Quanto conta l’igiene del manto del cane? E’ fondamentale: tutti i consigli sulla cura del pelo del Francese tricolore.
Non è solo una questione di estetica, anzi forse quello dovrebbe essere l’ultimo obiettivo della cura del pelo del Francese tricolore: infatti è un fatto di salute. Un pelo sano e in forma è frutto di una alimentazione sana ed equilibrata ma anche della frequenza e dell’uso di alcuni strumenti fondamentali per la sua toelettatura. Ecco dunque una serie di consigli utili per la sua manutenzione.
Pelo del Francese tricolore: caratteristiche
Sembra scontato definirne solo i colori, che sono tre o forse anche di più: perché oltre al bianco di base vi sono macchie (di diverse dimensioni) di nero, marrone e di sfumature più chiare, come il sabbia ad esempio.
Ma non è solo questione di colori: la particolarità di questo pelo è anche il fatto di essere raso, quindi molto corto e ben aderente a tutto il corpo fino alla coda. Quest’ultima è lunga e conferisce al Francese tricolore un’aria molto slanciata ed elegante.
Cura del pelo del Francese tricolore: uso della spazzola
Sebbene il rischio di nodi sia praticamente nullo, bisogna scegliere la spazzola per cani più adatta per questo tipo di pelo: consideriamo che si tratta di un cane da caccia, che non ama stare chiuso in casa e non avrà remore nello gettarsi nel fango, nell’erba, tra rovi, foglie etc.
Di conseguenza l’uso della spazzola non è solo fondamentale per eliminare lo strato di polvere e sporcizia che si accumulerà inevitabilmente sul suo manto, ma anche un’occasione di intimità per stare insieme a lui, dato che non è mai particolarmente affettuoso (uno degli aspetti da valutare quando si sceglie di adottare un Francese tricolore).
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Cura del pelo del Francese tricolore: la frequenza del bagnetto
In realtà non vi sono indicazioni particolari sulla frequenza del bagno per questo esemplare di cane da caccia, quindi ci si potrebbe affidare ai canonici 30-40 giorni tra un lavaggio e l’altro.
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Meglio chiedere consiglio al nostro veterinario di fiducia e affidarsi anche al nostro olfatto e alla vista: se notiamo che vi è un cambiamento nel colore o nell’odore (perché troppo sporco al ritorno da una passeggiata) è sicuramente il caso di ‘accorciare’ i tempi tra un bagno e l’altro.