Come si cura il pelo del Komondor e quanto è difficile averlo sempre sano e pulito? Tutti i segreti da scoprire dalla spazzola al bagno.
Diciamola pure che, badando al suo aspetto, la prima domanda che sorge spontanea è di sicuro: quanto è difficile avere cura del pelo del Komondor? Non sembra così facile, e probabilmente non lo è affatto, ma con una serie di consigli e accorgimenti, è possibile gestirlo al meglio. Ecco dunque una serie di utili consigli dall’uso della spazzola alla frequenza del bagnetto per gli esemplari di questa particolarissima razza.
Che cosa colpisce di questo cane? Prima ancora di scoprire il suo carattere, è ovvio restare completamente affascinati dal suo manto lungo e foltissimo. Non è solo il colore tenue, che varia dal bianco al color sabbia-avorio, ma anche la ‘consistenza’ stessa del pelo a renderlo tanto particolare.
Infatti sono tantissime e folte le trecce bianche che scendono fino a terra e che lo ricoprono interamente. Tutto sembra ‘cadente’ ma non morbido: infatti al tatto questi dreads sembrano ruvidi e tenderanno anche facilmente ad infeltrirsi legandosi al sottopelo. Non a caso infatti talvolta queste trecce bianche sembrano delle strette corde pendenti.
Il discorso sulla gestione del suo manto è piuttosto complesso e non si limita all’uso della spazzola: il lavoro sul Komondor deve essere eseguito dalle mani esperte del toelettatore di fiducia. Solitamente bisogna intensificare le cure e sapere cosa fare durante il periodo di muta più intenso, ma in questo caso la perdita di pelo è pressoché nulla.
Per quanto riguarda l’uso della spazzola, esso è assolutamente sconsigliato: l’operazione, oltre che inutile, sarebbe davvero molto dolorosa per il nostro cane (che giustamente se la darebbe a zampe levate). Ma allora come evitare la frequente e facile formazione di nodi? Lo strumento migliore da usare sono sicuramente le mani: con le dita proviamo a districare le corde, per evitare che diventino un tutt’uno col sottopelo.
Come possiamo immaginare non è solo l’uso dello shampoo il problema, ma soprattutto l’asciugatura: per fare in modo che l’acqua evapori completamente bisognerà farlo asciugare all’aria aperta e per più giorni.
Per quanto riguarda la frequenza, si consiglia un bagnetto una volta al mese, anche se a volte potrebbe rendersi necessario ‘accorciare’ i tempi tra un lavaggio e un altro. E’ ovvio che molto dipenderà dallo stile di vita del cane: quello più sedentario e casalingo, avrà bisogno di meno cure rispetto a uno che ama stare sempre all’aria aperta.
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E’ importante non tentare di ‘sciogliere’ i dred naturali che lo ricoprono ma solo fare in modo che non si annodino fino a essere indistricabili; molto importante è fare attenzione che parassiti, insetti ed elementi esterni di varia natura non si ‘poggino’ su questo manto, che diventerebbe per loro un nascondiglio ideale.
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Fondamentale è il controllo di orecchie, occhi e altri ‘nascondigli’ almeno due volte alla settimana: avere a disposizione un toelettatore esperto è obbligatorio quando si tratta di questa razza.
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