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Salute dei Cani

Collasso tracheale nel cane: sintomi, cause, terapia e aspettativa di vita

Il collasso tracheale del cane è una sindrome respiratoria che va diagnosticata in fretta per procedere alla terapia: ecco come riconoscerlo e quali sono le cause.

Particolarmente frequente tra i cani di piccola taglia, il collasso tracheale o crollo della trachea è una sindrome da insufficienza respiratoria che solitamente si riscontra in esemplari di mezza età, a partire dai sette anni di vita.

La sindrome da collasso tracheale è causata da un indebolimento della struttura della trachea: gli anelli in cartilagine degenerano e la membrana tracheale si affloscia, fino a causare una riduzione dell’ampiezza del condotto tracheale.

Come tutte le malattie respiratorie del cane, anche il crollo tracheale deve essere diagnosticato correttamente per poter procedere con il miglior trattamento, nel rispetto delle indicazioni specifiche del veterinario.

Collasso tracheale nel cane: di cosa si tratta e come curarlo?

(Fonte Pixabay)

Il collasso della trachea è maggiormente frequente nelle razze canine di piccola dimensione: tra queste, segnaliamo ad esempio il Chihuahua, lo Yorkshire, il Bassotto, il Pechinese e il Barboncino. Esiste anche una particoalre forma di collasso tracheale particolarmente frequente nei cani Labrador neri.

Secondo l’anatomia dell’apparato respiratorio canino, la trachea è il tubo costituito da anelli di cartilagine che consente il passaggio dell’aria dall’esterno verso i polmoni e viceversa: se gli anelli tracheali iniziano ad indebolirsi, collassano su se stessi e lo spazio della trachea si deforma e si riduce pericolosamente, comprimendo l’aria al suo passaggio.

Ciò comporta una serie di sintomi specifici e caratteristici come la tosse a verso d’anatra, ma anche altri “strani rumori” a livello respiratorio: il cane tenderà ad ansimare, a emettere rantoli e sibili, a soffrire di dispnea e altri problemi respiratori.

Cause di collasso della trachea nei cani

Le cause del collasso tracheale nel cane non sono ancora del tutto note, ma sono quasi sempre di natura ereditaria: il crollo della trachea è genetico, soprattutto nelle razze di cani di taglia piccola e mini. Oltre alla propensione ereditaria, ci sono altre possibili cause che possono causare collasso tracheale soprattutto in esemplari giovani:

obesità del cane,
– allergie respiratorie,
– malattie respiratorie croniche (es. bronchite con tosse persistente),
– disfunzioni dei muscoli tracheali o dei nervi,
– anomalie nella struttura delle cartilagini,
– traumi e intubazioni.

(Foto Pixabay)

Sintomi di collasso tracheale nel cane

Il collasso tracheale nel cane distingue sintomi di varia entità a seconda della fase della malattia in cui l’animale si trova, cioè del grado di schiacciamento e conseguente riduzione del tubo tracheale. Abbiamo 4 fasi con sintomi specifici:

1. Collasso tracheale lieve (riduz. tra 0 e 25%)

In questa fase, il cane presenterà eccessi di tosse brevi e sporadici che non avvengono se l’animale è a riposo.
La trachea è ancora quasi normale e la cartilagine conserva la forma di anello, nonostante il muscolo tracheale sia già leggermente pendulo.

2. Collasso tracheale medio (riduz. tra 25 e 50%)

Il cane presenta due sintomi principali: tosse diurna e espettorazione di muco, seppure sporadica.
Il muscolo tracheale si allunga ed è pendulo all’interno, mentre gli anelli iniziano ad allargarsi.

3. Collasso tracheale grave (riduz. tra 50 e 75%)

In questa fase il cane presenta tosse continua di giorno e spesso anche di notte, che peggiora quando fa movimento. Molto spesso c’è presenza di muco e il muscolo tracheale tocca quasi la parete interna della trachea, con gli anelli quasi appiattiti.

4. Collasso tracheale gravissimo (riduz. tra 75 e 90%)

In questa fase la trachea è ormai quasi completamente ostruita: gli anelli cartilaginei sono appiattiti e il muscolo è disteso lungo la superficie interna dell’organo respiratorio.
Il cane presenta sintomi di maggiore entità, tra cui tosse diurna e notturna con espettorazione di muco sempre più frequente, crisi respiratorie e mucose cianotiche, sibili tracheali.

Diagnosi, trattamento e aspettativa di vita del cane con collasso tracheale

(iStock Photo)

Il collasso tracheale è una sindrome che peggiora se non trattata correttamente e in maniera efficace. Oltre ai sintomi descritti, una trachea collassata e non diagnosticata può portare a gravi complicanze soprattutto sottoforma di problemi cardiaci nel cane. Se non curato, il cane peggiora sempre di più e arriva alla morte per asfissia.

Se si notano i primi sintomi nel cane, soprattutto se si tratta di un esemplare appartenente a una delle razze elencate, è fondamentale portarlo immediatamente dal veterinario che provvederà all’eventuale diagnosi di crollo tracheale attraverso alcuni esami: solitamente, il medico effettua una radiografia e se necessario una fluoroscopia e/o una tracheobrancoscopia.

Nei primi tre stadi della malattia è possibile intervenire con una terapia farmacologica a base di broncodilatatori e, a seconda delle esigenza, antibiotici e corticosteroidi.
Quando il collasso tracheale è al quarto stadio, solitamente si preferisce intervenire con un’operazione chirurgica che ricostruisca la trachea o che preveda l’interimento di una protesi o un impianto (ad esempio uno stent tracheale).
La chirurgia ha successo in circa l’80% dei casi, anche se ci sono comunque dei rischi connessi all’intervento che possono essere pericolosi per la sopravvivenza del cane.

Infine, bisogna fare attenzione a prendersi cura del cane affetto da collasso tracheale con alcuni accorgimenti utili:

– attenzione alle temperature esterne: è importante proteggere il cane dal caldo e dal freddo;
– evitare che il cane sia costretto a sostare in ambienti con fumo o odori troppo forti;
– preferire la pettorina al collare, in modo da evitare pressione sul collo dell’animale;
– evitare esercizio fisico troppo intenso, movimenti bruschi, stress e stimoli emotivi difficili da gestire.

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C.B.

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Chiara Burriello

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, esperta di comunicazione web e social, laureata in marketing ed economia, amante della fotografia e della natura, da sempre appassionata alla scrittura e al mondo dell’informazione: amo lavorare nella redazione di Amoreaquattrozampe, dove ho la possibilità di coniugare la passione per le parole con quella per gli animali. Lavoro ogni giorno con la voglia di conoscere e imparare come punto di partenza, sperando di riuscire a trasmettere e diffondere contenuti utili e interessanti per chi ha scelto di assumersi la grande responsabilità di prendersi cura di un amico a quattro zampe (e non solo quattro!).

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Chiara Burriello

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