I sintomi della displasia all’anca nel cane, sono un punto di partenza per poter riconoscere la patologia di Fido. I consigli per individuarli.
Spesso ci ritroviamo a confondere i segnali che il nostro cane ci lancia e che purtroppo scambiamo per patologie che non sono quelle giuste o magari li riteniamo comportamenti momentanei, non dovuti per forza di cose a patologie.
Queste situazioni vanno tenute sotto controllo, in quanto una valutazione superficiale e totalmente errata può degenerare in qualcosa di serio, che se diagnosticato con ritardo, anche la cura potrebbe non risultare abbastanza per recuperare l’animale. In questo articolo cercheremo di imparare a riconoscere i sintomi della displasia all’anca nel cane, che spesso vengono confusi con il comportamento pigro del cane.
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In questo articolo parleremo dei sintomi della displasia all’anca nel cane, proprio perché come dicevamo prima, vengono spesso confusi con un atteggiamento, apatico del cane. Apparentemente l’animale può sembrare pigro, con poca voglia di muoversi, saltare, salire le scale.
I sintomi della displasia dell’anca nel cane possono variare molto in funzione dell’età dell’animale, dello stadio di avanzamento della malattia e della limitazione del funzionamento dell’articolazione. Si verifica poi una perdita di massa muscolare nelle zampe posteriori e anche i muscoli intorno all’articolazione dell’anca possono essere doloranti a causa delle contrazioni muscolari.
Ragion per cui è fondamentale dedicare del tempo ad osservare, con meticolosità, il comportamento del nostro amico a quattro zampe per individuare tempestivamente eventuali sintomi che vanno al di là della semplice pigrizia del cane. Di seguito un elenco che possa aiutare a riconoscere i sintomi della displasia all’anca nel cane:
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La displasia all’anca nel cane è considerata una malattia multifattoriale, poiché la causa proviene da fattori di diverso genere, come di seguito andremo a descrivere:
Tramite l’osservazione dei sintomi precedentemente indicati il veterinario può procedere con una prima supposizione seguita poi da ulteriori indagini effettuate mediante radiografie mirate quando ha compiuto un anno e un mese di età (anche se attualmente si consiglia la diagnosi precoce, pertanto va benissimo fare radiografie anche intorno ai 4-6 mesi di vita).
Di conseguenza con il risultato avuto dalla radiografia, è possibile stabilire il grado di displasia dell’anca, ossia:
Per quanto riguarda il trattamento è chiaro che il tutto dipende dal grado della malattia, nella forma leggera che abbiamo descritto precedentemente, il veterinario potrebbe intervenire semplicemente con della fisioterapia per il cane, con l’impiego di integratori che tutelano le articolazioni e con antinfiammatori. Laddove il cane dovesse essere giovane è possibile anche intervenire chirurgicamente, con un intervento di Sinfisiodesi pubica per evitare che la malattia degeneri.
Nel caso invece di esemplari adulti che non presentano artrosi è possibile intervenire con la Triplice Osteotomia Pelvica e la Duplice Osteotomia Pelvica, dove verranno asportati la testa e il collo del femore, in modo da poter ridurre la sofferenza del cane, anche se la differenza con quella originaria si vedrà nella funzionalità.
Infine sarà possibile un’ulteriore soluzione, ossia quella della protesi dell’anca. Un intervento di completa sostituzione e al quanto costoso. In ogni caso il veterinario saprà come intervenire in modo preciso ed adeguato alla situazione.
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Raffaella Lauretta
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