Bianco candido o macchiato, ma qual è la cura ideale del pelo del Billy? Ecco tutti i consigli pratici per tenere il suo manto sano e in forma.
Un segno distintivo del suo aspetto elegante e raffinato? Sicuramente il pelo bianco, che può presentarsi anche con qualche piccola sfumatura di colore diverso. Ma come si fa a tenere sano e forte un manto come questo? Tutto quello che c’è da sapere sulla cura del pelo del Billy e come rispettare le sue peculiarità e caratteristiche.
Essendo noto anche con l’appellativo di ‘cane bianco’ non sarà difficile immaginare quale sia il colore del suo manto, o quanto meno quello predominante. Infatti il Billy non ha sempre un manto bianco a ricoprirlo ma talvolta può presentare anche diverse sfumature.
Un po’ di marroncino e beige, simili a macchie di caffè su una tovaglia bianca, lo rendono ancora più particolare. Tra le caratteristiche principali, oltre al colore, vi è sicuramente il fatto di essere duro e raso. Nel toccarlo infatti non sarà facile percepire una sensazione di morbidezza, anzi. Vediamo quali sono le indicazioni da seguire per la cura di questo particolare tipo di manto e quanto è impegnativo rispetto ad altri.
E’ sbagliato pensare che, poiché non si tratta di un manto lungo e quindi privo di nodi, la sua cura sia trascurabile. Un cane ha sempre bisogno di attenzioni: fa parte della sua salute e della sua igiene, oltre ad essere un momento di intimità da trascorrere in compagnia del suo umano preferito.
Il manto duro solitamente è appunto ruvido al tatto e per nulla morbido; il suo sottopelo è altrettanto corto e molto folto. Il fatto che non sia morbido non è un ‘problema’ poiché si tratta di una caratteristica specifica della sua razza.
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Il fatto che non vi siano nodi non ci esime dall’operazione di spazzolatura: oltre ad essere un momento piacevole di intimità (almeno così dovrebbe essere) tra noi e il nostro amico a quattro zampe, essa serve anche per eliminare i peli morti e tutti i corpi estranei che potrebbero comunque restarvi appiccicati.
In commercio esistono spazzole apposite per ogni tipo di pelo, anche quelle che non servono a districare nodi. Al posto della spazzola possono essere altrettanto validi (o addirittura più opportuni) dei guanti in gomma, che eliminano il pelo morto e stimolano la rigenerazione di quello sottostante.
Si tratta di uno di quei cani che non perdono molto pelo, ma comunque c’è bisogno di stimolarne la ricrescita per evitare che il pelo sottostante resti ‘intrappolato’ dallo strato superiore del manto.
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Il lavaggio non renderà il manto più soffice, ma è comunque necessario: se per alcuni bastano 4 lavaggi all’anno, per altri la media ideale è quella di un bagnetto al mese.
Non bisogna esagerare per non compromettere la copertura idrolipidica del pelo, ma è ovvio che, se il cane dovesse rotolarsi nel fango o sporcarsi in altro modo, sarà opportuno fargliele un altro (anche se non era previsto).
E’ opportuno che un toelettatore esperto si prenda cura del manto del nostro cane, soprattutto se siamo padroni ‘alle prime armi’. Possiamo farci dare dei consigli pratici da lui e ‘copiare’ i suoi movimenti, affinché il momento della cura del pelo non diventi uno stress né per noi né per il nostro Billy.
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Antonio D’Agostino
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