Crisi epilettiche nel cane, il segnale di una patologia molto seria. Vediamo, insieme, quali sono le cause scatenanti, i sintomi tipici e la cura più adatta.
A molti padroni potrà sembrare strano, ma anche l’amico a quattro zampe può soffrire di alcune malattie in comune con gli esseri umani. Fido può essere soggetto a patologie molto gravi, di cui è importante accorgersi in tempo. Vediamo, in questo articolo, come affrontare nel modo giusto le crisi epilettiche nel cane.
Si manifestano in fido all’improvviso e in qualsiasi momento della giornata, una condizione che mette a dura prova la resistenza dell’animale domestico. Cerchiamo di capire le cause scatenanti e i sintomi tipici dell’epilessia.
L’amico fido non può essere sempre protetto e al sicuro da problemi e malattie. Come gli altri animali, anche il caro peloso può soffrire per disturbi più o meno gravi.
Una delle condizioni più drammatiche e difficili in cui può trovarsi fido è quella dell’epilessia.
Purtroppo questa terribile patologia può colpire anche l’animale e può provocare anche la perdita di conoscenza di esso e le cosiddette crisi epilettiche.
In cosa consiste questa malattia? L’epilessia nel cane è una scarica elettrica dei neuroni che interrompe le funzioni cerebrali normali, causando movimenti incontrollati, spasmi e convulsioni nel cane.
Da qui, le crisi epilettiche nel cane, le quali possono variare di forma e intensità. Sono in corso tutt’oggi degli studi per approfondire le cause dell’epilessia canina, e si può dire che siano strettamente collegate a patologie degenerative, ad intossicazioni e malattie autoimmuni, così come all’ipossia.
Ci sono altre cause scatenanti delle crisi epilettiche nel cane, parliamo di:
Le crisi epilettiche del cane, quindi, non sono mai immotivate anche se improvvise, ma motivate da un problema serio di cui non si è ancora a conoscenza.
Le crisi epilettiche in fido possono presentarsi in qualunque momento, in particolare la notte durante il suo sonno.
Queste vengono accompagnate ad altri sintomi, quali una prima agitazione generale, perdita di urina e feci, tremori, confusione, contrazioni muscolari, aumento della salivazione e la ricerca di contatto con il suo padrone.
Possono avere una breve durata di pochi secondi o più lunga (5 minuti) e lasciare il cane spaventato anche quando finiscono e torna ad una condizione di normalità.
Dopo le crisi epilettiche, l’animale si sente smarrito e molto debole, con lo sguardo perso nel vuoto. Fido è affamato e non si possono escludere anche episodi di aggressività.
Tra le crisi epilettiche, di solito, c’è una distanza di 24–36 ore ma non sono frequenti più attacchi uno dopo l’altro nel peloso.
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In caso di crisi epilettiche nel cane, è fondamentale mantenere la lucidità e non agitarsi per poter intervenire in suo aiuto. Insieme all’iuto del veterinario, si procederà alla diagnosi e al trattamento della malattia. Continuiamo a leggere più avanti.
Come abbiamo visto, le crisi epilettiche sono molto complesse e traumatiche per il cane che le vive. Anche se il padrone tende a preoccuparsi in quel momento, deve fare di tutto per controllarsi e contattare immediatamente il proprio veterinario.
Al medico dovrà essere riferito l’accaduto senza tralasciare nessun dettaglio della situazione in cui fido è stato coinvolto.
Sarà lui stesso a verificare le sue condizioni attraverso una diagnosi accurata, con alcuni esami essenziali, quali emocromo completo, un controllo neurologico, esami delle urine e delle feci, un controllo dell’addome e del cuore, insieme alla TAC o una risonanza magnetica.
Se non dovessero risultare altre patologie in bau ma una epilessia idiopatica, il veterinario prescriverà dei farmaci anticonvulsivanti, come il bromuro di potassio, per controllare le crisi se molto frequenti.
Per ogni peloso la crisi epilettica può essere diversa e variare nei sintomi. Per cui, occorreranno dei controlli periodici nel corso della vita del cane.
Monitorando l’andamento dell’epilessia in fido, servendosi di un diario in cui segnare tutte le crisi e il livello di gravità, potrà aiutare a migliorare la cura per lui nel corso del tempo.
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