Cosa si sa sulla cura del pelo del Kishu, quante volte va spazzolato e con quanta frequenza fargli il bagnetto? Tutto ciò che c’è da sapere.
Quando si prende un cane in casa è importante averne cura non solo dal punto di vista clinico ma anche da quello della pulizia: infatti è fondamentale conoscere i particolari della cura del pelo del Kishu per garantirgli una buona salute. Infatti un manto pulito non è solo sinonimo di igiene ma può aiutare a prevenire numerose infezioni e patologie alla pelle: ecco cosa c’è da sapere.
Come riconoscere questa razza canina? Sicuramente il pelo può essere un ottimo indizio: infatti questa razza si distingue per la varietà dei colori in cui è disponibile in natura. Si tratta di un manto che può assumere infatti tre colorazioni, ovvero:
Per quanto riguarda la lunghezza si tratta di un pelo corto e piuttosto duro al tatto; infatti è un pelo duro quando lo si accarezza e il sottopelo piuttosto folto lo rendono al tatto molto uniforme. Ciò comunque non deve farci considerare in modo superficiale la sua cura: ecco quanto va spazzolato e lavato.
Il pelo del Kishu è corto e duro, ma va comunque spazzolato? La risposta è: assolutamente sì. Infatti erroneamente si pensa che la spazzola per cani si usi solo per districare i nodi, ma non è assolutamente così. Infatti è uno strumento fondamentale anche per eliminare la sporcizia e gli elementi esterni (polvere, erba, residui vari) che possono attaccarsi al pelo.
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Una spazzolata regolare, magari più volte a settimana, aiuterà dunque a tenerlo pulito e a favorire la ricrescita del pelo sottostante, soprattutto nel periodo di muta, quando ne perde moltissimo.
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Per quanto riguarda l’uso di acqua e sapone, non è indicata una frequenza specifica, pertanto si consiglia innanzitutto di chiedere consiglio al proprio toelettatore di fiducia. Qualora invece non vi fossero indicazioni particolari sugli intervalli tra un lavaggio e l’altro, si consiglia di aspettare almeno 30 o 40 giorni tra loro.
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