Qual è la cura migliore per il pelo dell’American Water Spaniel? Tutto quello che c’è da sapere dalla spazzola al bagnetto.
Quando si accoglie in casa un cane dal pelo lungo, è lecito pensare che il suo manto abbia bisogno di qualche cura in più rispetto ad un esemplare con il pelo corto o praticamente assente. Ma qual è la migliore cura del pelo dell’American Water Spaniel? Ci sono alcune cose da sapere e fattori da evitare per avere un manto sempre pulito, ordinato e privo di nodi.
Tra i fattori che ci aiutano a riconoscere una razza di cani vi è sicuramente ai primi posti il suo manto: si tratta infatti di una caratteristica distintiva e, come in questo caso, è un suo punto forte.
Solitamente lo si può trovare in tre ‘varianti’ di colore: dal marrone al color cioccolato fondente al color fegato (marroncino con qualche sfumatura rossastra).
Si tratta di un manto semi-lungo, che ricopre un corpo muscoloso e tonico. Il sottopelo è denso e la sua pelliccia impermeabile: si può trovare nella variante riccia o liscia. Sia la coda sia le orecchie sono lunghe (queste ultime sono anche piuttosto ampie).
Come già accennato, uno dei problemi dei cani a pelo lungo o semi-lungo come l’American Water Spaniel è la formazione dei nodi: essi infatti non solo si formano facilmente ma tendono anche a formare dei grovigli che vanno ad indebolire il pelo sottostante.
Come fare per evitare questo problema? Spazzolare almeno una o due volte alla settimana il suo manto, con amore e pazienza, scegliendo ovviamente gli strumenti più adatti (ad esempio la giusta spazzola per cani).
Anche il cardatore può essere un valido alleato contro la formazione di nodi, poiché non danneggia neppure la pelle. Con l’operazione di spazzolatura inoltre non solo si evitano i grovigli ma si distribuisce anche gli oli naturali della sua pelle: questo renderà il manto ancora più lucido e apparentemente più nutrito.
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Sarà per la sua abitudine a stare sempre in acqua, soprattutto per le attività di caccia di uccelli acquatici, l’American Water Spaniel non si sporca facilmente. Ma quando dà la caccia alle sue prede preferite però non entra solo in contatto con l’acqua.
L’erba, il fango, i detriti e tutto ciò in cui si imbatte durante le sue attività nei corsi d’acqua possono naturalmente sporcarlo e rendere necessario un bagnetto in più rispetto al ‘canonico’ lavaggio una volta al mese (o anche dopo 40 giorni).
Bisogna lavarlo non solo perché questi elementi possono far emanare al pelo un cattivo odore ma anche perché potrebbero facilmente sorgere infezioni.
Anche in questo caso è necessario che il bagnetto sia un’esperienza piacevole e senza traumi, utilizzando i prodotti giusti e specifici per il suo manto.
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Oltre ad utilizzare sempre i prodotti migliori e gli strumenti più adatti, è bene lavare tutte quelle zone che spesso vengono ‘tralasciate’ come ad esempio: le orecchie (leggi qui: Come pulire le orecchie al cane), le unghie e gli occhi.
In tutte queste parti del corpo si potrebbe annidare lo sporco e batteri, che ovviamente favorirebbero il rischio di infezioni. Anche quando non è necessario ricorrere al bagnetto in vasca, potrebbe essere utile ricorrere a delle salviettine umidificate.
In questo modo si riuscirà ad arrivare bene in profondità nel padiglione auricolare e attorno agli occhi: ovviamente facciamo sempre attenzione ad essere delicati.
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Antonio D’Agostino
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