Coccidi nel cane, una malattia frequente che può interessare anche i gatti. Vediamo di capire quali sono le cause scatenanti, i sintomi che si manifestano e il trattamento giusto per il nostro animale domestico.
Ci sono alcune malattie poco conosciute che possono colpire il nostro amico a quattro zampe. Quando ci si prende cura di lui, bisogna sempre stare attenti e osservare i suoi segnali, sbalzi di umore, comportamenti strani improvvisi e sintomi fisici che si presentano dall’oggi al domani. Fido ha bisogno costante di cure da parte del suo padrone e, a volte, può soffrire di malattie che non si sono mai sentite prima. Vediamo, oggi, che cosa sono i coccidi nel cane e come è possibile rimediare con le giuste cure.
I coccidi nel cane consistono in una malattia abbastanza diffusa che può colpire l’animale. Si tratta di una malattia intestinale e può riguardare sia fido cucciolo che adulto. Vediamo nello specifico di analizzare le sue caratteristiche, attraverso cause e sintomi reali.
Non è facile proteggere fido da disturbi e malessere. Può capitare, purtroppo, che da cucciolo o da adulto debba affrontare e combattere malattie di ogni tipo, più o meno gravi. Con l’aiuto e l’amore del suo amico umano, però, qualsiasi situazione in cui si trova può essere vissuta con più forza da parte sua.
Esiste una patologia intestinale che colpisce fido soprattutto in giovane età (raramente colpisce il cane adulto) e che può avere conseguenze drammatiche se non diagnostica in tempo. Parliamo della coccidiosi o coccidi nel cane.
La coccidiosi nel cane è, come abbiamo accennato, una patologia che colpisce il suo intestino, poiché si sviluppa tramite piccoli parassiti intestinali, i coccidi chiamati Isospora e Eimeria, visibili soltanto al microscopio e molto pericolosi. Riguarda maggiormente i cuccioli, per il loro sistema immunitario non maturo.
Ma come avviene la trasmissione di coccidi nell’animale? Questi parassiti compiono il loro ciclo vitale una volta ingeriti dal peloso, nella loro forma di uova larvate, presenti prevalentemente in un ambiente esterno in cui un altro animale infetto ha defecato. Le uova ingerite si schiudono e liberano le larve nel suo intestino.
Il cane si infetta sia ingerendo i coccidi trovati su un terreno oppure annusando e leccando mucose di altri animali. La trasmissione di coccidi può realizzarsi anche per via aerea. La coccidiosi prevede un’incubazione fino a 15 giorni e si diffonde, solitamente, in ambienti molto affollati come canili e rifugi.
La coccidiosi nel peloso si manifesta in due forme: subclinica, quella più diffusa, e clinica. Nella sua forma subclinica, fido infetto è asintomatico o leggermente sintomatico. Nel caso di forma clinica, invece, la malattia si presenta attraverso vari sintomi e segnali, non poco dannosi per la sua salute. In alcuni casi, possono esserci anche sintomi gravissimi.
I sintomi e i segnali con cui si manifesta la coccidiosi in fido riguardano le infiammazioni intestinali e quelli clinici tipici, sono:
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Abbiamo visto i numerosi sintomi della coccidiosi nel cane e che, alcuni di questi, sono particolarmente dannosi e possono aggravarsi nel corso del tempo. Per questo motivo, è importante intervenire subito nella diagnosi e scegliere il trattamento adeguato per fido.
La coccidiosi nel cane manifesta sintomi tipici di altre patologie e può mandare fuori strada all’inizio. Perciò è indispensabile intervenire ai primi sintomi di fido ed effettuare tutti gli esami necessari per diagnosticare questa malattia. L’esame delle feci è l’unico metodo per verificare la presenza e l’infestazione di coccidi nell’intestino di fido.
Per ottenere un risultato reale e non falsato dall’esame, occorrerà ripeterlo per tre volte consecutive nel tempo di una settimana. La coprocoltura è un altro metodo utile nella sua diagnosi. Se il risultato della diagnosi è positivo, si procederà nel suo trattamento.
I coccidi nel cane vengono trattati mediante la somministrazione di sulfamidici, cioè farmaci coccidiostatici, che ne impediscono la riproduzione, associati all’utilizzo di antibiotici, in caso di infezioni batteriche. La terapia nell’animale può durare circa 2-3 settimane, a seconda della gravità della sua condizione di salute.
Dato che la coccidiosi in fido causa una consistente perdita di liquidi (per diarrea e vomito), occorrerà sostenere il peloso con un’ulteriore terapia per la disidratazione. Trascorso un tempo minimo di 3 settimane, si potranno ripetere gli esami delle feci.
Si consiglia di mantenere sempre perfettamente pulito e igienizzato l’ambiente in cui vive l’animale ed assicurarsi, durante il passeggio fuori casa, che fido non entri in contatto con feci di altri animali. In caso di sospetta coccidiosi, il cane deve essere assolutamente isolato, per evitarne la trasmissione ad altri pelosi.
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Ilaria G
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