Hai avvertito uno strano odore nelle sue urine? Potrebbe trattarsi di cistite nel cane: come riconoscerla e curarla in modo rapido ed efficace.
Vivere insieme al nostro Fido ci renderà più esperti di alcuni segnali che ci invia il suo corpo, specialmente quando sono diversi dal solito: in particolare se notiamo un odore delle urine particolarmente acre e pungente, è probabile che sia uno dei sintomi della cistite nel cane. Non si tratterebbe poi di un disturbo così raro, poiché colpisce cani di qualsiasi razza, età e sesso. Ecco come riconoscerla subito per correre immediatamente ai ripari.
Non si può parlare di malattia bensì di fastidio piuttosto doloroso che colpisce i cani, in particolare le femmine della specie; si tratta di una infiammazione delle pareti della vescica, o meglio delle pareti delle vie urinarie. La vescica appunto funziona come un contenitore di urine che verranno poi espulse attraverso l’uretra.
Ma quando le pareti sono infiammate, il cane avvertirà una costante necessità di urinare, anche quando in realtà non vi è pipì depositata nella vescica. Altre volte gli riuscirà impossibile trattenersi e la farà a casa, ovunque si trovi; in altri casi ancora potremmo notare tracce di sangue e pus nelle urine, cattivo odore, dolore e lamenti del cane nella minzione, incontinenza e generale irrequietezza dell’animale.
Ma da dove è partita questa infiammazione della vescica? La causa più comune è di natura batterica, poiché derivante dall’Escherichia Coli, ma non solo da questo tipo di batterio, che dall’intestino arriva alla vescica, attaccandosi alle pareti e infiammandole. Esistono due tipi di cistite batterica: sporadica (con meno di 3 episodi in un anno) e ricorrente (più di 3).
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Inoltre non è detto che questi batteri, che si trovano nell’intestino, facciano il loro ‘ingresso’ nel corpo del cane dall’ano ma anche dalla prostata per quanto riguarda i maschi e dalla vagina nelle femmine (dove trovano un percorso più lineare). Meno di frequente e breve, le cause potrebbero derivare dall’uso di farmaci cortisonici e chemioterapici, ma anche da alcune malattie come:
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Per arrivare a formulare una diagnosi si dovranno effettuare sicuramente l’esame delle urine, una radiografia, una ecografia o una endoscopia al cane. Le terapie a base di antibiotici possono durare da una a tre settimane, meglio ancora se ‘integrate’ con tanta acqua.
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Come sempre la migliore cura è la prevenzione: bisogna fare attenzione all’igiene del cane a casa e a lavare le zone intime, ano compreso. Evitiamo di dargli alimenti salati, poiché il sodio favorisce la formazione di calcoli; prediligiamo invece l’introduzione dei mirtilli nella sua dieta ma anche aceto di mele e vitamina C.
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