Ruvido, lungo o corto? Ecco come prendersi cura del pelo del Bassotto in base alla tipologia: cosa c’è da sapere dal bagnetto agli strumenti da usare.
Forse una delle caratteristiche che lo rendono così simpatico è il suo manto, ma cosa bisogna fare per prendersi cura del pelo del Bassotto? Ve ne sono varie tipologie e per ciascuna di essere ci sarebbe un trattamento specifico; anche per quanto riguarda il bagnetto bisogna fare attenzione a non esagerare. Ecco tutta una serie di consigli per la cura del suo manto e sugli strumenti più adatti da utilizzare per ogni tipo di pelo.
I Bassotti non sono tutti uguali e si potrebbe distinguerli proprio grazie alle tre principali tipologie di manto: duro, lungo e corto. Ovviamente bisogna immaginarsi la sensazione al tatto quando li si accarezza.
Il pelo duro si rivela così al tatto perché molto fitto e attaccato alla pelle: il manto è così per tutta la lunghezza del corpo, tranne che per alcune zone come muso, orecchie e sopracciglia.
Il manto lungo e sano dovrebbe apparire lucido e setoso al tatto: a differenza di quello che si potrebbe pensare può essere anche molto più semplice da gestire rispetto agli altri due.
Infine il pelo corto è fitto e ben attaccato alla pelle come quello duro ma appare più morbido a toccarlo: in pratica è come se sullo strato epidermico si venisse a formare una secondo strato costituito da peli appunto.
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Iniziamo da questa tipologia perché è anche la più difficile da gestire. Potreste chiedervi come mai, dato che non c’è il rischio di nodi; la sua composizione lo rende molto poco adatto alle spazzole e ad altri strumenti.
Solo una volta che il Bassotto abbia superato l’anno e mezzo di età, si potrà pensare di sottoporlo alla procedura dello stripping, di cui parleremo in seguito e che deve essere fatta dalla mano di un esperto.
Per quanto riguarda il bagnetto invece non è consigliato farlo troppo spesso: troppi lavaggi, seppur con prodotti delicati e naturali, vanno ad indebolire le radici del pelo e la sua stessa composizione. Lo renderebbero molto ruvido e tenderebbero a seccarlo.
Lungo e soggetto a nodi? Sì, ma in realtà sarà l’unico problema: gli esperti sconsigliano di spazzolarlo troppo spesso, per evitare l’effetto vaporoso che renderebbe il suo manto del tutto innaturale per la razza.
Il pelo è lungo per tutta la lunghezza del corpo, compresi arti posteriori e coda, e va spazzolato regolarmente (senza esagerare) con uno strumento apposito: un pettine a denti stretti, da utilizzare delicatamente e senza strappare eventuali nodi e pelo in eccesso.
Si consiglia di fare particolare attenzione alle orecchie del Bassotto a pelo lungo, perché sono incavi difficili da curare e possono formarsi nodi anche internamente. Stesso discorso vale anche per la coda, che deve essere trattata con la medesima delicatezza e accuratezza, preferibilmente da mani esperte.
Il bagnetto si può fare una volta al mese e non di più, proprio perché i lavaggi frequenti potrebbero indebolire il pelo ed opacizzarlo. Si preferiscano prodotti delicati e appositi per i cani a pelo lungo.
Vale in generale la regola che una sana alimentazione del Bassotto può avere effetti positivi anche sul pelo! Non si dovrà impiegare molto tempo a spazzolarlo perché è talmente corto che il rischio di nodi è praticamente assente, ma ciò non significa che non bisogna farlo.
Per questo tipo di manto è consigliabile una spazzola apposita per pelo corto, che aiuta ad eliminare il pelo morto in eccesso e ne favorisce la rigenerazione. Meglio, come al solito, non esagerare con i bagnetti, in quanto un lavaggio frequente tenderebbe a seccare il manto e ad opacizzarlo.
In ogni caso, se non avete a disposizione una spazzola, basterà anche un panno morbido e bagnato per dare una ‘ripulita’ veloce per tutta la lunghezza del corpo.
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Un breve cenno merita questa tecnica che prevede lo strappo del pelo e per questo dovrà essere eseguita solo da mani esperte per evitare che il cane avverta troppo dolore e che il risultato, nonostante la sofferenza, non si soddisfacente.
Lo strappo è diverso e va adattato in base al pelo. Inoltre non tutte le zone dello stesso cane andranno trattate nel medesimo modo: ci sono zone, come le orecchie, in cui magari si renderà necessario sfoltire il pelo.
Per quanto riguarda il Bassotto, pare che quello a pelo duro dopo i 18 mesi di vita, debba essere trattato con questa tecnica: le lame che si utilizzeranno non provocheranno alcun dolore al cane ma anzi andranno a ‘ripulirlo’ di tutto il pelo morto.
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Francesca Ciardiello
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