Il singhiozzo è molto comune nel cane anche e soprattutto quando è cucciolo. Nella maggior parte dei casi, si guarisce senza ricorrere al veterinario
Anche il cane si ammala e spesso ha il singhiozzo soprattutto se si tratta di cani molto piccoli. A chi non è mai capitato di notare questo fenomeno nel proprio animale, magari inaspettatamente dopo una lunga e salutare passeggiata? Oltre a comprenderne le cause, cerchiamo di capire quali sono i rimedi per far cessare questo fastidio al nostro fido domestico che, quasi sempre, è anche il nostro più caro amico e confidente.
Se un cane singhiozza per dirla brevemente, ha delle contrazioni involontarie nel diaframma. Il diaframma si trova nel muscolo scheletrico del cane e protegge la gabbia toracica separando il torace dall’addome.
Quest’organo protegge la normale respirazione del nostro quadrupede fedele e peloso. In condizioni ottimali, ossia quando c’è una totale assenza di qualsiasi patologia, le respirazioni sono regolari; quando invece sono accompagnate da spasmi, si genera il fastidioso singhiozzo che può essere più o meno lungo.
Mediamente il malanno può durare 20 minuti o mezz’ora, ma nei casi più gravi anche un’ora. Generalmente il singhiozzo nei cani si manifesta quando ingeriscono i cibi troppo in fretta oppure ingoiano troppa aria.
Anche una forte emozione o paura, così come accade negli esseri umani, l’inalazione di una sostanza irritante o una respirazione troppo rapida, comportano il fastidioso singhiozzo.
Una volta individuate le cause, cerchiamo di capire come rimediare al problema il più velocemente possibile. A volte basta davvero molto poco per risolverlo e in rari casi si deve ricorrere all’aiuto e supporto del veterinario.
Innanzitutto il singhiozzo è una malattia molto comune nei cani, soprattutto nei cuccioli che hanno ancora da imparare molte cose sull’alimentazione, la respirazione e sul controllo delle proprie emozioni.
Per la completa guarigione è necessario capire quali siano le cause. Innanzitutto il singhiozzo non è così fastidioso come potrebbero esserlo il vomito, la diarrea o la dissenteria, ma la sua persistenza può provocare comunque disagi anche nei padroni stessi.
D.D.
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