosa sapere.
Il deficit di piruvato chinasi è una patologia di natura ereditaria, che può essere trasmessa al cane. Scopriamo insieme quali sono le razze più predisposte, come individuare tempestivamente la carenza e come intervenire per proteggere la salute del nostro amico a quattro zampe.
Carenza di PK: cos’è e quali sono le cause
Il deficit di piruvato chinasi nel cane è anche noto come carenza di PK.
Il piruvato chinasi (PK) è un enzima che svolge un ruolo fondamentale nel processo di produzione dell’energia. Il deficit di PK riduce la durata della vita dei globuli rossi. Per questo, una sua carenza può determinare la comparsa di altre patologie, tra cui:
- Anemia emolitica;
- Mielofibrosi;
- Riduzione della funzionalità epatica.
Come abbiamo anticipato, si tratta di una malattia associata a un difetto genetico acquisito alla nascita. Essa colpisce più frequentemente determinate razze, come:
- Beagle;
- Barboncino;
- Bassotto;
- Chihuahua;
- American Eskimo;
- Basenji.
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Sintomi del deficit di piruvato chinasi nel cane
Come individuare tempestivamente il deficit di piruvato chinasi nel cane?
Il segno clinico più comune è rappresentato da letargia e debolezza nel cane. Solitamente, le prime manifestazione della patologia si verificano quando Fido è ancora cucciolo. Tra gli altri sintomi ci sono:
- Mucose pallide;
- Apatia;
- Soffio cardiaco;
- Debolezza muscolare;
- Ittero.
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